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Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf

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82 – Giovanna Sparacello<br />

Sul tema, che chiarisce quello più generale dei rapporti<br />

tra l’accademia senese e i <strong>comici</strong> professionisti,<br />

rinvio al saggio sopracitato.<br />

3. Il primo documento comprovante la presenza di<br />

donne in una compagnia di professionisti risale al<br />

1564 (nelle scene private le donne avevano sempre<br />

recitato). Cfr. L. Riccó, La «miniera» accademica. Pedagogia,<br />

editoria, palcoscenico nella Siena del Cinquecento,<br />

cit., p. 148 n. e 155.<br />

4. Abbiamo notizia delle recite di Mantova del luglio<br />

1547 dalle lettere di Luigi Rogna, segretario ducale,<br />

e di Antonio Ceruto, giureconsulto e poeta, che informano<br />

inoltre della rivalità fra questa attrice e la<br />

romana Flaminia. Dalla lettera di un certo Gandolfo<br />

al governatore di Casale del 15 settembre 1569 si<br />

apprende dell’avvelenamenento della Armani a Cremona,<br />

probabilmente, ci informa l’Enc. Spett., ad<br />

opera di un amante respinto. Tutto ciò viene taciuto<br />

dal Bartoli, che esempla la notizia riguardante la Armani<br />

sull’orazione funebre scritta da Adriano Valerini<br />

in memoria dell’amante. In accordo con la sua fonte<br />

principale, Bartoli propone un ritratto idealizzato<br />

della Armani, esaltandone la cultura, le doti artistiche<br />

e la virtù, e mettendo a tacere le voci sulle passioni<br />

amorose dell’attrice, che contava tra i suoi ammiratori<br />

anche uno dei principi Gonzaga.<br />

5. A. Valerini, Oratione in morte della Divina Signora<br />

Vincenza Armani, comica eccellentissima. Et alcune<br />

rime dell’istesso, e d’altri auttori, in lode della medesima.<br />

Con alquante leggiadre e belle composizioni di detta signora<br />

Vincenza, in Verona, S. e G. Dalle Donne, s. d.<br />

[1570]. L’Orazione venne poi ripubblicata in Pandolfi,<br />

II, pp. 143–148 e Marotti–Romei, pp. 31–41.<br />

6. L’autore, reggiano, appartenne forse alla stessa famiglia<br />

del poeta Vincenzo Cartari. V. Caputo, I poeti<br />

<strong>italiani</strong> dall’antichità ad oggi, Milano, Gastaldi, 1960,<br />

p. 336, cita Cartari come autore di un solo sonetto,<br />

contenuto nel canzoniere manoscritto di Guido Decani.<br />

Oscura l’identità degli altri poeti, fatta eccezione<br />

per il Valerini, per cui si veda ad vocem su queste<br />

<strong>Notizie</strong>.<br />

7. L. Riccò, cit., pubblica in appendice al suo volume<br />

i due sonetti intronatici in coda all’Orazione del<br />

Valerini, uno dei quali è riportato dallo stesso Bartoli.<br />

Vi fi gurano inoltre alcuni componimenti inediti<br />

dell’Intronato Girolamo Bargagli dedicati a Vincenza<br />

© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano<br />

Armani: il sonetto In lode della Signora Vincenza Comica,<br />

il Prologo per la Signora Vincentia Comica recitato<br />

da lei in habito da maschio e il prologo Della Bugia,<br />

in cui manca l’indicazione della benefi ciaria ma che è<br />

in linea con i precedenti. Si ricordano inoltre le stanze<br />

in lode di Vincenza Armani attribuite da Marotti<br />

all’ebreo mantovano Leone de’ Sommi. F. Marotti,<br />

Alcune rime da attribuire a Leone de’ Sommi, in L. de’<br />

Sommi, Quattro dialoghi in materia di rappresentazioni<br />

sceniche, a c. di F. Marotti, Milano, Il Porfi rio,<br />

1967, pp. 84–100.<br />

8. Garzoni, II, p. 1182.<br />

Giovanna Sparacello<br />

ARMELLINA Comica Celebre che fi oriva<br />

nel 1655 1 . Si mostrò molto eloquente, e spiritosa<br />

sulle Scene; ed in Venezia fu sommamente<br />

gradita. Paolo Abriani nelle sue rime 2<br />

indirizza a’ suoi meriti il seguente Sonetto.<br />

Lodasi il brio della Signora Armellina<br />

Comica Celebre.<br />

Tu sei così brillante, e sollazzevole<br />

Armellina gentil, che Monna Urania<br />

Ci vorrebbe a lodarti, o quella smania,<br />

Che fa la Poesia tanto aggradevole.<br />

Pur dirà ad onor tuo Musa piacevole,<br />

Che hai ne’ sguardi, e nel dir si dolce pania,<br />

Che a ridur Giove a qualche nuova insania<br />

Un tuo vezzo d’Amor saria bastevole.<br />

Né a Giunon gioveria, se a te facesse<br />

Come già alla rival, d’Iside fue<br />

Che il sembiante Vaccin volse che avesse.<br />

Perchè Giove a goder le grazie tue<br />

Acciò ch’Argo verun nulla sapesse<br />

Verrebbe giù dal Ciel cangiato in Bue.<br />

Note<br />

1. Quasi inesistenti le notizie su questa attrice, per<br />

cui Rasi riprende interamente Bartoli. Leonelli ipotizza<br />

che si tratti di Maddalena Sacco, moglie di Gennaro<br />

Sacco, presente nella compagnia del duca di Modena<br />

nel 1689. In Comici dell’arte, corrispondenze, una

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