Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf
Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf
Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
RICCI EMILIA. Pisana 1 , nata da una civilissima<br />
Famiglia detta de’ Gambacciani, restò<br />
priva del Padre suo in tenera fanciullezza.<br />
Scarsa de’ beni della fortuna, adattossi a sposare<br />
un Ballerino Padovano per nome Antonio<br />
Ricci d’un’età assai maggiore alla sua.<br />
Passata a Venezia con lui, ed insieme a Clarice<br />
di lei Madre, si pose a recitare nel Teatro<br />
a San Giovanni Grisostomo con la Compagnia<br />
detta de’ Grimani, allora da Antonio<br />
Sacco condotta, e diretta. Un’avvenenza non<br />
ordinaria, una buona toscana pronunzia, ed<br />
uno spirito suffi ciente sostennero questa Attrice<br />
con qualche lode sopra le Scene. Passò<br />
poi con Girolamo Medebach, ed in occasione<br />
che l’Abate Pietro Chiari scriveva per esso<br />
le di lui Commedie, alcune parti comiche<br />
furono scritte per lei da quel Poeta, e benchè<br />
fossero d’un carattere alquanto odioso, come<br />
la Melania nella Pastorella Fedele, Ipparchia<br />
nel Diogene 2 , e simili, pure, poiché l’Emilia<br />
odiosa non era, si faceva onore recitandole, e<br />
ne guadagnava degli applausi. Ha avuto questa<br />
Comica cinque fi glie, tutte incamminate<br />
per la Teatrale Professione. La prima, Angiola,<br />
che recitò da fanciulletta molti Prologhi,<br />
e piccole parti nelle Commedie del Chiari,<br />
riuscita suffi ciente Ballerina, e divenuta Moglie<br />
di Gaetano Cesari rinomatissimo Grottesco.<br />
La seconda, Marianna, che recitò, e<br />
ballò anch’essa col Medebach, e col Sacco,<br />
e che divenne Moglie di Giovanni Battista<br />
Rotti, di cui oggi n’è la Vedova. La terza,<br />
Teodora, nota Attrice, di cui si parlerà. La<br />
quarta, Caterina, graziosa fanciulla di molta<br />
abilità nell’arte del Ballo, e di bellezze non<br />
comuni, che morì non avendo compiuto<br />
il quarto lustro l’anno 1773 nella Città di<br />
Napoli. La quinta, ed ultima, Maddalena,<br />
meritevole Cantatrice, divenuta moglie di<br />
Vincenzo Conti Bolognese celebre Pittor Teatrale.<br />
L’Emilia dovè ella stessa soccombere<br />
al peso d’allevare tutte queste fi glie, perchè il<br />
suo Consorte poco, o nulla seguitò a ballare,<br />
ed avanzato in età, si rese incapace di porgerle<br />
sussidio alcuno. Era egli bensì un Uomo<br />
Francesco Bartoli – 375<br />
di buonissimi costumi, ed a sollievo della sua<br />
famiglia, onde non aggravarla maggiormente,<br />
passò a Sinigalia per maestro di Ballo in<br />
quel Collegio, e vi morì nel 1780. L’Emilia<br />
Ricci dopo d’avere allevate le sue fi glie ad<br />
un’età capace d’incominciare a prodursi su i<br />
Teatri, alienossi dalla Comica Professione, e<br />
sono da quindici anni ch’ella n’è allontanata.<br />
Vive anch’oggi ben conservata, ed in buona<br />
salute; e presso a una doviziosa, ed onorata<br />
famiglia ha trovato da passare tranquillamente<br />
il resto de’ giorni suoi, essendole nel<br />
presente 1781 mancata la Madre.<br />
Note<br />
1. Nata verosimilmente negli anni Venti del Settecento:<br />
nulla sappiamo delle sue origini, né di quelle<br />
del marito, che ben presto si separò da lei. Un durissimo<br />
giudizio, non si sa quanto veritiero, ne ha lasciato<br />
Carlo Gozzi (che della fi glia di Emilia, Teodora, fu<br />
amante) negli appunti per le Memorie inutili ora pubblicati:<br />
F. Soldini, Rapporto tra Carlo Gozzi e gli attori<br />
nella corrispondenza e nelle carte autobiografi che. Un<br />
episodio signifi cativo: Teodora Ricci nelle pagine inedite<br />
delle Memorie inutili, in «Problemi di critica goldoniana»,<br />
XIII, 2006, pp. 51–73. Vi si legge fra l’altro:<br />
«L’Emilia fu bella femmina, e cattiva comica [...].<br />
L’Emilia fece ammaestrare le sue cinque fi glie. Quattro<br />
furono Ballerine, e una cantatrice. Soprattutto ha<br />
fatto loro capire il mestiere di spogliare delle sostanze<br />
gli appassionati, l’arte di non curare la vergogna; la<br />
massima fi losofi ca di non avere amicizia per nessuno<br />
mostrando d’averne moltissima per tutti, e la fortezza<br />
di considerare i tradimenti gloriose imprese da donne<br />
di spirito. I ricordi della vecchia Ava Clarice, e l’esempio<br />
materno furono scola effi cace, e il sangue viziato<br />
a’ puttanesimi delle Madri, passa assolutamente nelle<br />
vene delle fi gliuole» (p. 61). BIBLIOGRAFIA: oltre<br />
al citato articolo di Soldini, Rasi, III, p. 343, che tuttavia<br />
ripete senza ulteriori integrazioni la notizia di<br />
Bartoli.<br />
2. Nella citata Pastorella fedele Melania è una sorta di<br />
mezzana; nella satira antifi losofi ca Diogene nella botte<br />
Ipparchia (o meglio, Iparchia), sorella di Platone,<br />
è un’intrigante poi redenta dall’agnizione della fi glia<br />
Lesbia. Su quest’ultima commedia, rappresentata per<br />
© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano