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Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf

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94 – Giovanna Sparacello<br />

Arcaini, I <strong>comici</strong> dell’arte a Milano: accoglienza, sospetti,<br />

riconoscimenti, in La scena e la gloria. Drammaturgia<br />

e spettacolo a Milano in età spagnola, a c. di A.<br />

Cascetta e R. Carpani, Milano, Vita e Pensiero, 1995,<br />

pp. 265–326: 272–273, 312–319.<br />

Giovanna Sparacello<br />

BARRA MATTIA Napolitano 1 , ebbe gl’insegnamenti<br />

nell’Arte Comica da Ciccio Baldo<br />

2 , e riuscì grazioso nella parte del Pulcinella<br />

3 quanto il suo Maestro. Viveva questo<br />

Commediante intorno al 1670 4 .<br />

Note<br />

1. BIBLIOGRAFIA: Rasi, I, p. 277; B. Croce, I teatri<br />

di Napoli, a c. di G. Galasso, Milano, Adelphi,<br />

1992, p. 120 (1° ed. Napoli, Luigi Pierro, 1891); V.<br />

Viviani, Storia del teatro napoletano, Napoli, Guida,<br />

1969, p. 175.<br />

2. Si veda ad vocem in queste <strong>Notizie</strong>.<br />

3. Secondo Viviani, cit., Matteo Barra, Pulcinella<br />

dopo Andrea Calcese e Antonio D’Anna, non lasciò<br />

mai Napoli.<br />

4. La fonte potrebbe essere B. De Dominici, Vite de<br />

pittori, scultori e architetti napoletani, Napoli, Ricciardi,<br />

1742–1763, vol. III, p. 82, dove il nome di Mattia<br />

Barra, associato a quello del suo maestro Ciccio<br />

Baldo, ricorre a proposito dell’attore Michelangelo<br />

Fracanzano. La ristampa anastatica dell’opera di De<br />

Dominici è stata edita a Bologna da Forni nel 1979;<br />

un’edizione commentata dei tomi I e II, a c. di F. Sricchia<br />

Santoro e A. Zezza, è stata pubblicata a Napoli,<br />

Paparo edizioni, 2003. Cito inoltre l’edizione a c. di<br />

Raff aele Schettini, (So.gra.me, 1980) con pagine scelte<br />

e annotate da F. De Filippis. Il passo è riportato<br />

da B. Croce, Teatri di Napoli, a c. di G. Galasso,<br />

Milano, Adelphi, 1992, pp. 120–121 (1° ed. Napoli,<br />

Luigi Pierro, 1891).<br />

Giovanna Sparacello<br />

BARSANTI DOMENICO Bolognese 1 .<br />

Ebbe i suoi principi nell’Arte del recitare<br />

© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano<br />

esponendosi fra gli Accademici dilettanti<br />

della sua Patria. Dopo varie alternative e<br />

d’Arti, e d’impieghi, avendo questi ultimi<br />

sostenuti specialmente per molti anni nella<br />

Casa Senatoria Aldrovandi, passò a far il Comico<br />

nella rinomata Compagnia d’Antonio<br />

Sacco, e gli resta pur anche l’appostagli nominanza<br />

di Menghino degli Aldrovandi. Sono<br />

da nove anni, che si esercita in quella Truppa,<br />

ed è un Comico pieno d’abilità, e pressocché<br />

universale. Egli si adatta a fare i caratteri caricati<br />

egualmente, che le cose serie; e nelle<br />

tragiche parti di Tiranno si fa distinguere, ed<br />

applaudire. Chi lo ha veduto rappresentare<br />

Farasmane nella Tragedia di Radamisto, e Zenobia<br />

2 , non ha potuto far a meno di considerarlo<br />

per un ottimo Recitante. La di lui<br />

plausibile abilità viene altresì coronata dalla<br />

probità de’ suoi onorati costumi, i quali lo<br />

rendono grato a’ suoi Amici, e lo caratterizzano<br />

per un vero modello de’ Comici onesti,<br />

e degli uomini dabbene 3 . Recita qualche<br />

volta da Dottore; ma ciò è una giunta sopra<br />

la derrata. Vive contentissimo da molti anni<br />

colla Moglie, Madre de’ Comici Merli 4 , da<br />

lui sposata in secondo voto. Ha ereditato dal<br />

di lei Fratello Sacerdote: e in oggi conta l’anno<br />

quarantesimo dell’età sua.<br />

Note<br />

1. Vi nacque nel 1742. BIBLIOGRAFIA: Rasi,<br />

I, pp. 277–278; Leonelli, I, p. 89; Enc. Spett., I,<br />

coll. 1587–1588; A. Colomberti, Dizionario biografi<br />

co degli attori <strong>italiani</strong>, a c. di A. Bentoglio, Roma,<br />

Bulzoni, 2009, I (A-L), p. 111.<br />

2. La tragedia, scritta da Prosper Jolyot de Crébillon,<br />

fu tradotta da Carlo Innocenzo Frugoni e apparve<br />

per la prima volta nella raccolta del bolognese Lelio<br />

dalla Volpe nel 1724. Fu ristampata più volte singolarmente<br />

(Firenze, presso Andrea Bonducci, 1756;<br />

Lucca, presso Francesco Bonsignori, 1779) e in diverse<br />

raccolte (Biblioteca Teatrale Italiana, Lucca, presso<br />

Giovanni della Valle, 1762; Biblioteca Teatrale Della<br />

Nazione Francese, Venezia, Curti, 1795; Il Teatro Moderno<br />

Applaudito, Venezia, presso Antonio Fortunato<br />

Stella, 1798).

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