Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf
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112 – Giovanna Sparacello<br />
(Firenze, 1715–1766). Lo stampatore, gli amici, le<br />
loro esperienze culturali e massoniche, Roma, Istituto<br />
storico per l’età moderna e contemporanea, 1996, ad<br />
indicem.<br />
38. Menziona in questa stanza Angiolo (o Agnolo)<br />
Niccolini (1502–1566), professore di diritto a<br />
Pisa e governatore di Siena per incarico di Cosimo<br />
I, poi arcivescovo di Pisa e cardinale; e si rivolge al<br />
discendente Lorenzo, nipote di un Antonio letterato<br />
e naturalista.<br />
39. Maria Maddalena de’ Pazzi (1566–1607), santifi<br />
cata nel 1669.<br />
40. Dovrebbe trattarsi di un Francesco Alamanno,<br />
nato nel 1759.<br />
41. Horace Mann, rappresentante inglese nel Granducato<br />
(nato nel Kent nel 1701, morto a Firenze nel<br />
1786): intrinseco di Horace Walpole, amico di letterati<br />
e artisti, fu tra i fondatori della loggia massonica<br />
fi orentina. Per il suo ruolo nella Firenze di medio<br />
Settecento: M. A. Morelli Timpanaro, Tommaso<br />
Crudeli (Poppi 1702–1745). Contributo per uno studio<br />
sulla Inquisizione a Firenze nella prima metà del XVIII<br />
secolo, Firenze, Olschki, 2003, ad indicem.<br />
42. Il marchese Santini fu rappresentante della<br />
Repubblica di Lucca a Firenze; sposò nel 1771<br />
Teresa Minerbetti Boni: cfr. M. A. Morelli Timpanaro,<br />
Per una storia di Andrea Bonducci, cit.,<br />
pp. 288–290.<br />
43. Ottavio Rinuccini (1562–1621), poeta e librettista,<br />
uno dei sodali della Camerata fi orentina cui<br />
comunemente si attribuisce la nascita dell’opera in<br />
musica.<br />
44. Il gratuito riferimento al poeta latino Bavio,<br />
sbeff eggiato da Virgilio in un verso famoso («Qui Bavium<br />
non odit, amet tua carmina, Mævi», Buc. III,<br />
90), è una delle tante incongruenze di queste infelici<br />
stanze.<br />
45. Charles Edward Stuart, conte d’Albany (Roma<br />
1720–1788: è sepolto in San Pietro), pretendente<br />
al trono d’Inghilterra; notissimo l’amore che legò<br />
sua moglie, Carolina Emanuela Stolberg Gedern,<br />
all’Alfi eri.<br />
46. Il sopranista piacentino Antonio Muzio (Muzzio),<br />
che alla Pergola di Firenze nel 1778 fu protagonista<br />
nel Farnace re di Ponto di Giuseppe Sarti (v.<br />
C. Sartori, I libretti <strong>italiani</strong> a stampa dalle origini<br />
© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano<br />
al 1800, Cuneo, Bertola & Locatelli, 1990–1994,<br />
n° 9779).<br />
47. Paolo Franchi, uno dei primi imitatori <strong>italiani</strong><br />
dello stile del ballerino e coreografo francese Jean–<br />
Georges Noverre: cfr. L’arcano incanto. Il Teatro Regio<br />
di Torino, 1740–1990, a c. di A. Basso, Milano, Electa,<br />
1991, ad indicem.<br />
48. La ballerina veneziana Caterina Curtz, che fu<br />
spesso al fi anco di Franchi negli anni Settanta e Ottanta<br />
del Settecento, prima di cogliere importanti<br />
successi in Inghilterra.<br />
49. Tutti gli attori menzionati in queste ultime stanze<br />
hanno un’apposita voce nelle <strong>Notizie</strong>. Il Teatro del<br />
Cocomero (in via del Cocomero, oggi via Ricasoli)<br />
fu istituito nel 1650 nell’ambito dell’Accademia degli<br />
Incomodi; interamente ricostruito nel 1763–1764,<br />
diretto dal 1792 da Pietro Andolfati, restò a lungo il<br />
maggior teatro fi orentino di prosa.<br />
50. Il Teatrino della Piazza Vecchia, che si trovava<br />
presso S. Maria Novella.<br />
51. Il Teatro di S. Maria (in seguito ribattezzato Alfi<br />
eri), fondato nel 1740 in via del Giardino (poi via<br />
dell’Ulivo): vi recitò spesso la compagnia di Antonio<br />
Sacchi.<br />
52. Monetina coniata al tempo di Cosimo I.<br />
Franco Arato<br />
BARTOLO STEFANO, detto Mario in Teatro<br />
1 . Fu Comico al servizio dell’Altezza Serenissima<br />
del Signor Duca Antonio Gonzaga<br />
di Guastalla, Sabionetta, e Principe di Bozolo<br />
ec. a cui dedicò l’Opera Teatrale scritta da<br />
altra penna, intitolata: La Costanza premiata<br />
nel Trionfo di Porsenna Re de’ Toscani. Ciò<br />
fece mentre la prefata Altezza Serenissima<br />
trovavasi in Venezia per suo diporto, e affi dar<br />
volle al suo patrocinio quest’Opera Scenica<br />
allora, che se ne riproduceva in uno di quei<br />
Teatri la recitazione. Il Libro fu stampato in<br />
essa Città da Domenico Lovisa in forma di<br />
dodici, e senza data dell’anno. Io però so,<br />
che fu il 1709 2 . e questa notizia potrà in caso<br />
di ristampa aggiungersi al Libro intitolato:<br />
Drammaturgia 3 .