Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf
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158 – Giovanna Sparacello<br />
detto il Lasca nel suo Canto di Zanni, e Magnifi<br />
chi, che trovasi alla pag. 499. de’ Canti<br />
Carnascialeschi 2 , Libro assai conosciuto, e<br />
stimato; di questo antico recitatore di Commedie<br />
ne parla ancora il Nobile Signor Conte<br />
Carlo Gozzi nel Ragionamento ingenuo al<br />
Primo Tomo dell’Opere sue 3 . Egli ivi trascrive<br />
buona parte di quel Canto per provare<br />
l’antichità de’ Zanni, e de’ Magnifi ci, e noi<br />
ci compiaceremo di riportarlo qui tutto intero,<br />
servendo d’erudito incontrastabile documento<br />
intorno all’arte Comica, mostrando<br />
che fi no in quei tempi aveva i suoi recitanti<br />
di favole improvvise, detti allora, ed anch’oggi<br />
in Toscana Istrioni. Oltre di ciò può questo<br />
poetico componimento servire di dilettevole<br />
lezione a chi dell’antica, volgar Poesia, e Toscana<br />
colta favella suole esser vago.<br />
Canto di Zanni, e di Magnifi chi del Lasca.<br />
Facendo il Bergamasco, e ’l Veneziano,<br />
{p. 151}<br />
Note<br />
1. BIBLIOGRAFIA: Quadrio, V, p. 236; Rasi, II,<br />
pp. 569–570; Leonelli, I, p. 200; E. Re, Commedianti<br />
a Roma nel sec. XVI, Torino, Loescher, 1914;<br />
Enc. Spett., II, col. 1665.<br />
2. Tutti i trionfi , carri, mascherate o canti carnacialeschi<br />
andati per Firenze dal tempo del Magnifi co Lorenzo<br />
De’ Medici, fi no all’anno 1559, Cosmopoli [Lucca],<br />
1750.<br />
3. Gozzi, Opere, I, pp. 13–14.<br />
Giovanna Sparacello<br />
CANZACHI GIOVANNI CAMILLO Bolognese,<br />
detto il zoppo 1 . Recitò assai bene<br />
nella maschera del Dottore, e fu in Vienna<br />
al servizio dell’Imperatore Carlo VI 2 . Sapeva<br />
la Lingua Francese, e la Tedesca, e fu<br />
esso l’introduttore dello spiritoso carattere di<br />
Francese Italianato 3 , che fu poi da altri Comici<br />
imitato, e seguito. Passò a Venezia nella<br />
© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano<br />
Compagnia del Teatro a San Luca, e nell’anno<br />
1740. pubblicò colle stampe di Giuseppe<br />
Bettinelli una Commedia in prosa intitolata:<br />
L’Adulatore. Fu posta in Scena, ma il pubblico<br />
non volle ascoltarla, e bisognò sospendere<br />
la recita dopo il primo Atto. Il povero<br />
Canzachi, che vi faceva la parte Bolognese<br />
d’Annippio, uscì fuori per calmare l’Uditorio,<br />
asserendo che la stessa Commedia ebbe<br />
l’onore d’essere udita con piacere dall’Imperatore<br />
in Vienna. Il Popolo non volle ascoltarlo,<br />
e replicò maggiormente le risa, e le<br />
fi schiate; onde la Compagnia terminò il divertimento<br />
di quella sera con una Commedia<br />
all’improvviso. Quantunque l’udienza<br />
non aggradisse la Commedia del Canzachi,<br />
non è però, ch’ella sia cosa degna di disprezzo.<br />
Ella è condotta, e scritta sullo stile delle<br />
antiche Commedie 4 , ed ha molto merito. Ad<br />
onta dell’intero Uditorio il Signor Apostolo<br />
Zeno Celebre Scrittore ne parlò assai vantaggiosamente,<br />
e l’ebbe in qualche stima. Il<br />
Canzachi poco dopo si trasferì a Dresda 5 , ed<br />
al servizio dell’Elettore terminò felicemente<br />
il viver suo.<br />
Note<br />
1. BIBLIOGRAFIA: Rasi, II, p. 583; Enc. Spett., II,<br />
coll. 1703–1704; M. Klimowicz–W. Roszkowska,<br />
La commedia dell’arte alla corte di Augusto III di Sassonia<br />
1748–1756, Venezia, Istituto veneto di scienze,<br />
lettere ed arti, 1988, p. 93.<br />
2. Intorno al 1730 Canzachi dirigeva a Vienna una<br />
compagnia italiana nella Sala di Pallacorda presso i<br />
Francescani. Passò in seguito con i commedianti tedeschi<br />
del Teatro alla Porta d’Italia (Kärntnertortheater)<br />
per i quali scrisse testi e scenari all’improvviso. Cfr.<br />
O. G. Schindler, «Il famoso Tabarino»: una maschera<br />
italiana tra Vienna, Parigi e Napoli, in Commedia<br />
dell’Arte e spettacolo in musica tra Sei e Settecento, a c.<br />
di A. Lattanzi e P. Maione, Napoli, Editoriale Scientifi<br />
ca, 2003, pp. 161–162.<br />
3. Si tratta di Monsieur l’Appetit, protagonista di<br />
molte sue commedie (v. infra; Enc. Spett., cit., lo chiama<br />
Raguet). Il personaggio è citato da Goldoni nel<br />
Prologo apologetico alla commedia intitolata La vedova