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Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf

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230 – Giovanna Sparacello<br />

(1627–1629). Schindler sostiene inoltre l’ipotesi che<br />

la Lucilla costante (1632) sia stata scritta da Silvio<br />

Fiorillo per la nuora. In età matura Giovan Battista<br />

incontrò Beatrice Vitali, sua seconda moglie, erroneamente<br />

chiamata Vitelli da Rasi e Enc. Spett, citt.<br />

Viviani, cit., pp. 175–176, scrive che Fiorillo venne<br />

abbandonato dalla moglie che divenne capocomica al<br />

servizio del Duca di Mantova (ma la notizia non è<br />

riportata da Megale, cit.).<br />

Giovanna Sparacello<br />

FIORILLO SILVIO Napolitano 1 . Fioriva<br />

questo Comico intorno al 1600. e rappresentava<br />

in Teatro la parte di un Capitano,<br />

Personaggio fi ero, e militante oggi andato<br />

fra’ Comici in disuso. Egli faceva chiamarsi<br />

nelle Commedie il Capitano Mattamoros 2 , ed<br />

esercitossi con grido per lungo tempo nelle<br />

Compagnie di Napoli, ed in quelle di Lombardia<br />

fra gli Accesi, Aff ezionati, e Risoluti 3 .<br />

Fu Poeta, e scrisse diverse Commedie in versi,<br />

e in prosa. La prima sua fatica, che videsi<br />

alla luce fu un’Egloga Pastorale composta in<br />

terzine nella Napolitana, e Toscana Lingua,<br />

intitolata: l’Amor Giusto; e fu stampata in<br />

Milano nel 1605 4 . per Pandolfo Malatesta,<br />

in forma di ottavo. L’anno 1609. impresse la<br />

Ghirlanda altra Egloga nelle dette lingue, e<br />

la pubblicò in Napoli per Tarquinio Longo<br />

in forma di dodici 5 . Videsi poi l’anno 1621.<br />

una sua capricciosa 6 Commedia in prosa,<br />

intitolata: I tre Capitani Vanagloriosi; e fu<br />

impressa in Napoli per Domenico di Ferrante<br />

Maccarano in forma di dodici 7 . Passato<br />

dopo questo Comico in Lombardia, pubblicò<br />

nell’anno 1624. La Cortesia di Leone, e di<br />

Ruggero con la Morte di Rodomonte, soggetto<br />

cavato dall’Ariosto, e ridotto in istile rappresentativo<br />

in versi, e fu stampata da lui in<br />

Milano per Pandolfo Malatesta in forma di<br />

ottavo 8 , ed era in tal tempo unito ai Comici<br />

Accesi 9 . L’anno 1629. diede fuori un’altra<br />

Opera rappresentativa scritta in versi intitolata<br />

l’Ariodante tradito, e morte di Polinesso<br />

© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano<br />

da Rinaldo Paladino; e si stampò in Pavia da<br />

Giovanni Battista de’ Rossi in forma di dodici.<br />

Finalmente l’anno 1632. diede al Mondo<br />

l’ultima sua fatica, Commedia assai giocosa,<br />

intitolata: La Lucilla Costante, con le ridicolose<br />

disfi de, e prodezze di Pulcinella. Fu impressa<br />

in Milano per Giovanni Battista Malatesta in<br />

forma di ottavo, e dedicolla al Signor Duca<br />

di Feria allora Governatore 10 . Buona parte di<br />

queste sue produzioni furono in varj luoghi,<br />

ed in varj tempi ristampate. Silvio Fiorillo fu<br />

valoroso Comico in Teatro, e bravo scrittore<br />

al tavolino. Un saggio del di lui stile sarà questo<br />

breve squarcio di Scena in terza rima tolto<br />

dalla sua Egloga intitolata: L’Amor Giusto,<br />

dove Lagrimosa, e Ardelia accordansi di porsi<br />

sul terreno a fi ngere di dormire per attendere<br />

che i loro Pastori si sveglino, onde cercar da<br />

loro qualche conforto amoroso.<br />

Ardelia.<br />

D’un pensier nuovo la mia mente è piena<br />

Per goder del mio Sole il vago viso,<br />

E quella fronte più del Ciel serena.<br />

Che mentre l’uno, e l’altro è in terra assiso,<br />

Non si convien che sien da noi turbati,<br />

Ne men così assaliti all’improvviso.<br />

Che più crudi, superbi, e dispietati<br />

Dimostrarsi porrian col rimembrarsi<br />

Il ricevuto scherno in questi prati.<br />

E in van tutto sarebbe il faticarsi,<br />

Tu per l’amato tuo, io per quei lumi,<br />

A cui cosa mortal non può uguagliarsi.<br />

Ma che noi sol ( mercè de’ divin Numi)<br />

Fra l’uno, e l’altro ci posiamo alquanto<br />

Qui presso al mormorar de’ chiari fi umi.<br />

E fi ngiam di dormir, che forse intanto<br />

Si desteranno, ed averan pietade<br />

Del nostro antico duolo, e amaro pianto.<br />

Lagrimosa.<br />

La tua sentenza a giusta ragion cade.<br />

Eccomi pronta già che Amor mi priva<br />

Di arbitrio, e del cammin di libertade.

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