Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf
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398 – Giovanna Sparacello<br />
pp. 232–233; Enc. Spett., VIII, col. 1234; Giardi,<br />
pp. 255–256.<br />
2. Il matrimonio si celebrò intorno al 1750.<br />
3. Rossi rilevò la conduzione della compagnia del<br />
Berti nel 1758.<br />
4. Vi recitava dal 1760. Facevano parte della compagnia<br />
la moglie del capocomico, Maddalena Rossi,<br />
Giovan Battista Manzoni, Caterina Manzoni e Antonio<br />
Maria Piva. Nel 1766 fu ingaggiato Leopoldo<br />
Maria Scherli; nel 1777 integrarono la compagnia<br />
Bartolomeo e Giustina Cavalieri. Cfr. B. Brunelli,<br />
cit., pp. 232–233.<br />
5. Dal 1775 al 1778 fu a Piacenza, Trieste, Vicenza,<br />
Ferrara, Bologna e Firenze. Cfr. Giardi, cit., p. 256.<br />
Il repertorio della compagnia di Pietro Rossi dal 18<br />
agosto al 14 dicembre del 1776 è pubblicato in Curiel,<br />
cit., pp. 409–418.<br />
6. V. l’edizione nazionale della commedia, a c. di M.<br />
Pieri, Venezia, Marsilio, 1996.<br />
7. Si tratta del romanzo di Antonio Piazza Il teatro<br />
ovvero fatti di una veneziana che lo fanno conoscere, venezia,<br />
Giambattista Costantini, 1777–1778. Rimando<br />
all’edizione moderna A. Piazza, L’attrice, a c. di R.<br />
Turchi, Napoli, Guida, 1984, dove la caricatura del<br />
Rossi è a p. 80: «Era questi un veneziano grasso e bassotto,<br />
rosso in faccia, ma goff o e pesante e d’un’aria<br />
da spazzacamino più che da comico. Vantavasi di ben<br />
pronunciare il toscano e convertiva la C in S e diceva<br />
giogia per gioia, sanz’accorgersi di fallare, cossa per<br />
cosa, ragasse per ragazze. Triviale quanto un facchino,<br />
aveva un’ambizione invincibile per far da eroe e<br />
recitava nelle tragedie. Si metteva sull’elmo certe piume<br />
lunghe un braccio, tutte ritte e ammuchiate l’una<br />
sull’altra che conoscer facevano la goff aggine del suo<br />
gesto. Carico di brillanti da Murano, una bottega parea<br />
di vetraio e dal mezzo in giù la fi gura faceva d’una<br />
piramide, per i lunghi e mal posti fi anchetti che lo ristringevano<br />
in alto e dilatavano in linea obbliqua quasi<br />
sino alle calcagna. Quel guattero, vestito alla eroica,<br />
recitava male com’era vestito. Non sapeva camminare,<br />
né dove tener le mani, né fare un gesto a dovere.<br />
Urlava, quand’era minaccioso, e parlava sberleff ando<br />
con una voce crepata, quando pretendeva d’intenerire.<br />
Ostinato come un mulo nell’errore de’ <strong>comici</strong> vecchi,<br />
voleva ancora fare le parti da giovine e riputavasi<br />
il più necessario di quella truppa, quando bastava che<br />
© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano<br />
lo vedesse in iscena la udienza per replicare un «Oh!»<br />
derisorio, che persuaderlo dovea a non recitare mai<br />
più. Faceva il Sansone e ultimamente nella Rossana so<br />
che fe’ il Baiazet. Da una testa di questo calibro si può<br />
immaginare com’erano regolati bene gli aff ari».<br />
8. «La prima donna era una sciocca che appena sapeva<br />
leggere malamente. Gareggiava anch’ella con l’impresario<br />
nell’abilità di tradurre recitando il toscano in<br />
veneziano e di vestirsi male. Pareva la Beff ana sul palco,<br />
storpiava le parole e diceva propositi da ubbriaca.<br />
Senza nobiltà, senza decenza, pure aveva la passione<br />
per far la regina, e in grazia d’una bellezza, che non<br />
era inaccessibile, le si batteva le mani. Ella credevasi<br />
la più abile di tutte le commedianti italiane», cit. A.<br />
Piazza, cit., p. 80.<br />
9. Si tratta di una citazione inesatta dal canto XIII,<br />
vv. 310–311, della Gerusalemme Liberata di Tasso:<br />
«Perdona a l’alme omai di luce prive: non dée guerra<br />
co’ morti aver chi vive».<br />
10. «V’era, per serva, una vecchia che fi schiava in<br />
luogo di parlare e sarà stata buona trent’anni prima,<br />
ma allora non si poteva soff rire», cit. A. Piazza, cit.,<br />
p. 81.<br />
11. Bartoli recitò nella compagnia di Pietro Rossi dal<br />
1767 al 1772 e poi di nuovo dal 1777. v. la voce Bartoli<br />
Francesco in queste <strong>Notizie</strong>.<br />
Giovanna Sparacello<br />
ROTTI GIOVAN BATTISTA Veneziano.<br />
Nato da civile, ed onorata famiglia; fece i<br />
suoi studj sotto un ottimo Precettore. Morti<br />
i suoi Genitori diedesi all’arte Comica recitando<br />
nella Maschera da Pantalone con una<br />
suffi cientissima abilità. Passò a Vienna fra’<br />
Comici Tedeschi, ed ivi in quella loro lingua<br />
giocava il suo Personaggio di primo Vecchio,<br />
specialmente nelle traduzioni delle Commedie<br />
del Dottor Carlo Goldoni. Ebbe qualche<br />
impiego presso il celebre Abate Pietro Metastasio<br />
Poeta Cesareo, servendogli di Copista,<br />
e dirigendo talvolta la rappresentazione<br />
d’alcuni suoi Drammi. L’anno 1769. fu<br />
chiamato a Venezia nella Truppa d’Antonio<br />
Sacco, ed occupò le veci di Cesare d’Arbes,