Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf
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130 – Giovanna Sparacello<br />
nel biennio 1644–45 (ma Rasi indica il 1645–46).<br />
La compagnia, detta del Cardinal Mazarino, si sistemò<br />
al Petit–Bourbon, sala annessa al Louvre, e nel<br />
1645 mise in scena la Finta Pazza di Giulio Strozzi,<br />
con scene di Giacomo Torelli, balletti di Giovan Battista<br />
Balbi e musiche di Francesco Sacrati. La Bianchi<br />
vi recitava con le tre attrici Luisa Gabrielli Locatelli,<br />
Giulia Gabrielli e Margherita Bertolazzi. Sappiamo<br />
che fu nuovamente a Parigi dal 1653, con una<br />
nuova compagnia che debuttò il 10 agosto al Petit–<br />
Bourbon. Tiberio Fiorilli, Domenico Locatelli, Brigida<br />
Bianchi e Lorenza Isabella del Campo, attori della<br />
precedente formazione, furono affi ancati da Angelo<br />
Agostino Lolli, Marco Romagnesi (Orazio), Giovan<br />
Battista Turri (Pantalone), Virginio Turri (Virginio) e<br />
Beatrice Fiorillo (Diamantina). In Italia alla fi ne del<br />
giugno ‘59, la Bianchi tornò a Parigi l’anno successivo,<br />
alla morte del marito. Sulla base del Registre di La<br />
Grange, Gambelli (D. Gambelli, Arlecchino a Parigi.<br />
Lo scenario di Domenico Biancolelli, Roma, Bulzoni,<br />
1997, t. I, p. 418), smentisce la notizia, tramandata<br />
da Loret, Gueullette e i Parfaict, secondo la quale la<br />
Bianchi fece ritorno in Italia nel 1659, per tornare a<br />
Parigi l’anno successivo, alla morte del marito. L’attrice<br />
lasciò le scene nel 1683, ma l’Enc. Spett. riferisce<br />
che secondo Gueullette ella fi gurava fra i membri<br />
della compagnia italiana alla morte di Biancolelli, nel<br />
1688 (ma questa notizia non è riportata nello Scenario<br />
di Domenico Biancolelli redatto dal Gueullette, né<br />
nell’Histoire de l’ancien théâtre italien dei fratelli Parfaict,<br />
che si rifà agli appunti manoscritti dell’autore;<br />
nessun accenno neanche in Notes et souvenirs sur le<br />
Th éâtre–Italien au XVIIIe siècle). La Bianchi morì a<br />
Parigi nel novembre del 1703, rue Saint–Denis, vicino<br />
alla comunità di Saint–Chaumont, all’età di 90<br />
anni.<br />
5. Bartoli sbaglia nel datare l’edizione: si tratta de<br />
L’inganno fortunato, ovvero l’Amante abborrita, Commedia<br />
bellissima trasportata dallo Spagnuolo con alcune<br />
Poesie Musicali composte in diversi tempi, Parigi,<br />
C. Cramoisy, 1659. La dedica della traduzione<br />
dallo spagnolo di questa commedia le valse il dono<br />
di un paio di orecchini di diamanti da parte di Anna<br />
d’Austria, di cui era la protetta. Come si è detto, I<br />
Rifi uti di Pindo vennero editi con il nome di Aurelia<br />
Fedeli, a Parigi, presso Carlo Chenault, 1666, con<br />
© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano<br />
dedica a Luigi XIV; vi si trovano poesia indirizzate a<br />
Mlle de Vallière, a Corneille, Racine e Molière, con i<br />
quali ebbe forse relazioni personali.<br />
Giovanna Sparacello<br />
BIANCOLELLI DOMENICO. Comico,<br />
che fi oriva nel 1680 1 . e che crediamo fi gliuolo<br />
di Niccolò Biancolelli 2 , di cui si verrà<br />
parlando. Questo faceva da Innamorato 3 ,<br />
lasciò alcuni Dialoghi scritti per le Commedie<br />
all’improvviso 4 ; e fa di lui menzione Luigi<br />
Riccoboni 5 nella sua Histoire du Th eatre<br />
Italien 6 .<br />
Note<br />
1. BIBLIOGRAFIA: F. e C. Parfaict, Histoire de<br />
l’Ancien Th éâtre Italien, Paris, Lambert, 1753; Campardon,<br />
pp. 61–63; Rasi, I, pp. 430–435; Enc.<br />
Spett., II, coll. 465–466; S. Spada, Domenico Biancolelli<br />
o l’art d’improviser, Naples, 1969, pp. XXIV–<br />
XXVI; D. Gambelli, «Quasi un ricamo di concertate<br />
pezzette»: le composizioni sul comico dell’Arlecchino<br />
Biancolelli, «Biblioteca Teatrale», 1, 1971, pp. 47–95;<br />
Id., Arlecchino, dalla preistoria a Biancolelli, «Biblioteca<br />
Teatrale», 5, 1979, pp. 17–68; Id., Arlecchino a<br />
Parigi. Dall’inferno alla corte del Re Sole, Roma, Bulzoni,<br />
1993, pp. 253 e sgg.; R. Gaudenti, Gli <strong>italiani</strong><br />
a Parigi. La Comédie–Italienne (1660–1697).<br />
Storia, pratica scenica, iconografi a, Roma, Bulzoni,<br />
1990, I, pp. 83–118; F. Cotticelli, Rileggendo gli<br />
scenari: l’Arlecchino di Domenico Biancolelli e il Pulcinella<br />
della raccolta Casamarciano, in Pulcinella. Una<br />
maschera tra gli specchi, a c. di F. C. Greco, Napoli,<br />
Edizioni Scientifi che Italiane, 1990, pp. 169–185; S.<br />
Monaldini, Arlecchino fi glio di Pulcinella e di Colombina:<br />
note sulla famiglia Biancolelli, tra Bologna e<br />
Parigi. «L’archiginnasio», XCI, 1996, pp. 81–161; O.<br />
G. Schindler, Domenico Biancolelli e la rappresentazione<br />
del Convitato di Pietra a Vienna (1660), in<br />
«Commedia dell’arte. Annuario internazionale», I,<br />
2008, pp. 161–180.<br />
2. In realtà Niccolò era fratello di Domenico. Entrambi<br />
erano fi gli di Isabella Franchini, Colombina, e<br />
di Francesco Biancolelli. Pubblicando l’atto di nascita