Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf
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martelliniani del suddetto Autore 7 . Recitava<br />
il Falchi con grande sentimento, ed esprimeva<br />
i suoi, e gli altrui concetti con ponderazione,<br />
con energia, e colla più viva naturalezza.<br />
Se quello Comico avesse avuto un personale<br />
più vantaggioso, oh quanto maggiormente<br />
sarebbe stato gradito! La sua troppo piccola<br />
statura gli fu di qualche svantaggio, ne potè<br />
nel suo carattere d’Innamorato interamente<br />
brillare. Non per tanto fu meritevolmente<br />
applaudito, e fu per un Comico eccellente<br />
per ogni dove considerato. Fatti molti avanzi<br />
col guadagno della sua professione, pensò<br />
d’abbandonare il teatro, e d’impiegare il<br />
suo soldo nell’esercizio della Mercatura 8 . Si<br />
fi dò d’altri, e poco pratico di simili negozj,<br />
trovossi ingannato con quasi l’intera perdita<br />
delle sue facoltà. Quella disgrazia lo pose in<br />
tetro pensiero, e preso da una funesta mania,<br />
fece cose da forsennato. Riavuto con gli opportuni<br />
soccorsi lo smarrito senno, cercò il<br />
rimedio a propri danni ritornando un’altra<br />
volta sulle scene ad esporsi. In alcune vaganti<br />
compagnie fu impiegato 9 , dove travagliò<br />
diversi anni con il solito suo valore 10 ; e fi -<br />
nalmente fatto vecchio, ritiratosi a Bologna<br />
dopo breve malattia cessò di vivere nell’autunno<br />
dell’anno 1780.<br />
Note<br />
1. Francesco Falchi nacque nel 1720. Secondo Carlo<br />
Goldoni era particolarmente abile nel dialetto veneto,<br />
fi no a supporre una nascita veneziana o veneta, di<br />
contro ai natali emiliani (C. Goldoni, L’autore a chi<br />
legge, de I mercatanti, a c. di F. Vazzoler, Venezia, Marsilio,<br />
2001, p. 216). Tuttavia Falchi si adattava anche<br />
a sostenere ruoli in cui era necessaria una caratterizzazione<br />
dialettale ampia (dal veneto al ligure, dal napoletano<br />
al torinese) e, volendo prescindere da questioni<br />
biografi che, è probabile che avesse semplicemente un<br />
“buon orecchio” per le diversità linguistiche. BIBLIO-<br />
GRAFIA: Rasi, II, pp. 856–857; A. Gentile, Carlo<br />
Goldoni e gli attori, Trieste, Libreria Cappelli, 1951,<br />
pp. 39, 64; Enc. Spett., IV, coll. 1798–1799; Giardi,<br />
pp. 222, 250, 269; DBI, vol. 44, 1994, pp. 255–256<br />
(R. Ascarelli).<br />
Francesco Bartoli – 213<br />
2. Carlo Gozzi nel Canto Ditirambico de’partigiani<br />
del Sacchi Truff aldino, lo menziona nella Compagnia<br />
Medebach, citandolo, con lo stesso Medebach e un<br />
certo Magnano, tra gli attori al San Giovanni Grisostomo<br />
fi n dagli esordi goldoniani «Ful il cibo schietto,<br />
casalino, e sano / e nutricante, come noi lasciamo / Al<br />
Medebache, al Falchi ed al Magnano», cit. C. Gozzi,<br />
Saggio di versi faceti e di prose nelle opere del Co. Carlo<br />
Gozzi, in Opere, vol. VIII, Firenze, Colombani, 1774,<br />
p. 177.<br />
3. Il nome di Falchi ricorre nei repertori dei <strong>comici</strong><br />
di giro dalla metà del Settecento. Probabilmente<br />
Falchi apparteneva all’omonima famiglia che, fi n dal<br />
1651, veniva annoverata tra i <strong>comici</strong> itineranti tra Italia<br />
e Germania, cfr. Sand, I, p. 322.<br />
4. Carlo Gozzi lo nomina nel Sonetto Burlesco insieme<br />
a Caterina Bresciani e Maddalena Marliani come<br />
uno tra gli attori più importanti di Medebach: «O<br />
Medebacche, o Falchi, o Maddalena, / Ircana, e voi,<br />
Rosaura, e voi, Magnano, / venite tosto a baciarmi la<br />
mano, / che a torno il Ditirambo v’avvelena», Gozzi,<br />
Saggio di versi..., cit., p. 180.<br />
5. Ne I due mercatanti o I Mercanti Goldoni ricorda<br />
l’importanza di aver avuto due bravi attori che sostenessero<br />
le parti del Padre e del Figlio. Per il Padre<br />
poteva disporre di Antonio Mattiuzzi detto Collalto,<br />
mentre per il Figlio si era servito di Falchi di cui ammette<br />
la bravura e la possibilità di recitare in veneto,<br />
cfr. C. Goldoni, I mercatanti, a c. di F. Vazzoler, cit.,<br />
p. 216.<br />
6. Defi nito da Goldoni nel tomo XVII tomo dell’edizione<br />
Pasquali «Bravo e onorato comico» (Goldoni,<br />
I, p. 748), Falchi prende parte a tutte le commedie<br />
goldoniane dall’arrivo dell’autore al Sant’Angelo, interpretando<br />
il ruolo del Secondo Amoroso, Florindo.<br />
Medebach gli impone spesso ruoli da Caratterista,<br />
e, per questa ragione, raggiunge una maturità e una<br />
specializzazione artistica solamente con il passaggio al<br />
Teatro San Luca. Dal 1753 al 1756 il suo onorario lievita<br />
di ben 600 ducati (cfr. Venezia, Biblioteca di Casa<br />
Goldoni, Archivio Vendramin, 42.F. 8/1, cc. 38 e 61).<br />
All’interno di questa compagnia nuova e problematica<br />
per Goldoni, Falchi diventa il costante punto di riferimento<br />
del commediografo, cfr. A. Scannapieco,<br />
Commento a C. Goldoni, La Dalmatina, Venezia,<br />
Marsilio, 2005, pp. 254–256 e C. Alberti, Goldoni,<br />
© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano