Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf
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316 – Giovanna Sparacello<br />
caratteri caricati, e per altre parti non meno<br />
interessanti. Il Goldoni cominciò a scrivere<br />
per quest’Uomo il Todaro Brontolon; il Fabrizio<br />
negl’Innamorati; il Don Policarpio nella<br />
Sposa Sagace; il Don Mauro nell’Amante di se<br />
stesso, ed altre cose 2 , che troppo vi vorrebbe<br />
a voler tutte rammentarle. In tal modo potè<br />
il Martelli far conoscere se medesimo per un<br />
Comico valoroso, e degno di quella parzialità,<br />
che gli fu sempre dimostrata giustamente<br />
dai Veneziani, a’ quali tanti anni si fece vedere,<br />
e nel Teatro San Luca, ed in quello di<br />
Sant’Angelo 3 , non staccandosi mai da quella<br />
Compagnia, che diretta dal Lapy, passò<br />
poi in Terra ferma 4 , essendo stato occupato<br />
quest’ultimo Teatro dalla Truppa del Medebach.<br />
Tanto tempo di buona amicizia col<br />
Lapy, l’essere d’un’istessa Patria, il reciproco<br />
interesse, che l’uno nell’altro riconosceva, furono<br />
la sorgente di quell’aff ezione, che prese<br />
il Martelli alla Famiglia del suo amico, per<br />
cui di sovente va frequentando la di lui Casa.<br />
Ma il malizioso Romanziere, Scrittor del Teatro,<br />
vuole far credere alla pag. 19. del suo<br />
Tomo secondo 5 , che tale pura amicizia più<br />
alla fresca Moglie del Lapy cangiando tempra<br />
sia dal Martelli rivolta, di quello ch’esser<br />
possa diretta allo stesso di lei Consorte. Ella<br />
è ben cosa però imperdonabile, che questo<br />
Scrittore pubblichi sì fatte mormorazioni<br />
in pregiudizio d’una Donna amante del suo<br />
Marito, tenera co’ fi gli, economica per la famiglia,<br />
morigerata, ed onesta; la quale potrebbe<br />
con ragione al suo detrattore rispondere<br />
col Proverbio:<br />
“Non dir di me quel che di me non sai;<br />
Dì pria di te, che poi di me dirai.”<br />
Da sì fatta digressione, necessaria al risarcimento<br />
dell’altrui fama, torneremo a ragionare<br />
del nostro Antonio Martelli; il quale<br />
anch’oggi, benchè la sua età pieghi alla vecchiezza,<br />
può tenersi in istima da ogni amator<br />
del Teatro, essendo un eccellente Caratterista<br />
6 senza quell’ironia con la quale così lo<br />
© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano<br />
chiama il mentovato Scrittore del predetto<br />
Romanzo; che nelle Tragedie poi passa ad assomigliarlo<br />
ad una fi gura de’ Tarocchi, con<br />
una comparazione niente graziosa, e poco<br />
aggiustata a quel paragone, ch’egli ha cercato<br />
di voler farne 7 . Se il Martelli per le Tragiche<br />
Rappresentazioni non avesse ancora tutta<br />
quella disposizione, che è necessaria 8 ; considerare<br />
bisogna che recita in esse delle parti<br />
di poco peso, che lo fa quando al numero<br />
degli Attori manca altro soggetto che supplisca;<br />
e ch’egli lo dà per un di più, senza<br />
ambizione d’essere chiamato bravo Tragico,<br />
contentandosi solo di mostrarsi abile nella<br />
sua Maschera del Brighella, e d’essere gradito<br />
in que’ Comici Caratteri, che a giudizio<br />
di tutti rappresenta assai bene. Il Martelli<br />
per fi ne tanto concetto si è acquistato, che<br />
non ponno levarglielo gl’insulsi motteggi del<br />
noto Romanziere il quale prima di scrivere<br />
in discapito d’alcuno dovrebbe far rifl essione<br />
ad un’altro Proverbio per apprendere chiaramente,<br />
che<br />
“Chi vuole che sia detto ben di lui<br />
Si guardi di non dir mai mal d’altrui.”<br />
Note<br />
1. Nato a Bologna nella prima metà del XVIII secolo,<br />
Antonio Martelli morì probabilmente a Venezia<br />
al principio del XIX secolo. BIBLIOGRAFIA:<br />
Rasi, III, pp. 93–95; A. Gentile, Goldoni e gli attori,<br />
Trieste, Cappelli, 1951, pp. 68–69; Enc. Spett., VII,<br />
coll. 189–190; Giardi, passim; S. Ferrone, Introduzione<br />
a C. Goldoni, Gl’innamorati, Venezia, Marsilio,<br />
2002, pp. 11–17.<br />
2. Citiamo inoltre i ruoli di Monsieur Filiberto nel<br />
Curioso accidente e di zio Cristofolo ne La Casa nova.<br />
3. Il passaggio al Sant’Angelo avvenne nel 1777.<br />
4. Per quanto riguarda il resto della carriera di Martelli,<br />
Rasi, cit., segnala che nel 1795–96 Martelli recitò<br />
nella compagnia di Giuseppe Pellandi al Sant’Angelo<br />
(secondo la ricostruzione di Giardi vi si trovava<br />
ancora nel 1800). Con questa compagnia Martelli<br />
rappresentò la parte del vecchio centenario nella Madre<br />
di famiglia di Sografi . Il 24 gennaio 1797 recitò al