Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf
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220 – Giovanna Sparacello<br />
per Nicolò Tebaldini, ad istanza di Bartolomeo Cavalieri,<br />
1634.<br />
Giovanna Sparacello<br />
FIDENZI JACOPO ANTONIO Fiorentino<br />
1 , chiamato fra’ Comici Cintio, e non Cinzio<br />
come alcuni malamente pronunziano.<br />
Nacque egli intorno al 1596 2 . ed educato da’<br />
suoi Genitori nel cammino degli Studj, passò<br />
poi ad esercitare la Comica Professione con felice<br />
riuscita 3 . Fu studioso, e grazioso insieme,<br />
dilettando moltissimo chi l’ascoltava. Non<br />
esprimeva concetto, che non fosse accompagnato<br />
da quel gesto, che gli era proprio 4 , e<br />
da’ più vivi, e naturali movimenti dell’animo.<br />
Egli fu non solo un vero onor delle scene,<br />
ma fu ancora amicissimo delle Muse come ne<br />
fanno fede alcune sue opere stampate 5 , cioè<br />
un libro intitolato: Eff etto di Divozione consagrato<br />
al merito indicibile de’ due famosi in<br />
amicizia Niccolò Barbarigo, e Marco Trevisano.<br />
Venezia 1628 6 . in quarto, ed i suoi Poetici<br />
Capricci stampati in Piacenza l’anno 1652.,<br />
e da lui dedicati all’Altezza del Serenissimo<br />
Principe Alessandro Farnese suo generoso Padrone,<br />
e Mecenate 7 , che accarezzollo 8 fi no che<br />
visse, e gl’impartì premj, e stipendj. Anche<br />
Margherita de’ Medici Consorte del suddetto<br />
Principe ebbe il Fidenzi in somma stima, e fu<br />
ammiratrice de’ suoi talenti. Fu sempre ben<br />
accolto da Cavalieri nelle pubbliche radunanze,<br />
ed accettato nell’Accademie de’ Virtuosi a<br />
recitare varj discorsi 9 , e problemi conforme<br />
l’uso di quei tempi. D’anni 56. in circa ebbe<br />
egli a soff rire un tormentoso mal d’occhi, per<br />
cui credette di perdere la vista, come rilevasi<br />
dai lagni, ch’egli ne fa in un’Oda, nella quale<br />
introduce poetando le Glorie indicibili de’<br />
suoi Clementissimi Padroni. Ma è credibile,<br />
che ne guarrisce perfettamente; giacché nella<br />
dedicatoria del suo Libro non dà alcun cenno<br />
di questa disgrazia. Le Rime di questo Comico<br />
sono degne di lode perchè in esse poco<br />
si sente l’enfatico stile dell’infelice secolo in<br />
© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano<br />
cui furono scritte. Ne sia un saggio il seguente<br />
Sonetto, in cui l’Autore poco di sua sorte<br />
contento così ragiona.<br />
Ergi pur un trofeo, cieca fortuna<br />
D’avermi oppresso, e inalza al Cielo il grido;<br />
E nel tuo Regno insidioso, infi do,<br />
Contro me pur nuovi accidenti aduna.<br />
Che se a rendermi lieto il varco impruna<br />
L’empia tua ruota; io spettator m’affi do,<br />
L’esito attendo; e con il cor ti sfi do,<br />
Né temo più delle tue furie alcuna.<br />
Animo ho ben, ho ben vigore possente<br />
A contrastar con le tue forze, o fi era;<br />
Sempre non mi vedrai mite, e perdente,<br />
Con raggio di valor tua mobil sfera<br />
Ecclisserò, ed in quella vedrò spente<br />
Le tue vicende, onde ne vai sì altera.<br />
Il Cinelli nella sua Biblioteca Volante scanzia<br />
undecima stampata in Modena nel 1695 10 .<br />
scrive intorno al Fidenzi quanto segue, citando<br />
l’Opera sua da noi mentovata, che ha per<br />
titolo: Eff etti di divozione &c.<br />
“Fu il Fidenzi di bello, e gioviale aspetto, di faccia,<br />
che tondeggiava, di capello castagno, di bianca<br />
carnagione, e maestoso nel portar la vita. Fu<br />
pieno di carni, ed anzi maggior del giusto, ed in<br />
somma appariscente, e proporzionato alla parte<br />
d’Innamorato, che rappresentava. Faceva ancora<br />
egregiamente la parte di Ceccobimbi in lingua<br />
gretta Fiorentina, intitolandosi Mercante in fi chi<br />
secchi da Poggibonsi, con gran diletto degli uditori,<br />
e parmi ch’esso ne fosse l’inventore.”<br />
Note<br />
1. BIBLIOGRAFIA: Rasi, II, pp. 880–884; Marotti–Romei,<br />
p. 564; Comici dell’arte. Corrispondenze, a<br />
c. di C. Burattelli, D. Landolfi , A. Zinanni, Firenze,<br />
Le Lettere, 1993; T. Megale, Cintio e i suoi protettori,<br />
«Bibliteca Teatrale», 29, 1993, pp. 79–83; Archivio<br />
Herla, Jacopo Antonio Fidenzi.<br />
2. Rasi, cit., mette in dubbio la data proposta da<br />
Bartoli sulla base della presenza di alcune sue rime<br />
nella Raccolta funebre dedicata alla Delia Maria Rocca