Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf
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52 – Giovanna Sparacello<br />
diverse Rappresentazioni, ma connestate insieme<br />
con molto giudizio, e con lodevole stravaganza.<br />
Fu da lui l’anno 1622. coll’impressione<br />
di Nicolas della Vigna dedicata alla<br />
Regina 29 , a cui aveva pur anche con l’Adamo<br />
presentata manoscritta una Rappresentazione<br />
in versi drammatici, intitolata: La Maddalena<br />
lasciva, e penitente, che poi diede alle stampe<br />
molti anni dopo come si dirà in progresso di<br />
queste notizie 30 . Altre quattro Commedie<br />
pubblicò egli nell’anno istesso col mezzo del<br />
suddetto Stampatore. La prima, che intitolò:<br />
Amor nello Specchio dedicata all’Illustrissimo<br />
Signore il Barone Basampiere 31 . L’altra fu La<br />
Sultana off erta all’Illustrissimo, ed Eccellentissimo<br />
Monsieur le Grand 32 . La terza ebbe il<br />
titolo: I due Lelj simili, e presentolla all’Illustrissimo<br />
ed Eccellentissimo Signor Duca di<br />
Nemours 33 ragguardevolissimo Personaggio.<br />
Alla quarta diede il titolo di Ferinda; e volle<br />
scriverla in versi, introducendovi ancora alcuni<br />
varj dialetti Lombardi. Tutte queste Commedie<br />
dell’Andreini furono rappresentate dalla<br />
sua Truppa con gradimento della Regina, e<br />
di tutta la Corte 34 ; e terminato il Carnevale<br />
del seguente 1623. passò di nuovo in Italia<br />
con obbligo di tornare a servire il Re e la Regina<br />
nella Primavera del 1625. Eccolo pertanto<br />
in Torino nella Pasqua di Risurrezione del<br />
suddetto 1623. a recitare in quel Regio Teatro.<br />
Qui in fretta scrisse, e stampò poi un Prologo<br />
in lode del Cristianissimo Luigi XIII. che<br />
servì d’introduzione alle sue Recite. I Personaggi<br />
in esso introdotti sono: Bellona, Diana,<br />
Talia, il Mincio, ed il Po’. Questi formano le<br />
lodi delle Case Reali di Francia, e di Savoja; e<br />
termina Talia, pregando i Sovrani a voler essere<br />
Stelle e Porto<br />
A que’ Comici, quali<br />
Dovran servir LUIGI<br />
Con virtute, e decoro,<br />
All’ombra stando de’ gran GIGLI d’ORO.<br />
Questo Prologo fu dunque impresso allora<br />
in Torino, ed occupa un foglio di stampa in<br />
© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano<br />
forma di ottavo, e l’Andreini dedicollo alla<br />
Serenissima Madama Principessa di Piemonte<br />
35 . Terminate le recite in quella Reale Città,<br />
passò sollecitamente con la Compagnia<br />
a Venezia, giacché per Lettere fu impegnato<br />
d’esser colà in occasione della Fiera detta<br />
l’Assensa 36 . Fu accolta la Compagnia della<br />
Nobiltà Veneziana 37 con molte dimostrazioni<br />
d’aff etto, come fu sempre propria dote del<br />
suo aff abile istinto. L’Andreini in contrasegno<br />
della sua gratitudine pose subito in Teatro<br />
per divertire i suoi Protettori un soggetto<br />
stravagante tutto premeditato, che intitolò:<br />
Le due Commedie in Commedia 38 . Questo<br />
spiritoso capriccio che può chiamarsi tre<br />
Commedie in una sola, fu stampato presso<br />
Ghirardo, ed Iseppo Imberti nel mese di<br />
Giugno, e in data delli 22. l’Autore dedicollo<br />
all’Illustrissimo Signore il Signor Marchese<br />
Niccolò Estense Tassoni 39 , che trovavasi allora<br />
in Venezia a godere di quelle feste solenni.<br />
La Drammaturgia registra questa Commedia<br />
sotto l’anno 1625. ma egli è un manifesto<br />
errore, dovendo essere il 1623 40 . come si<br />
vede nel Libretto, di cui ne tengo una copia<br />
presso di me. Fu Giovanni Battista Andreini<br />
non solo Autore di Commedie, ma altresì<br />
elegante Poeta epico, avendo scritto tre Poemi<br />
Sacri 41 , ed uno profano, tutti in ottava<br />
rima. Il primo fu la Maddalena distinta in tre<br />
canti. Il secondo La Divina Visione sopra San<br />
Carlo Borromeo; ed il terzo La Tecla Vergine<br />
e Martire in sette canti diviso. Del quarto ne<br />
parleremo più avanti così volendo il fi lo del<br />
nostro racconto. Teneva presso di se questi<br />
componimenti manoscritti quando nel prefato<br />
anno 1623. si risolse di pubblicare in<br />
Venezia quello intitolato La Tecla, ed uscì<br />
fuori colle stampe di Paolo Guerigli ornato<br />
di vaghe fi gurette intagliate in rame, e fu dedicato<br />
dall’Andreini in data de’ 28. Agosto al<br />
Molto Illustre Signor Benedetto Cittadini 42 ,<br />
al quale avealo off erto da prima a penna, ma<br />
in assai minor numero di versi. Ecco la prima<br />
stanza de Poema a compiacenza di quei<br />
Lettori, che non l’avessero veduto.