Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf
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452 – Giovanna Sparacello<br />
con parte de’ regali presentati a lui, sovvenne alla<br />
loro poca provvisione. Il tempo con l’asprezza, ed<br />
il mare con la tempesta tolse la facoltà di viaggiare<br />
a tutti: i Comici off erirono un poco di ricreazione<br />
al Prelato lor Benefattore; egli si compiacque<br />
d’accettarla: il primo giorno si fece la Commedia<br />
così. Monsignore sedeva avanti la porta di una<br />
camera: i Religiosi venerandi sedevano dentro<br />
con la porta non aff atto chiusa: ma che? a mezzo<br />
dell’azione la camera risuonava per l’applauso, e<br />
la porta era spalancata. Il Giorno seguente quei<br />
venerandi sedettero fuori, ed il terzo sollecitarono<br />
i Comici a dar tosto incominciamento. Non<br />
vi aggiungo, scrive Beltrame; e non dico il tutto,<br />
per essere creduto; ma certo che molte furono le<br />
lodi, che per l’onesto recitare a’ Comici diedero<br />
quelle saggie persone: e benedicevano il mal<br />
tempo, che aveva loro dato occasione di godere<br />
sì virtuoso trattenimento.”<br />
Questo caso prova, che la Compagnia dov’era<br />
unito il Dottor Violone trovavasi composta<br />
di Comici morigerati, i quali con lode recitavano<br />
le loro Commedie a preferenza degli<br />
altri che disonestamente le rappresentavano.<br />
Il Dottor Violone fu un Comico tenuto in<br />
concetto di uomo d’onore, ed illustrò i Teatri<br />
colla sua abilità non meno, che colla maniera<br />
dell’onesto suo recitare.<br />
Note<br />
1. Si tratta del comico Girolamo Chiesa, marito di<br />
Isabella Chiesa, per cui si veda ad vocem in queste <strong>Notizie</strong>.<br />
Egli fu legato alla corte di Mantova. Il nome del<br />
Chiesa fi gura sul contratto stipulato dai Vendramin<br />
con i <strong>comici</strong> Accesi nel 1622 per recitare al Teatro di<br />
San Salvatore a Venezia. Esso fi gura inoltre sulla licenza<br />
concessa ai Comici Aff ezionati il 15 marzo 1633<br />
a Bologna. BIBLIOGRAFIA: Quadrio, V, pp. 219–<br />
220, 239; Rasi, III, p. 655; Enc. Spett., III, col. 658;<br />
Archivio Herla, Violone.<br />
2. I volumi del Della Christiana moderatione del Th eatro<br />
del O. Giov. Domenico Ottonelli, furono pubblicati<br />
separatamente a Firenze dal 1646–1652 e poi, in<br />
un’unica edizione in sei tomi, a Firenze nella stamperia<br />
di Giovanni Antonio Bonardi,1655. Una scelta è<br />
© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano<br />
edita in Taviani, pp. 315–526. Il passo citato, contenuto<br />
nel libro I, capo III, quesito III, è a p. 345.<br />
3. N. Barbieri, La supplica ricorretta et ampliata,<br />
discorso famigliare di Nicolò Barbieri, detto Beltrame,<br />
Bologna, per G. Monti, 1636. L’edizione moderna,<br />
esemplata sull’editio princeps Venezia, Ginammi,<br />
1634, contiene le varianti dell’edizione del 1636: N.<br />
Barbieri, La Supplica discorso famigliare a quelli che<br />
trattano de’ <strong>comici</strong>, con studio critico e varianti di F.<br />
Taviani, Milano, Il Polifi lo, 1971. La Supplica ricorretta<br />
è edita inoltre in Marotti–Romei, pp. 575–690.<br />
Giovanna Sparacello<br />
VITALBA ANTONIO Bolognese 1 . Bravissimo<br />
Commediante, il cui natural talento per<br />
l’arte del recitare specialmente nella Commedia<br />
all’improvviso non si è più visto dopo<br />
lui da nessun Comico rinovarsi in su i Teatri<br />
2 . Egli era intero Padrone della Scena mostrandosi<br />
franco parlatore, ed elegante; giocava<br />
la maschera del Truff aldino in un modo<br />
impareggiabile; e sapeva con fondamento<br />
tutto il soggetto a memoria, onde lavorarvi<br />
a suo gusto con uno spirito, ed una bravura<br />
indicibile. Chi lo vedeva rappresentare Il<br />
Vagabondo, l’Amante fra le due obbligazioni,<br />
e il Don Giovanni Tenorio nel Convitato di<br />
Pietra 3 , senza un’altra infi nità di soggetti, bisognava<br />
che confessasse esser egli un Comico<br />
perfetto, a cui nulla mancava per dirlo un<br />
Roscio de’ nostri tempi. Una bella presenza,<br />
un nobile portamento, ed una favella piacevole<br />
contribuivano a caratterizzarlo per tutto<br />
quel raro, che unito al scenico decoro può<br />
formare il non plus ultra del merito Teatrale.<br />
Giocondo, e burlevole mostravasi sovente,<br />
o scherzando con l’amata, o trattando con<br />
l’amico. Arguto, frizzante, e disinvolto scorgevasi<br />
col Zanni, insieme a cui conduceva<br />
delle Scene vivissime, che erano capi d’opera,<br />
e che colla penna non si possono far concepire.<br />
L’anno 1738. dedicò una traduzione<br />
in prosa della Tragedia intitolata l’Alzira di<br />
Monsieur Voltaire all’Ambasciatore di Sua