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Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf

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quali in appresso si verrà parlando. Fu educata<br />

nell’arte Comica dal proprio Padre, e<br />

mediante la sua buona volontà, ed un’assidua<br />

applicazione addestrossi a recitare con<br />

molta grazia nel carattere della Serva 2 . Stette<br />

col Marito unita per alcuni anni alla Compagnia<br />

del Padre suo 3 , e passando nel 1779.<br />

colla Truppa della Maddalena Battaglia 4 ,<br />

dopo d’aver recitato in Genova la Primavera,<br />

mentre con suo Consorte faceva viaggio per<br />

incamminarsi a Verona, giunta presso Vogherra<br />

luogo del Piemonte, abbandonando il<br />

suo Vetturino sconsigliatamente i Cavalli, si<br />

posero questi velocemente in corso, impauriti<br />

essendo per due bestie bovine, che contro<br />

loro venivano, e minacciavano di condurre il<br />

legno, e chi dentro v’era in qualche trabocchevole<br />

precipizio. Il Marito le fece coraggio<br />

a balzare dal Calesse, ed egli pure da quello<br />

balzò. Illeso egli rimase, ma la povera Caterina<br />

non ben misurando il salto, cadde, e passandole<br />

una ruota sopra una gamba, gliela<br />

infranse in tal modo che dovè in pochi giorni<br />

nell’accennato luogo lasciarvi la vita 5 . Il<br />

caso fu degno di compassione, e trovandomi<br />

io allora in Verona, diè motivo alla mia penna<br />

di alludere ad esso con un Sonetto, del<br />

quale non pensai a serbarne copia. Sul mio<br />

esempio altro ne fu scritto da Carlo Fidanza 6<br />

Romano, uomo di colto, e pronto ingegno,<br />

Rammentatore in quel tempo nella Compagnia<br />

della Battaglia, e questo qui si riporta<br />

acciò serva di chiusa al presente articolo.<br />

Tutta radiante in volto, e in bianco ammanto<br />

{pag. 130}<br />

Note<br />

1. BIBLIOGRAFIA: Rasi, III, p. 409; A. Gentile,<br />

Goldoni e gli attori, Trieste, Cappelli, 1951, p. 56;<br />

Giardi, passim.<br />

2. Si trovava al Teatro di San Luca durante la permanenza<br />

di Goldoni e recitò piccole parti nelle commedie<br />

di quest’ultimo (v. Il geloso avaro, dove compare nella<br />

scena III. 1). Nella lettera scritta il 17 gennaio del<br />

1664 all’amico e rappresentante a Venezia Sciugliaga,<br />

Francesco Bartoli – 393<br />

Goldoni rifl etteva sulla distribuzione delle parti nella<br />

trilogia di Zelinda e Lindoro: « Nella seconda e nella<br />

terza commedia vi è bisogno di una seconda Serva, e<br />

se la sig.a Catrolli non volesse farla, com’è probabile,<br />

si potrebbe far supplire ad una ballerina, o alla fi glia<br />

del sig.r Rosa», cit. Goldoni, XIV, p. 310.<br />

3. Giardi, cit., p. 251, attesta la presenza di Caterina<br />

insieme a Carlo Serramondi nella compagnia di Pietro<br />

Rosa durante il carnevale del 1775; l’attrice lasciò<br />

la compagnia subito dopo. Nel 1778–79 ritroviamo<br />

l’attrice con il nome di Serramondi nella compagnia<br />

di Giuseppe Lapy insieme al marito. Cfr. Giardi,<br />

p. 174.<br />

4. Nella lista degli attori della compagnia Battaglia<br />

pubblicata in Giardi, p. 101, risulta il solo nome di<br />

Carlo Serramondi.<br />

5. Stando alle informazioni fornite da Bartoli, dev’essere<br />

un’omonima, forse fi glia della defunta, la Caterina<br />

Rosa che recitava nella compagnia di Pietro Rosa<br />

e Fausto Marzocchi l’anno comico 1791–92. Il suo<br />

nome ricorre per il 1795–96 e il 1796–97 negli elenchi<br />

della compagnia Nerini, dove recitava nel ruolo<br />

di Serva. Passò poi alla compagnia Moggio, che abbandonò<br />

nel 1798–99. Cfr. Giardi, cit., pp. 204,<br />

211–212.<br />

6. Il suo nome non compare in Giardi, cit., p. 101,<br />

che segnala come suggeritore per la stagione comica<br />

1778–79 Antonio Andreoli.<br />

Giovanna Sparacello<br />

ROSA PIETRO Veneziano 1 . Fu questi per<br />

Fattore impiegato presso una famiglia Nobile<br />

di Venezia, ed avendo sortito dalla Natura<br />

un bel genio per esercitarsi nella Maschera<br />

da Pantalone, entrò nella Truppa del Teatro<br />

a San Luca, dopo la morte di Francesco Rubini<br />

2 . Si mostrò ben presto un utile, e bravo<br />

personaggio, essendo molto facondo nel parlare,<br />

ed esercitandosi nella sua Maschera con<br />

del valore. Il Dottor Goldoni scrisse per lui<br />

diverse parti in lingua Veneziana, ed in ispecie<br />

quella del Signor Tomio nel Torquato<br />

Tasso 3 . Nell’anno 1765. pose sul Teatro una<br />

Commedia di sua invenzione, e fatica, parte<br />

© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano

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