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Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf

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224 – Giovanna Sparacello<br />

la sua pantomima naturale, e graziosa, e una<br />

profonda intelligenza delle Commedie improvvise,<br />

furono tutti meriti, che gli acquistarono<br />

fama, e riputazione. Lasciò questo<br />

Comico valoroso le caduche per le celesti<br />

felicità nell’anno 1767, avendo dell’età sua<br />

oltrepassato il cinquantesimo sesto 2 .<br />

Note<br />

1. Di Fiore Domenico Antonio. BIBLIOGRAFIA:<br />

Rasi, II, p. 888; B. Croce, I teatri di Napoli, Milano,<br />

Adelphi, 1992, pp. 215, 225, 230, 275 (1° ed. Napoli,<br />

Luigi Pierro, 1891); Di Giacomo, Storia del teatro<br />

San Carlino. Contributi alla storia della scena dialettale<br />

napoletana, 1738–1884, Milano, Sandron, 1924<br />

(4° ed.), pp. 93–100; U. Prota–Giurleo, I teatri di<br />

Napoli nel ‘600. La commedia e le maschere, Napoli,<br />

Fausto Fiorentino editore, 1962, pp. 283–289; Enc.<br />

Spett., III, col. 690; F. C. Greco, Teatro napoletano<br />

del ‘700. Intellettuali e città fra scrittura e pratica di<br />

scena. Studio e testi, Napoli, Tullio Pironti, 1981; F.<br />

Cotticelli–P. Maione, Onesto divertimento, ed allegria<br />

de’ popoli. Materiali per una storia dello spettacolo a<br />

Napoli nel primo Settecento, Milano, Ricordi, 1999.<br />

2. Correggendo Di Giacomo, cit., che aveva preso<br />

per buona la data indicata da Bartoli, U. Prota–Giurleo,<br />

cit., p. 284, pubblica l’atto di nascita di Antonio<br />

Domenico di Fiore, battezzato il 27 maggio 1686 da<br />

Francesco di Fiore e Vittoria Ferraiuolo. Altri dati<br />

certi riguardano i suoi matrimoni: il primo con Giuseppina<br />

Lepore il 2 luglio 1710, il secondo nell’aprile<br />

1735, pochi mesi dopo la morte della prima moglie,<br />

con Anna Maria Santangelo. Nel 1710 Di Fiore si era<br />

dichiarato compositore di musica, nel 1735 era si invece<br />

presentato come impiegato nell’amministrazione<br />

cittadina. Prota–Giurleo indica il 1755 quale anno<br />

della morte del Di Fiore. Tracce dell’attività artistica<br />

del Di Fiore sono state rinvenute dal Di Giacomo,<br />

cit.: nel 1739 egli recitava al Teatro dei Fiorentini, nel<br />

1739 recitava all’aperto a Porta Capuana, mentre nel<br />

1743 era un Pulcinella applauditissimo al San Carlino.<br />

Nello stesso anno scrisse e recitò per il Teatro<br />

dei Fiorentini il libretto parodico intitolato Nerone<br />

detronato ossia Il trionfo di Sergio Galba per compositore<br />

anonimo, forse, dice Prota–Giurleo, Onofrio<br />

d’Aquino (un melodramma anomimo era stato<br />

© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano<br />

rappresentato al San Luca di Venezia dalla compagnia<br />

di Argante nel 1726; il librettista era probabilmente<br />

Pompilio Miti, v. ad vocem). L’anno seguente vi diede<br />

il Bajazzet in gabbia overo il Tamerlano in trionfo, con<br />

musiche di d’Aquino sotto lo pseudonimo di Coviello<br />

Ciavola. Nel 1745 cantò nella compagnia del Teatro<br />

Nuovo, dove l’anno seguente venne rappresentato il<br />

Bajazzet. Ne 1747 scrisse il terzo libretto, il Capitan<br />

Giancocozza, rappresentato ai Fiorentini.<br />

Giovanna Sparacello<br />

FIORILLI AGOSTINO Napolitano. Nato<br />

da Genitori, che nella Comica Professione<br />

ebbero qualche nome 1 , incamminossi<br />

anch’egli nell’esercizio del Teatro con felici<br />

principj. Recitò da Innamorato, ma conoscendo<br />

non esser quello il carattere in cui gli<br />

fosse dalla Natura concesso di riuscir valoroso,<br />

pensò di provarsi a recitar nell’antico,<br />

e fi no ai tempi di Giovanni Battista Andreini<br />

inventato Personaggio del Napolitano<br />

Tartaglia. Vide Cioff o 2 bravo Comico ad<br />

esercitarsi in esso, ebbe da lui delle buone<br />

instruzioni, vi si provò come per burla una<br />

sera, piacque, si fece coraggio, e risolse di<br />

proseguire l’incominciata carriera. Nella sua<br />

Patria, per il Regno, e nella Città di Roma<br />

valse la sua abilità a procacciarsi degli applausi.<br />

Il grido del valor suo giunse ancora<br />

nella Lombardia ad udirsi. Ad Antonio Sacco<br />

celebre Capo Comico mancò il cognato,<br />

ed eccellente Dottore Roderigo Lombardi;<br />

ed avendo egli bisogno di chi sostenesse la<br />

parte di secondo Vecchio, ricercò con Lettera<br />

il Fiorilli, che accettò prontamente un<br />

tale invito, accordandosi nel trattato della<br />

loro unione; e dovendo appunto trasferirsi il<br />

Sacco in Portogallo 3 , ordinò che in Genova<br />

il Fiorilli si portasse ad aspettarlo. Quivi trovaronsi,<br />

e prima d’intraprendere il viaggio<br />

di Mare pensò la Truppa di voler sentirlo.<br />

Il rinomato Vitalba primo Innamorato di<br />

quella, fi ssò gli occhi nel Fiorilli, fecegli alcune<br />

interrogazioni, e con aria di dileggio

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