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Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf

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“Gaetano Casali, detto Silvio, non meno Celebre<br />

che Saggio, ed onesto, il quale adempiendo a tutte<br />

le parti, che ad un Saggio, ed ottimo Attore spettanti<br />

sono, tanto si distingue dagli altri nell’arte<br />

sua, che non cred’io che a’ suoi tempi tanto si<br />

distinguessero dagli altri gli Attori Antichi.”<br />

Servirà per saggio dello stile di questo Comico<br />

uno squarcio dell’Eroica Pazienza di<br />

Socrate, e sarà la prima, e la seconda Scena<br />

dell’Atto Terzo, le quali formano il Prologo<br />

dell’inseritavi breve Commedia delle Nubi.<br />

ATTO TERZO<br />

Scena I<br />

Fanciullo.<br />

Nobili ascoltatori: se è ver che il giusto amiate<br />

{pag. 158}<br />

Scena II.<br />

Socrate, e detto.<br />

Soc. A cominciar, Fanciullo, si starà poco,<br />

o molto?<br />

{pag. 159}<br />

Note<br />

1. BIBLIOGRAFIA: Rasi, II, pp. 596–599; DBI,<br />

vol. 21, 1978, pp. 83–85; Enc. Spett., III, col. 154;<br />

Leonelli, I, p. 216 e sgg.; Trebbi, pp. 250 e sgg.;<br />

G. Manfredi, L’attore in scena, Verona, 1796, pp. 30,<br />

61; Mémoires I, XXIX in Goldoni, I, pp. 133–136;<br />

A. Gentile, Goldoni e gli attori, Trieste, Cappelli,<br />

1951, pp. 1–6; L. Ferrante, I <strong>comici</strong> goldoniani,<br />

Bologna, 1961, pp. 42–46; N. Mangini, I teatri di<br />

Venezia, Milano, 1974, pp. 125–146.<br />

2. Oltre che come Silvio, nella compagnia il Casali<br />

era noto anche con il nomignolo di “Cavadenti”, forse<br />

da riferire al suo ruolo di Secondo Amoroso nelle<br />

commedie.<br />

3. A Milano entrò come Primo Amoroso nella compagnia<br />

dell’Anonimo, Bonaventura Ignazio Vitali<br />

Francesco Bartoli – 161<br />

Buonafede, in cui militava anche Francesco Rubini<br />

(Pantalone); in questa città nel 1733 avvenne il primo<br />

incontro tra Casali e Goldoni, che allora risiedeva<br />

presso Orazio Bartolini e che aveva assistito alle esibizioni<br />

di tale compagnia intercedendo in suo favore<br />

presso il governatore di Milano e i direttori del Teatro<br />

Ducale (Prefazioni dell’edizione Pasquali XI, in Goldoni,<br />

I, p. 693). Il drammaturgo aveva già scritto per<br />

la compagnia dell’Anonimo uno dei primi intermezzi<br />

per musica, Il gondoliere veneziano ossia gli sdegni<br />

amorosi (1732) basandosi sulle qualità canore dei <strong>comici</strong>,<br />

tra cui sicuramente spiccava Casali. Fu proprio<br />

quest’ultimo a chiedergli di riscrivere il Belisario, uno<br />

scenario assai diff uso nel repertorio comico del tempo,<br />

in cui «Il n’y aura point de masques ni de bouffonneries»<br />

(Mémoires I, XXIX, in Goldoni, I, p. 135)<br />

che, dopo la revisione goldoniana, andò in scena al<br />

Teatro San Samuele il 24 novembre 1734 e fu riproposto<br />

nella primavera del 1735 al Teatro degli Obizzi<br />

a Padova. L’ammirazione per Casali fu tale da spingere<br />

il drammaturgo, che allora si accingeva a riscrivere in<br />

versi la Griselda di Pietro Pariati, a inserire la fi gura<br />

di Artrandro, padre della giovane, proprio pensando<br />

all’attore (Mémoires I, XXXVII, in Goldoni, p. 168:<br />

«J’entrepris, avec plaisir, de contenter la Romana [Cecilia<br />

Collucci Rutti]; mais je ne suivis pas exactement<br />

les Auteurs du Drame; je fi s beaucoup de changemens;<br />

j’y ajoutai le pere de Griselda: un pere vertueux<br />

qui avoit vu sans orgueil monter sa fi lle au trône, et la<br />

voyoit descendre sans regret. J’avois imaginé ce nouveau<br />

personnage pour donner un rôle à mon ami Casali»).<br />

D’altronde era stato l’amico Casali, incontrato<br />

in modo fortuito durante uno spettacolo all’Arena di<br />

Verona durante l’estate del 1734, a presentare Goldoni<br />

a Giuseppe Imer, al cospetto del quale il drammaturgo<br />

lesse il Belisario, ottenendo un’approvazione tale<br />

da ricevere immediatamente la proposta di lavorare<br />

per la sua compagnia. L’anno successivo Casali cantò<br />

nella Fondazione di Venezia goldoniana musicata da<br />

Giacomo Maccari e nel dramma eroicomico Aristide,<br />

come testimonia il libretto a stampa del 1735, in cui<br />

il nome dell’attore, come quelli di tutti i personaggi,<br />

compare sotto forma di anagramma. È anche possibile<br />

che Casali abbia interpretato Osmano nell’Osmano<br />

di Tunisi, una pièce goldoniana di cui non rimane<br />

alcuna testimonianza spettacolare, ma la cui traccia<br />

© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano

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