Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf
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58 – Giovanna Sparacello<br />
2. V. qui le relative biografi e.<br />
3. In realtà il 9 febbraio 1576, primo di nove fi gli<br />
della coppia, come risulta dal registro dei battesimi<br />
conservato presso l’Archivio dell’Opera del Duomo<br />
di Firenze (Cfr. Corrispondenze, I, p. 66). Per tutte le<br />
ipotesi precedenti cfr. Rebaudengo, n. 4, p. 31.<br />
4. Ai propri studi bolognesi Andreini accenna nell’Avvertenza<br />
dell’Olivastro (Bologna, Tebaldini, 1642).<br />
5. Secondo Cronologia in Carandini–Mariti<br />
(p. 44) il debutto avvenne nel 1600 a Roma, nella<br />
Pazzia di Isabella recitata dai Gelosi nel cortile del<br />
Castel Sant’Angelo alla presenza del cardinale Giovan<br />
Francesco Aldobrandini e del Vicerè di Napoli. Per<br />
le ipotesi precedenti cfr. Rebaudengo, p. 10 e n. 9<br />
pp. 31–32.<br />
6. Virginia Ramponi, per cui cfr. qui la voce<br />
biografi ca.<br />
7. Per la morte di Isabella, cfr. ad vocem. Giovambattista<br />
sottolinea la propria assenza, al momento della<br />
morte della madre, in Il pianto d’Apollo (Milano,<br />
[1606].): «Questa mano degna non fu di chiudere le<br />
materne luci nell’hora estrema» (p. 1).<br />
8. Su questi primi anni fi orentini si v. ora Fiaschini,<br />
pp. 21–53.<br />
9. Andreini stesso ne parla nella dedica alla Saggia<br />
Egiziana (Firenze, Timan, 1604, pp. 3–4).<br />
10. Manca un’edizione moderna. Citazioni abbastanza<br />
ampie o comunque signifi cative in Pandolfi,<br />
III, p. 332, F. Fiaschini, I segni dello spettacolo:<br />
Rituali della cultura e e rituali della fede fra Genova,<br />
Firenze e Milano in età barocca, Savona, Sabatelli,<br />
2000, pp. 8–11 e soprattutto M. Lombardi, La «saggia<br />
egiziana» di G. B. Andreini e il teatro nel teatro, in<br />
«Rivista di letterature moderne comparate», XXXIX,<br />
1986, pp. 271–287 e Id., Processo al teatro. La tragicommedia<br />
barocca e i suoi mostri, Pisa, Pacini, 1995,<br />
pp. 189–225.<br />
11. Si tratta dei Fedeli, temporaneamente in collaborazione<br />
con gli Accesi.<br />
12. Cfr. N. Barbieri, Supplica, in Marotti–Romei,<br />
p. 594. Sugli Accademici Spensierati cfr. Maylender,<br />
Storia delle Accademie d’Italia, Bologna, L. Cappelli<br />
ed., 1930, vol. V, pp. 237–8. Su Andreini e gli Spensierati<br />
si v. S. Mazzoni, Genealogia e vicende degli Andreini,<br />
in Origini della Commedia Improvvisa o dell’arte....,<br />
cit., pp. 130–132, nota 62; S. Mamone, Dei,<br />
© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano<br />
semidei, uomini. Lo spettacolo a Firenze tra neoplatonismo<br />
e realtà borghese (XVI–XVII secolo), Roma, Bulzoni,<br />
2003, p. 62; e ora Fiaschini, cit., pp. 31–42.<br />
13. Pietro Enrico di Azevedo conte di Fuentes, governatore<br />
spagnolo di Milano dal 16 ottobre 1600 al<br />
22 luglio 1610, ammiratore di Virginia: cfr. nella biografi<br />
a di questa. Cercò di difendere la laicità del teatro<br />
contro le eccessive pretese della Chiesa.<br />
14. Il fi glio è Pietro Enrico, nato il 30 giugno 1609<br />
(Cfr. Corrispondenze, I, p. 101 nota).<br />
15. Dopo Milano, è a più riprese a Mantova, Bologna,<br />
Parma, Venezia, ancora Milano. Cfr. Cronologia,<br />
cit., pp. 44–45.<br />
16. La prima edizione della commedia porta nel frontespizio<br />
la dedica dell’autore al conte Ercole Pepoli,<br />
esponente di una nobile famiglia bolognese, datata 26<br />
settembre ed una dedicatoria, datata 6 ottobre, dello<br />
stampatore ad Alessandro Striggio (1573–1630), in<br />
gioventù librettista dell’Orfeo di Monteverdi (1607) e<br />
poi importante uomo politico della corte gonzaghesca,<br />
ambasciatore a Milano negli anni della successione<br />
di Fernando Gonzaga e gran cancelliere del Duca<br />
di Mantova dal 1627 al 1630 (è fi glio dell’omonimo<br />
madrigalista).<br />
17. Maria de’ Medici è reggente di Luigi XIII dal<br />
maggio 1610 al ottobre 1614.<br />
18. Bartoli sbaglia. Dopo un breve trasferimento a<br />
Fontainebleau, nel dicembre del 1614 è a Mantova.<br />
Cfr. Cronologia, p. 45.<br />
19. L’edizione apparve nel 1613 prima della partenza<br />
per Parigi, con cui, appunto, va messa in relazione: cfr.<br />
R. C. Arcaini, I <strong>comici</strong> dell’arte a Milano: accoglienza,<br />
sospetti, riconoscimenti, in La scena della gloria. Drammaturgia<br />
e spettacolo a Milano in età spagnola, a c. di A.<br />
Cascetta e R. Carpani, Milano, Vita e Pensiero, 1995,<br />
pp. 324–326. Per una accurata descrizione e bibliografi<br />
a si v. anche le schede di Fabrizio Fiaschini e Elena<br />
Rampi in Sul Tesin piantaro i tuoi laureti. Catalogo<br />
della mostra (Castello Visconteo, Pavia), Pavia, Edizioni<br />
Cardano, 2002, pp. 318–322; e anche l’ed. moderna,<br />
con testo critico commentato e le illustrazioni originali,<br />
a c. di A. Ruffi no, Trento, La fi nestra, 2002.<br />
20. Carlo Antonio Procaccini (Bologna 1571–Milano<br />
1630?). Su di lui cfr. Dizionario Enciclopedico<br />
Bolaffi dei pittori e incisori <strong>italiani</strong>, I, Bolaffi , Torino,<br />
1972, IX, p. 240.