Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf
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conservato al Tate Britain di Londra. Cfr. A. Testa,<br />
Storia della danza e del balletto, Roma, Gremese Editore,<br />
2005, p. 58; K. Eliot, Dancing Lives: Fives female<br />
dancers from the ballet d’action to Merce Cunningham,<br />
University of Illinois Press, 2007, pp. 7–32.<br />
6. Giuseppe Zanarini morì intorno al 1760.<br />
7. Baccelli (Domenico?), cantante e musicista seguì<br />
la moglie Rosa a Parigi nel 1766 e collaborò con<br />
Jean–François Cailhava de l’Estendoux componendo<br />
la musica per Le nouveaux marié ou Les importuns,<br />
opéra–comique in un atto rappresentata per la prima<br />
volta il 20 settembre 1770. Baccelli si occupò in seguito<br />
della musica de La bonne fi lle, opéra–comique<br />
adattato da Cailhava sull’opera di Goldoni e musica<br />
di Piccini, rappresentato alla Comédie–Italienne nel<br />
1771.<br />
8. Antonio Collalto, Pantalone della Comédie–Italienne,<br />
si era recato nell’aprile del 1766 in Italia alla<br />
ricerca di due nuovi attrici italiane destinate a sostituire<br />
Anna Piccinelli (poi sposa Vezian), attrice e cantante<br />
della troupe, che aveva lasciato defi nivamente la<br />
Francia per esercitare il mestiere di cantante d’opera<br />
in Italia, ed Elena Savi, deceduta in giovane età. Rosa<br />
Brunelli Baccelli e Antonia Zanerini furono invitate<br />
da Antonio Collalto a seguirlo in Francia, dove salirono<br />
per la prima volta sulla scena della Comédie–<br />
Italienne la sera del 22 agosto 1766 ne Les Amours<br />
d’Arlequin, commedia in 3 atti di Carlo Goldoni. Secondo<br />
il Desboulmiers, i dialoghi della Brunelli nel<br />
ruolo della Madre, furono apprezzati dal pubblico<br />
che era in grado di capire l’italiano, ma trattadonsi di<br />
una ridotta minoranza essa non conobbe il successo<br />
che avrebbe meritato. D’Origny insiste sulle critiche<br />
rivolte alla Baccelli sulla maniera di declamare troppo<br />
cadenzata e troppo enfatizzata ponendola all’origine<br />
dello scarso successo iniziale dell’attrice. I registri della<br />
Comédie–Italienne per il mese di febbraio dell’anno<br />
1767 riportano l’ordine dei Gentiluomini della<br />
Camera che prevede l’attribuzione di 7500 lire annue<br />
alla Signora Rosa e a sua fi glia, a partire da Pasqua<br />
1767 sino a Pasqua dell’anno successivo, e l’attribuzione<br />
a entrambe le attrici di gettoni di presenza alle<br />
assemblee decisionali del repertorio, con la promessa<br />
di assumere la Signora Rosa una volta che quest’ultima<br />
avesse recitato (con esito positivo) in uno degli<br />
spettacoli rappresentati alla Corte. Furono comunque<br />
Francesco Bartoli – 143<br />
assunte come pensionarie madre e fi glia, rispettivamente<br />
nei ruoli di Prima Amorosa e di Soubrette.<br />
9. Durante la sua collaborazione con la Comédie–<br />
Italienne, la Baccelli interpretò tutti ruoli di Zia e di<br />
Madre nelle commedie italiane del repertorio del teatro.<br />
Spicca in modo particolare la sua interpretazione<br />
del ruolo di Eleonora, moglie di Zanetto gemello<br />
marinaio nei Trois Jumeaux Vénitiens, commedia di<br />
grande successo di Antonio Collalto, rappresentata<br />
per la prima volta il 7 dicembre 1773. La Brunelli si<br />
guadagna i complimenti della critica, il Campardon<br />
sottolinea la bravura e l’abilità della comica nel variare<br />
il proprio modo di recitare lo stesso personaggio,<br />
trovando sfumature e tratti sempre nuovi e diversi ad<br />
ogni rappresentazione, mantenendo in questo modo<br />
acceso l’entusiasmo del pubblico e garantendo quindi<br />
il successo della commedia. Cfr. Grimm, X, p. 334<br />
(gennaio 1774). Qualche anno prima l’attrice aveva<br />
creato per il teatro della Comédie–Italienne una piccola<br />
commedia in due atti, Le Domino, rappresentata<br />
per la prima volta il 23 agosto 1771. La Baccelli stessa<br />
vi aveva recitato la parte di Eleonora, una zia non più<br />
giovane, vanitosa e superba, amante dei piaceri del<br />
lusso e della vita, ingenua e facile preda delle false lusinghe<br />
di un Arlecchino che le fa credere di essere una<br />
bella e graziosa giovane per ottenerne i favori. Al suo<br />
fi anco una graziosissima Argentina, interpretata dalla<br />
fi glia Antonia. Il Mercure de France del mese di ottobre<br />
dell’anno 1771 riporta l’estratto della commedia<br />
(pp. 168–174) e si soff erma sulle qualità della Baccelli<br />
considerandola, giustamente, un’attrice e autrice<br />
professionista, formatasi alla scuola del teatro all’improvviso.<br />
L’autore Cailhava de l’Estendoux defi nisce<br />
l’attrice sublime e ne rileva il merito di riuscire ad arrichire<br />
i propri personnaggi con interpretazioni ogni<br />
volta nuove e diverse. L’esperienza acquisita in Italia<br />
durante gli anni della formazione al fi anco di Onofrio<br />
Paganini e il lavoro in Francia come membro della<br />
troupe italiana della Comédie–Italienne al fi anco di<br />
attori come Antonio Collalto o Carlin Bertinazzi permettono<br />
alla Baccelli di aff ermarsi come attrice ma<br />
anche come autrice. Ricordiamo il già citato Domino<br />
e probabimente altre due brevi commedie: Le docteur<br />
avocat des pauvres e La cavalcade, rappresentate lo stesso<br />
mese a pochissima distanza l’una dall’altra (agosto<br />
1771). Si tratta di commedie dal soggetto semplice e<br />
© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano