Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf
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Landolfi , A. Zinanni, Firenze, Le Lettere, 1993, voll.<br />
I e II, passim. BIBLIOGRAFIA: Rasi, I, pp. 139–151<br />
(che utilizza ampiamente il Bartoli), E. Bevilacqua,<br />
Giovambattista Andreini e la compagnia dei Fedeli, in<br />
«Giornale storico della letteratura italiana», 1894,<br />
XXIV, pp. 97–99 e passim; Enc. Spett., I, coll. 553–<br />
555 (E. Zanetti); C. Buratelli in Corrispondenze,<br />
cit., I, p. 78 n. 3; F. Fiaschini, L’ “incessabil agitazione”:<br />
Giovanni Battista Andreini tra professione teatrale,<br />
cultura letteraria e religione, Giardini, Pisa, 2007,<br />
pp. 21–26.<br />
2. Del matrimonio, Bartoli tratta più ampiamente<br />
nella biografi a di Giovambattista, a cui si rinvia.<br />
3. Il vero nome era Virgina Ramponi, nata il 1<br />
gennaio 1583. Il nome deriva dalla protagonista<br />
dell’omonima tragedia di Giovambattista, su cui Bartoli<br />
ritornerà fra poche righe e di cui parla anche nella<br />
biografi a di Giovambattista.<br />
4. Cfr. Maylender, Storia delle accademie d’Italia,<br />
IV, Bologna, Cappelli, 1926–30, pp. 237–8. L’attività<br />
dell’accademia è attentamente ricostruita in Fiaschini,<br />
cit., pp. 21–53.<br />
5. Di queste composizioni parla ampiamente Fiaschini,<br />
ivi.<br />
6. È il sonetto, Rapiti a Dio fra bei celesti canti, «in<br />
ringraziamento d’alcune rime sopra lei composte», a<br />
p. 7 dell’edizione milanese.<br />
7. Sul Bronzino (Alessandro Allori, Firenze 1535–<br />
1607) si v. S. Mamone, Dei, Semidei, Uomini. Lo<br />
spettacolo a Firenze tra neoplatonismo e realtà borghese<br />
(XVI–XVII secolo), Roma, Bulzoni, 2003, pp. 62–67.<br />
8. Nella terza parte della Galeria (1620). Cfr. l’ed. a<br />
c. di M. Pieri e A. Ruffi no, Lavis, La Finestra editrice,<br />
2005 p. 333. Il sonetto è ripubblicato anche in Rasi,<br />
I, p. 140. La trascrizione di Bartoli uniforma i caratteri<br />
di «bronzin» (v. 1) e «bronzo» (v. 7) che nell’originale<br />
sono a tutte maiuscole.<br />
9. La Florinda (Milano, Bordone Locarni, 1606) è<br />
dedicata al governatore di Milano Pietro Enrico di<br />
Azevedo conte di Fuentes. Durante il soggiorno milanese<br />
Florinda «ben spesso va ad intrattener L’Eccellenza<br />
sua [il govenatore di Milano, conte di Fuentes]<br />
con cantare et sonare» (lettera di Lelio Belloni ad Annibale<br />
Chieppio da Milano del 25 sett. 1606, in Archivio<br />
Stato MN, cit. in Corrispondenze, p. 78, n. 2).<br />
10. Bartoli trascura completamente (sembra<br />
Francesco Bartoli – 71<br />
ignorarle) le sue doti di cantante e non cità né la sua<br />
apparizione nel Ballo delle ingrate, né quella nell’Arianna<br />
di Rinuccini–Monteverdi (per cui fu celebrata dal<br />
Marino, Adone, VII, 88).<br />
11. Sulla ricostruzione di comodo vedi<br />
l’Introduzione.<br />
12. Pietro Enrico, nato il 30 giugno 1609 (Corrispondenze,<br />
I, p. 80 e p. 101, nota). Il nome è, probabilmente,<br />
un omaggio al Fuentes, che lo tenne a battesimo.<br />
Cfr. R. G. Arcai, I <strong>comici</strong> dell’arte a Milano:<br />
accoglienza, sospetti, riconoscimenti, in La scena della<br />
gloria. Drammaturgia e spettacolo a Milano in età spagnola,<br />
a c. di A. Cascetta e R. Carpani, Milano, Vita e<br />
Pensiero, 1995, pp. 265–326: p. 290 e nota 10.<br />
13. In La Tecla vergine e martire, Venezia, Guerigli,<br />
1623, p. 7 v. Contrariamente a quanto dice Bartoli,<br />
Pietro Enrico risulta vivo ancora alla fi ne del 1662.<br />
Non seguì la professione dei genitori, ma si diede alla<br />
pittura (cfr. Corrispondenze, I, p. 87, nota 2).<br />
14. Nella biografi a di Giovambattista, Bartoli dice<br />
altrimenti. La contraddizione era già stata rilevata da<br />
Bevilacqua, XXIV, p. 134. Nel novembre del ’28<br />
Giovambattista pubblica a Vienna il Congedo ovver<br />
l’Addio di Florinda comica (cit. in L. G. Clubb (a c.<br />
di), Italian plays (1500–1700) in the Folger Library,<br />
Firenze, Olschki, 1968, p. 21 e nella Bibliografi a di<br />
Carandini–Mariti, p. 55).<br />
15. In particolare andrà ricordato il sonetto in morte<br />
di Isabella in Il pianto d’Apollo (Milano, Bordone e<br />
Locarni [1606]), pp. 12–13.<br />
16. A p. 9. Bartoli trascrive fedelmente, sostituendo<br />
la minuscola alla maiuscola di Tragico (v. 3) e Terra (v.<br />
10) e modifi cando la punteggiatura del v. 5.<br />
17. Il concerto poetico distinto in sette cori, Napoli,<br />
Eredi di T. Longo, 1620.<br />
18. Pubblicata presso Carlo Zenero, Bologna, 1648.<br />
Sarà poi ristampata, insieme alla Prima parte (Bologna,<br />
Ferroni, 1633) ancora a Bologna, nel 1675, da<br />
G. Longhi.<br />
19. Venezia, Guerigli, 1623, p. 7 v. Sulla presunta<br />
origine milanese di Florinda cfr. Fiaschini, p. 65,<br />
nota 2.<br />
20. Una scelta di rime per Virginia si legge in Bevilacqua,<br />
XXIV, pp. 157–165 e in Rasi, cit.<br />
Franco Vazzoler<br />
© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano