Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf
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226 – Giovanna Sparacello<br />
ancora con pari volontà nelle sue improvvise<br />
Commedie; e riscuotendo anche adesso<br />
all’impareggiabile valor suo infi niti applausi<br />
dall’uditorio 10 . Noi auguriamo ad esso una<br />
lunga conservazione per sostegno della sua<br />
famiglia, per il bene di se medesimo, e per<br />
l’onore de’ nostri Teatri, che dalla sua abilità<br />
certamente ricevono in riguardo all’arte lustro,<br />
e decoro; e rispetto agli spettatori dilettazione,<br />
e compiacimento.<br />
Note<br />
1. BIBLIOGRAFIA: Rasi, II, pp. 913–914; Leonelli,<br />
I, p. 369; Enc. Spett., V, coll. 365–366. Il padre<br />
Antonio, morto nel 1733, era un ottimo Innamorato<br />
e capocomico mentre la madre, Isabella, era Prima<br />
Donna.<br />
2. Nicola Cioff o, per cui si veda ad vocem su queste<br />
<strong>Notizie</strong>. Fiorilli recitò nelle vesti di Tartaglia nel 1738<br />
presso il Teatro dei Fiorentini di Napoli con Saverio<br />
Fusco e il Pulcinella Domenicantonio di Fiore (S. di<br />
Giacomo, Cronaca e storia del Teatro di San Carlino.<br />
Contributo alla storia della scena dialettale napoletana<br />
1738–1884, Napoli, Salvatore Di Giacomo, 1891,<br />
pp. 86–89).<br />
3. Il viaggio in Portogallo avvenne nel 1753. L’ingresso<br />
di questo attore nella compagnia si rivelò determinante<br />
per riportarla a essere competitiva negli anni<br />
in cui le produzioni di Chiari e di Goldoni stavano<br />
conseguendo un ampio successo (Cfr. F. Vazzoler,<br />
Un napoletano a Venezia: Agostino Fiorilli (Tartaglia)<br />
fra Sacchi e Gozzi, in Carlo Gozzi scrittore di teatro, atti<br />
del convegno internazionale, Venezia, 4–5 novembre<br />
1994, a c. di C. Alberti, Roma, Bulzoni, 1996,<br />
pp. 153–155). La straordinaria interpretazione di<br />
Fiorilli fu determinante affi nché, all’interno delle fi abe<br />
gozziane, la maschera acquisisse progressivamente<br />
spessore: basti pensare al Re cervo in cui la parte di<br />
Tartaglia, per importanza all’interno della vicenda e<br />
per quantità di battute, è paragonabile a quella dei<br />
due protagonisti.<br />
4. L’arguzia dell’attore contraddistingueva anche<br />
la persona stessa se è vero quanto racconta Gozzi a<br />
proposito di un pranzo fatto insieme ad alcuni <strong>comici</strong><br />
della compagnia, in cui Teodora Ricci venne presa<br />
di mira dal sarcasmo di Fiorilli per i gioielli che<br />
© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano<br />
indossava, regalati dal suo nuovo spasimante, Pietro<br />
Antonio Gratarol (Gozzi, Memorie inutili, t. II, II,<br />
XXII, p. 565). L’ottimo giudizio espresso da Gozzi su<br />
Fiorilli–«portento dell’arte» (Gozzi, Memorie inutili,<br />
t. II, III, II, p. 915)–è peraltro corroborato da quello<br />
analogo espresso da Giuseppe Baretti: «Yet in spight<br />
of their critical austerity I must own, that some of the<br />
actors, particularly Sacchi and Fiorilli, (commonly<br />
called Truff aldino and Tartaglia, from the characters<br />
in which they excel) whom I have lately seen in Venice,<br />
made me unwilling to join in opinion with our<br />
critics; and I cannot very cordially wish for a total<br />
alteration in our wonted manner of composing and<br />
exhibiting comedies, as the eff orts which our actors<br />
are obliged to make when put to this hard stretch, are<br />
such, that they give me often much greater occasion<br />
for wonder than for criticism» (G. Baretti, An account<br />
of the manners and customs of Italy, with observations<br />
on the mistakes of some travellers, with regard to<br />
that country, in Opere, a c. di F. Fido, Milano, Rizzoli,<br />
1967, pp. 620–621).<br />
5. Nell’Appendice al ragionamento ingenuo Gozzi attribuisce<br />
al comico il merito e la capacità di “rinverdire”<br />
i soggetti della commedia dell’arte (Gozzi, Opere,<br />
V, p. 36).<br />
6. Tutte le pièce sono menzionate da Gozzi nell’Appendice<br />
al ragionamento ingenuo (Gozzi, Opere, V,<br />
pp. 30–40); inoltre lo scrittore riporta il soggetto<br />
che servì da guida ai <strong>comici</strong> per recitare I contratti<br />
rotti. Tale commedia fi gurava nel repertorio di varie<br />
compagnie, per esempio fu messa in scena a Trieste<br />
nell’ottobre 1776 dalla compagnia di Pietro Rossi e<br />
venne rappresentata a Venezia; nel Teatro Sant’Angelo<br />
l’8 gennaio 1796 e nel Teatro San Luca il 14<br />
dicembre 1796 (Giornale dei teatri di Venezia, in Il<br />
teatro moderno applaudito ossia raccolta di tragedie,<br />
commedie, drammi e farse che godono presentemente<br />
del più alto favore sui pubblici teatri, così <strong>italiani</strong>,<br />
come stranieri corredata da <strong>Notizie</strong> storico–critiche e<br />
del Giornale dei Teatri di Venezia, Venezia, Salvioli,<br />
1796, rispettivamente t. II, p. 8 e t. VI, p. 21). Forse<br />
è la stessa pièce menzionata da Salvioli con il titolo<br />
I Contratti fatti e disfatti dalla sagacità di Brighella<br />
con Arlecchino disperato per non poter riscuotere i suoi<br />
crediti, Milano, presso Gaet. Motta, s. a. (G. Salvioli–C.<br />
Salvioli, Bibliografi a universale del teatro