Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf
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214 – Giovanna Sparacello<br />
Roma, Salerno, 2004, pp. 182–211 per una visione<br />
d’insieme sul problema con la nuova compagnia.<br />
7. Appare inutile e troppo lungo l’elenco delle commedie<br />
a cui prese parte, poiché, come già si ricordava,<br />
furono quasi tutte quelle della permanenza goldoniana<br />
al Sant’Angelo e poi al San Luca, compresi quei testi<br />
in martelliani tra cui La trilogia di Ircana, il Molière e<br />
il Festino (cfr. Il Festino in Goldoni, V, pp. 429–509;<br />
per il Molière e la Trilogia si vedano le edizioni Marsilio<br />
a c. di B. Guthemüller del 2004 e di Marzia Pieri<br />
del 1996) su cui si soff erma l’attenzione del Bartoli.<br />
Diventa più interessante, invece, rifl ettere sulle battute<br />
che Falchi pronuncia nell’Introduzione alle recite del<br />
1753 in cui, punzecchiato dall’Ottavio di Francesco<br />
Majani e da Zamaria di Pietro Gandini, ricorda il suo<br />
ruolo in compagnia. La sua fi sicità non possente e<br />
una voce aggraziata lo rendevano interprete adatto ai<br />
ruoli “sospirosi” di Florindo, passando abilmente dal<br />
dialetto alla lingua (Goldoni, V, pp. 3–12).<br />
8. Non è noto l’anno in cui ha iniziato questa nuova<br />
impresa commerciale, ma da una lettera di Goldoni<br />
ad Albergati Capacelli si evince che Falchi era ancora<br />
in compagnia a metà degli anni Sessanta del 700.<br />
Probabilmente l’uscita dal mondo del teatro è da collocare<br />
attorno al 1770 (M. Calore, O virtuosi tutti<br />
o ciarlatani. Il teatro al tempo di Francesco Albergati,<br />
in Uomini di teatro nel Settecento in Emilia e Romagna,<br />
vol. I, a c. di E. Casini–Ropa, M. Calore, G.<br />
Guccini, C. Valenti, Modena, Mucchi editore, 1986,<br />
pp. 378–417: p. 394).<br />
9. Secondo Rasi nel 1777, dopo i pessimi esiti dell’attività<br />
commerciale e un periodo di malattia, Falchi ritorna<br />
a fornire sulle scene «come per l’addietro ottime<br />
prove» presso il Comunale di Modena con la Compagnia<br />
di Francesco Panazzi, insieme ad Antonio Falchi,<br />
probabilmente suo fi glio. Giardi, invece, anticipa la<br />
ricomparsa di Falchi sulle scene al 1775, con la compagnia<br />
di Pietro Rosa per il carnevale. La sfortunata<br />
vicenda lavorativa di Falchi è ricordata come prima e<br />
unica fonte dal Bartoli. Rasi, invece, riporta il dato<br />
della malattia che avrebbe colpito l’autore subito<br />
dopo il fallimento (Rasi, cit., p. 856 e sgg.; Giardi,<br />
cit., p. 250).<br />
10. Durante i suoi viaggi si ferma a Dresda nel 1759<br />
in cui recita con la moglie Vittoria presso la corte<br />
dell’Elettore Augusto III. Purtroppo non è possibile<br />
© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano<br />
risalire a quale spettacolo prese parte e quanto durò il<br />
suo soggiorno polacco. Cfr. M. Klimowicz–W. Roszkowwksa,<br />
La commedia dell’arte alla corte di Augusto<br />
III di Sassonia (1748–1756), Venezia, Istituto<br />
Veneto di Scienze Lettere ed Arti, 1988, p. 95.<br />
Flavia Crisanti<br />
FALCHI GIUSEPPE Bolognese. Comico,<br />
che recitò nella Maschera dell’Arlecchino<br />
con vivacità, e grazia nelle Compagnie di<br />
Venezia 1 . Passato, poi in Baviera al servizio<br />
dell’Elettore 2 , fu in quella Corte assai ben<br />
veduto 3 ; e vive anch’oggi colà in un’avanzata<br />
virilità, provveduto di conveniente, e generosa<br />
pensione 4 .<br />
Note<br />
1. Le notizie biografi che su Giuseppe Falchi sono assai<br />
scarse. La ricerca sulle fonti non porta nemmeno al<br />
reperimento degli estremi crono–biografi ci dell’attore.<br />
Ugualmente non è noto quando ha iniziato a recitare<br />
a Venezia. BIBLIOGRAFIA: Rasi, II, p. 858; DBI,<br />
vol. 44, 1994, pp. 255–256 (R. Ascarelli); Giardi,<br />
pp. 250, 269.<br />
2. Nel 1742 Antonio Sacchi lascia la compagnia<br />
del San Samuele e viene sostituito dal giovane Falchi:<br />
«Gran cambiamenti successero nell’anno 1742<br />
nella compagnia di San Samuele! Il Sacchi, disgustato<br />
non so di che, si licenziò, e partì con tutta la sua<br />
famiglia. Sostituirono al suo personaggio il Falchi, il<br />
qual essendo all’attuale servigio dell’elettor di Baviera<br />
aveva ottenuto un anno di congedo per rivedere i<br />
parenti suoi», Prefazioni dell’edizione Pasquali, tomo<br />
XVII, in Goldoni, I, p. 748. La parentesi veneziana<br />
di Falchi dura pochi mesi e, terminato il periodo di<br />
congedo, ritorna a recitare per l’Elettore Augusto III<br />
con una paga di seicento fi orini all’anno per interpretare<br />
Arlecchino nella compagnia di attori francesi del<br />
Nouveau Th éâtre Italien, che operava presso la corte<br />
polacca. K. Trautmann, Italienische Schauspieler am<br />
bayrischen Hofe, Munchen, 1887, p. 1798.<br />
3. Viene menzionata un’unica partecipazione con Paola<br />
Falchi Noè (anch’ella appartenente alla medesima<br />
famiglia di <strong>comici</strong> di giro), ad una rappresentazione,