Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf
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e la cavillosità) ma quella dell’ignorante convinto di<br />
essere colto e di parlare con ricercatezza. Nel 1765<br />
l’attore inglese Sharp in visita a Napoli fu aff ascinato<br />
dal carattere di Don Fastidio: «Costui è così naturale,<br />
senza aff ettazione in tutto ciò che dice e fa sulla scena,<br />
che con poche correzioni farebbe una gran fi gura sui<br />
Teatri di Londra e di Parigi», cit. F. De Filippis–M.<br />
Mangini, p. 73.<br />
5. Autore teatrale attivo a Napoli tra gli anni Cinquanta<br />
e Settanta del Settecento, Francesco Cerlone scriveva<br />
per teatri napoletani quali i Fiorentini e il Nuovo<br />
commedie tratte dai romanzi del tempo, principalmente<br />
quelli dell’abate Chiari. All’esotismo dell’ambientazione<br />
si mescolavano elementi <strong>comici</strong> apportati<br />
da personaggi buffi della tradizione napoletana, tra cui<br />
Don Fastidio. Una prima edizione delle sue commedie<br />
apparse a Napoli presso Vinaccia, 1765–1771. Una<br />
seconda edizione apparve a partire dal 1772 (Napoli,<br />
Flauto, 1772–1778); Croce vi segnala la presenza di<br />
prefazioni in prosa e prologhi in versi omessi nelle ristampe<br />
successive. L’edizione ottocentesca delle commedie,<br />
in 22 volumi, è Napoli, Masi, 1825–1829. Cfr.<br />
Croce, cit., pp. 220–222, 255 sgg.<br />
Giovanna Sparacello<br />
MATTAGLIANI VITTORIA. Abile Commediante,<br />
che fu in qualche Compagnia di<br />
Venezia, recitando nelle Commedie all’improvviso<br />
con dello spirito, e facendosi conoscere<br />
per buona Attrice anche nelle studiate<br />
Rappresentazioni. Fu ancora colla Compagnia<br />
d’Onofrio Paganini, recitando da seconda<br />
Donna insieme colla Rosa Brunelli, che<br />
faceva da prima. Avanzandosi in età è stata<br />
posta in non curanza dalle buone Compagnie,<br />
e presentemente va ingegnandosi di produrre<br />
se stessa in qualche piccola unione, passando<br />
que’ giorni che le rimangono in Città, e Terre<br />
a’ Comici interessi pochissimo profi ttevoli.<br />
MAZZA ONOFRIO 1 . È Comico rinomato,<br />
che in varie Città, e specialmente in Napoli<br />
si è fatto conoscere per un buon recitante 2 .<br />
Francesco Bartoli – 321<br />
Dimora anch’oggi in quella Metropoli, e tra’<br />
Comici provetti occupa un grado distinto,<br />
rappresentando la parte dell’Innamorato con<br />
eleganza, e dando prove continuamente della<br />
sua bravura in tutte le cose dell’arte, che da<br />
molti anni è valorosamente da lui esercitata.<br />
Note<br />
1. BIBLIOGRAFIA: S. Di Giacomo, Storia del Teatro<br />
San Carlino, 1738–1884, Milano, Sandron, 1924 (4°<br />
ed.), pp. 92, 94, 187, 204, 210, 216, 219, 227, 228;<br />
B. Croce, I teatri di Napoli, Milano, Adelphi, 1992,<br />
pp. 215, 274–275 (1° ed. Napoli, Luigi Pierro, 1891);<br />
Rasi, III, p. 113; F. C. Greco, Teatro napoletano del<br />
700, Napoli, Libreria Tullio Pironti, 1981, CVI.<br />
2. Nel 1754 l’attore recitava con Di Fiore al Casotto<br />
del San Carlino. Fu poi nella compagnia di Tommaso<br />
Tomeo alla Cantina e sul fi nire del 1769 ottenne di<br />
recitare in un rimessone dei Reverendi padri agostiniani<br />
a Portici. Si trovava nella compagnia del Tomeo<br />
a cui venne affi dato il San Carlino per la riapertura<br />
nel 1770. La riforma della compagnia ad opera di Tomeo<br />
nel 1775 comportò il licenziamento del Mazza<br />
(Di Giacomo, cit., poi ripreso da Rasi, riporta che<br />
una supplica al re permise a Mazza di rimanere nella<br />
formazione fi no al 1782). Nel 1783 l’attore esponeva<br />
in un baraccone una statua di cera di San Benedetto<br />
Labre in cambio di qualche elemosina. Nel 1786<br />
Mazza cerco di essere riammesso nella compagnia<br />
del Tomeo accusando l’impresario di tenere registri<br />
falsi. Fu rifi utato e passò l’ultima parte della sua vita<br />
in miseria (cfr. Di Giacomo, cit.).<br />
Giovanna Sparacello<br />
MAZZOCCHI LUIGI Mantovano. Recitò<br />
da Dottore nella Compagnia di Pietro Rossi,<br />
in quella di Domenico Bassi, ed oggi trovasi<br />
colla Truppa di Francesco Paganini. Benchè<br />
gli manchi l’accento del dialetto Bolognese,<br />
pure s’ingegna di sostenere quella Maschera<br />
con suffi ciente abilità. È uomo fornito di<br />
qualche cognizione intorno alle Lettere; ed<br />
occorrendo sa recitare ancora in parti serie<br />
nelle studiate Rappresentazioni.<br />
© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano