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Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf

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294 – Giovanna Sparacello<br />

2. Certa l’attribuzione di questa commedia al Lombardi.<br />

Secondo Baruff aldi, Lombardi fu membro<br />

dell’Accademia dei Rinnovati, per la quale scrisse i<br />

Discorsi recitati nell’Accademia de’ Rinovati di Ferrara a<br />

favore della lingua, Ferrara, B. Mamarello, 1583. Ughi<br />

riporta che il Lombardi partecipava alle riunioni degli<br />

accademici a casa di Guarini sotto lo pseudonimo<br />

di Accademico Acuto Rinovato. Egli segnala inoltre<br />

la pubblicazione da parte del comico della Gismonda<br />

di Torquato Tasso, Paris, 1587. Zeno fece poi notare<br />

come si trattasse in realtà di una tragedia del conte di<br />

Camerano Federico Asinari, ripubblicata col titolo di<br />

Tancredi nel 1588 da Gherardo Borgogni (Bergamo,<br />

Ventura, 1588). Nel 1579 esce, con i tipi del Baldini,<br />

la pastorale Fillide, che venne attribuita a Lombardi<br />

sotto il nome di Accademico Acceso Rinovato. La seconda<br />

edizione della pastorale, del 1584, rivela infatti<br />

che il suo autore era Camillo della Valle. Per il problema<br />

delle attribuzioni cfr. Megale, cit.<br />

3. Della eloquenza italiana, ragionamento di Giusto<br />

Fontanini steso in una lettera all’Illustrissimo Marchese<br />

Giangiuseppe Orsi. Aggiuntovi un Catalogo delle opere<br />

più eccellenti, che intorno alle principali arti, e facoltà<br />

sono state scritte in lingua italiana, In Roma, per Francesco<br />

Gonzaga, 1706, poi riedito con l’aggiunta della<br />

Biblioteca Ecclesiastica di P. Mabillon, e gli scrittori più<br />

insigni della storia d’Italia, a Cesena, per Giuseppe<br />

Gherari, nel 1724.<br />

Giovanna Sparacello<br />

LOMBARDI FRANCESCO nativo d’Alessandria<br />

della Paglia. Toccò quest’Uomo gli<br />

estremi del vizio, e poscia quelli della virtù.<br />

Avendo commesso un omicidio nella sua Patria,<br />

involossi ai rigori della Giustizia in altro<br />

stato fuggendo; ed entrando nella Serafi ca<br />

Religione di San Francesco sotto la regola dei<br />

Reverendi Padri Cappuccini, di quella ne vestì<br />

l’abito. Stanco d’una vita penitente, ed austera,<br />

spogliatosi il religioso sajo, e recisa la barba,<br />

fuggì dal Convento, e vestitosi da secolare<br />

in Paese dove non era conosciuto, andò per<br />

qualche tempo vagando. Unitosi poi alla Comica<br />

Compagnia di Nicola Petrioli, munito<br />

© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano<br />

d’audacia, e di coraggio, intraprese l’esercizio<br />

dell’arte Teatrale, recitando nel carattere da<br />

Innamorato. Stabilitosi con qualche credito<br />

in essa Truppa, non curando i voti del proprio<br />

instituto prese Moglie in Bologna, e si<br />

sposò nella Chiesa Parrocchiale detta Santa<br />

Maria della Mascarella. Visse molti anni con<br />

la Moglie, ma non ebbe mai fi gli; ed essa<br />

gli morì in Venezia l’anno 1768. Passò nella<br />

Compagnia di Vincenzo Bazzigotti, che<br />

portandosi a Siena ivi tentò il Lombardi di<br />

maritarsi nuovamente, ma la giovane, di cui<br />

egli era innamorato, che Caterina avea nome,<br />

non volle acconsentire alle sue brame; e diede<br />

la mano di sposa ad Antonio Fiorilli, del quale<br />

abbiamo al proprio luogo ragionato. Seguendo<br />

la Compagnia del Bazzigotti, trovossi<br />

in Ferrara per il Carnevale dell’anno 1770.<br />

In essa Città casualmente fu riconosciuto per<br />

quello che era; ed egli pure accortosi d’essere<br />

stato scoperto, terminate le recite di quella<br />

stagione, corse a palesare il suo stato infelice<br />

al Nobil Uomo Sua Eccellenza Signor Marchese<br />

Camillo Bevilacqua, il quale procuratagli<br />

la protezione del Eminentissimo Cardinal<br />

Crescenzi Legato di Ferrara, fu da questi con<br />

raccomandazioni inviato a Roma a’ piedi del<br />

Sommo Pontefi ce Clemente XIV. allora regnante.<br />

Confessate le sue colpe; ed ottenutone<br />

il perdono, sua Santità degnossi d’ordinare<br />

al Generale de’ Cappuccini che fosse il Lombardi<br />

nuovamente accettato nella Religione,<br />

rimessegli le sue colpe, e risparmiatogli anche<br />

il più tenue castigo. Quali progressi facesse<br />

egli poi nella sua nuova carriera di vita, potrà<br />

saperlo il Leggitore da una Lettera scritta da<br />

lui medesimo al Signor Antonio Facchini di<br />

Ferrara, della quale avendone avuta una Copia,<br />

pontualmente qui da noi si riporta.<br />

Sia Lodato Gesù Cristo.<br />

Signor Antonio Carissimo.<br />

Li 2 Febbraro 1771. Roma Terni per Rieti.<br />

{pagg. 298–299}

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