Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf
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64 – Giovanna Sparacello<br />
gran Donna onorata da Regi, e da Principi,<br />
e fu onestamente amata da tutto il Mondo<br />
conoscitore de’ suoi gran meriti. Passata poi<br />
dopo in Francia ai servigi di quella Maestà<br />
unitamente all’amato Consorte, dal quale<br />
mai si disgiunse per il vicendevole amore<br />
che regnava fra essi; e dopo d’essersi stabilita<br />
anche in Parigi 22 la fama d’Illustre Donna<br />
passò con intenzione di ritornare in Italia<br />
per rivedere i fi gli a trattenersi in Lione colla<br />
sua truppa, ed ivi ricevé compitissime Lettere<br />
del Grande Enrico 23 allora regnante, che<br />
dielle segni di vera stima, e di regia munifi<br />
cenza. S’ebbe a sommo pregio la Celebre<br />
Accademia degl’Intenti di Pavia 24 d’ascriverla<br />
al numero de’ suoi sotto il nome d’Accesa 25 ;<br />
onore segnalato per questa rara Donna, e<br />
non ad altri facilmente compartito. Piacque<br />
frattanto al Signore Iddio di coronare i suoi<br />
meriti in Cielo, quando ammalatasi per una<br />
sconciatura, toccolle soccombere alla forza<br />
di tal disordine. Ebbe nel suo male, che<br />
fu breve, l’assistenza di Cavalieri, e Dame<br />
Lionesi non solo, ma anche di molti Nobili<br />
Italiani, che trovavansi in quella Città.<br />
I Padri Cappuccini presenti alla sua morte<br />
non avevano bisogno di confortarla, che da<br />
se stessa seppe raccomandarsi a Dio, e con<br />
spirituali esortazioni incoraggire il Marito,<br />
e quanti erano intorno al suo letto 26 . Qual<br />
visse buona Cristiana, tale fi nalmente morì<br />
d’anni 42. nel 1604. e fu accompagnato il<br />
suo feretro dalla Comunità di Lione con insegne,<br />
e mazzieri, e con doppieri da’ signori<br />
Mercanti preceduto. A memoria eterna di<br />
lei dal suo stesso Marito Francesco Andreini<br />
le fu fatto un Epitafi o in bronzo scolpito<br />
27 . Oltre Pietro Mattei nella sua Storia di<br />
Francia 28 : molti Scrittori del secolo trascorso,<br />
e del presente parlano di quella virtuosa<br />
Donna, e il Celebre l’Advocat nel suo moderno<br />
Dizionario ne fa onorevole menzione<br />
asserendo, che sapeva la lingua Francese, e<br />
la Spagnuola, oltre l’essere studiosa del Ballo,<br />
e della Musica 29 . Per dar fi ne con piacere<br />
del Lettore alle notizie di questa Attrice<br />
© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano<br />
trascriverò qui tre Sonetti. Il primo produzione<br />
di lei come un saggio del suo stile. Il<br />
secondo fattole in vita dal Signor Torquato<br />
Tasso; e l’altro dopo morte dal Signor Cavalier<br />
Marino: composisizioni, che provano<br />
ad evidenza in quanto concetto fosse anche<br />
nell’animo di questi due immortali Poeti.<br />
Sonetto d’Isabella Andreini il Vigesimo quinto<br />
delle sue Rime 30 .<br />
Già vidi occhi leggiadri, occhi, ond’Amore<br />
M’incende, in voi bella pietà scolpita,<br />
Che dolce lusingando, al mio dolore<br />
Al mio fi do servir promise aita.<br />
Or veggio (lassa) il troppo folle errore<br />
D’ingannato pensier, d’alma tradita;<br />
Veggio, che discacciata (oimè) dal core<br />
La pietade negli occhi era fuggita.<br />
O sospirati in van dolci riposi!<br />
Quali avranno i miei giorni ore tranquille?<br />
Qual guiderdone i miei martiri ascosi?<br />
Deh potessero almeno in voi le stille<br />
De l’amaro mio pianto occhi amorosi<br />
Quel, che possono in me vostre faville.<br />
Sonetto del Signor Torquato Tasso<br />
alla Signora Isabella Andreini,<br />
Comica Gelosa, ed Accademica intenta,<br />
detta l’Accesa 31 .<br />
Quando v’ordiva il prezioso velo<br />
L’alma Natura, e le mortali spoglie,<br />
Il bel cogliea, si come fi or si coglie,<br />
Togliendo gemme in terra, e lumi in Cielo.<br />
E spargea fresche rose in vivo gielo,<br />
Che l’Aura, e ’l Sol mai non disperde, o<br />
[scioglie,<br />
E quanti odori l’Oriente accoglie,<br />
E perchè non v’asconda invidia, o zelo,<br />
Ella che fece il bel sembiante in prima,<br />
Poscia il nome formò che i vostri onori<br />
Porti, e rimbombi, e sol bellezza esprima.<br />
Felici l’alme, e fortunati i cori,<br />
Ove con lettere d’oro Amor l’imprima<br />
Nell’imagine vostra, e in cui s’adori.