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Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf

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76 – Giovanna Sparacello<br />

dei Gelati il Rugginoso, in Parma, appresso Simone<br />

Parlasca, 1608.<br />

6. Gian Francesco Maia Materdona, poeta marinista<br />

nativo di Mesagne (Brindisi). Ecclesiastico, membro<br />

dell’Accademia degli Umoristi di Roma, fu autore<br />

delle Rime pescherecce (1628) e di una più ampia raccolta<br />

di liriche che porta il titolo di Rime (1632). Cfr.<br />

Dizionario della letteratura italiana: gli autori, i movimenti,<br />

le opere, a c. di E. Bonora, Milano, Rizzoli,<br />

1977, vol. I.<br />

Giovanna Sparacello<br />

D’ARBES CESARE, Comico eccellente<br />

nella sua maschera da Pantalone. Nacque<br />

in Venezia 1 , e suo Padre era il direttore della<br />

Posta per la Provincia dello Stato Friulano.<br />

Invogliatosi di calcare i Teatri pose in opera<br />

tutto l’ingegno per riuscire nel carattere di<br />

primo Vecchio; lasciato dunque l’arte dello<br />

specchiaro, in cui sapeva assai bene travagliare,<br />

impegnossi nella Comica Professione, e vi<br />

fece de’ rapidi progressi. Tutte le Commedie<br />

dove il Pantalone abbia da sostenere un faticoso<br />

maneggio furono da lui valorosamente<br />

rappresentate. Non è possibile il dire con<br />

quanta grazia esprimesse egli, e con la maschera,<br />

e senza maschera 2 , qualunque parte<br />

Veneziana nelle varie Commedie premeditate,<br />

e all’improviso. L’anno 1745 trovavasi a<br />

Livorno colla Compagnia di Girolamo Medebach;<br />

ed aveva impegnato il Signor Dottor<br />

Carlo Goldoni 3 , a comporgli un Sonetto,<br />

che servir doveva a chiudere una Commedia<br />

da lui recitata col titolo di Paronzino 4 . Quel<br />

celebre Poeta Comico trovandosi in Pisa a<br />

lui scrisse la seguente Lettera inviandogli il<br />

richiesto Sonetto. Noi l’avemmo due anni<br />

sono da Angelo fi glio di Cesare, e crediamo<br />

di far cosa grata al Lettore trascrivendola qui<br />

fedelmente. Essendo parto inedito di quel<br />

grand’Uomo, sarà forse da alcuno letta con<br />

piacere, e qualche moderno Pantalone, al caso<br />

di dover recitare la stessa Commedia, potrà<br />

servirsi del medesimo Sonetto del Goldoni.<br />

“Monsieur<br />

© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano<br />

A Monsieur<br />

Monsieur Cesare D’Arbes,<br />

nella Compagnia de’ Comici<br />

Livorno.<br />

“Pisa li 13. Agosto 1745.<br />

{pagg. 46–47}<br />

Nel Paronzin<br />

Sonetto<br />

Finalmente anca mi son arrivà<br />

{pag. 47}<br />

Alienatosi poi dalla Truppa di Girolamo<br />

Medebach 5 si trasferì il d’Arbes a Dresda a’<br />

servigi di Sua Altezza Reale l’Elettore di Sassonia<br />

6 , e venne in quella Corte sommamente<br />

applaudito. Gli fu concessa la soprantendenza<br />

nell’uso de’ Giuochi d’invito, e d’azzardo,<br />

onde potè farvi qualche fortuna; e ritornò<br />

in Italia ben provvisto, e fornito d’abiti, e di<br />

denaro.<br />

Dopo che fu ritornato Antonio Sacco dal<br />

Portogallo, Cesare d’Arbes passò nella di<br />

lui Compagnia. Ivi si esercitò con maggiore<br />

valore per trovarsi a fronte d’un complesso<br />

di Comici tutti professori di grido, e peritissimi<br />

nell’Arte loro. Vi stette molti anni,<br />

fi no che nel 1769. Alienossi da quella Truppa<br />

per passare nell’altra del Lapy, che venne<br />

ad occupare il Teatro Sant’Angelo. Un<br />

tal cangiamento migliorò gl’interessi della<br />

sua Famiglia, ma però fu di pregiudizio alla<br />

sua propria abilità, perchè il Pantalone era<br />

da quella Compagnia quasi niente adoperato.<br />

Impigrito nell’ozio non per sua colpa,<br />

vi stette cinque anni dopo i quali ne passò<br />

un altro colla Compagnia allora vagante di<br />

Vincenzo Bugani; e poscia rividesi a Venezia<br />

nel 1776. nel Teatro di San Giovanni Grisostomo<br />

allorché ne fu concesso l’uso alla<br />

Maddalena Battaglia 7 dal nobile Gentiluomo<br />

di lui Padrone. Qui ebbe campo di far

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