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Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf

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328 – Giovanna Sparacello<br />

Antonio Colomberti continuati fi no all’anno 1880, recentemente<br />

editi in A. Colomberti, Dizionario biografi<br />

co degli attori <strong>italiani</strong>, a c. di A. Bentoglio, Roma,<br />

Bulzoni, 2009].<br />

2. Nacque presumibilmente negli anni Cinquanta<br />

del Settecento e morì nel 1821 (Colomberti, Cenni<br />

artistici… in Colomberti, Dizionario…, II, p. 400,<br />

e già, citato in Colomberti, Memorie…, p. 215).<br />

3. Per entrambi si vedano appunto le relative e susseguenti<br />

voci di Bartoli.<br />

4. «[…] recitava nel 1780 nel ruolo di primo amoroso,<br />

benché assai giovane. In seguito, seppe molto distinguersi<br />

ed al principio di questo secolo i<br />

vecchi <strong>comici</strong> lo ricordavano come uno dei migliori<br />

recitanti dei drammi di Metastasio allora in voga» (A.<br />

Colomberti, Cenni artistici… in Colomberti, Dizionario…,<br />

II, p. 400, e già, citato in A. Colomberti,<br />

Memorie, p. 215).<br />

5. A completamento della biografi a di Francesco<br />

Menichelli, che fu capocomico di media importanza,<br />

possiamo aggiungere altre notizie. Nel 1788 Francesco<br />

subentrò al padre nella conduzione della compagnia,<br />

«ma le disastrose condizioni in cui versava<br />

l’impresa, dovettero convincerlo a sciogliere la compagnia.<br />

Scritturato per un anno nella formazione del<br />

Battaglia, Francesco però tornò quasi subito<br />

sulle orme paterne, pronto a ripercorrere la diffi cile<br />

strada del capocomicato» (Giardi, p. 35). Infatti nel<br />

1790 è di nuovo capocomico: per gli organici e le<br />

piazze toccate dalla sua compagnia dal 1790–1791<br />

al 1796–1797 si veda la trascrizione che Giardi,<br />

pp. 194–197 ha compiuto dall’Indice de teatrali spettacoli.<br />

Nel febbraio 1791 la compagnia ebbe un incidente<br />

all’Obizzi di Padova: furono arrestati il Pantalone<br />

e il Brighella per «aver […] dette sporcherie<br />

troppo grasse» (Giardi, p. 26, che corregge B. Brunelli,<br />

cit., pp. 282–283: Brighella non era né Cavicchi,<br />

né Lazzaroni, ma Fausto Segalini Marzocchi).<br />

Nel 1792–1793 vi è scritturato Antonio Morrocchesi<br />

(Giardi, p. 36). Per il repertorio dell’autunno 1794<br />

a Trieste, cfr. C. L. Curiel, Il Teatro S. Pietro di Trieste:<br />

1690–1801, Milano, Archeotipografi ca, 1937,<br />

pp. 284–286. A metà degli anni Novanta, in autunno<br />

(sicuramente nel 1795 e nel 1796) Menichelli fu<br />

capocomico al San Cassiano di Venezia, con Prima<br />

Donna Gaetana Corona Menichelli, probabilmente<br />

© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano<br />

sua moglie, e Arlecchino Giovanni Fortunati (Rasi,<br />

cit.). In quel periodo si alternava al San Cassiano<br />

anche la compagnia di Marta Colleoni. Nell’estate<br />

1796 Menichelli recitò a Bologna l’Amleto di Ducis,<br />

ricevendo «straordinari applausi». In questa occasione,<br />

«esprimendo con tragica energia il sopraeminente<br />

carattere del protagonista, seppe ricordare il<br />

gran Molè a tutti quelli che udito l’aveano in Parigi»<br />

(Teatro moderno applaudito, 1796, t. IV, p. 71). Per<br />

l’anno 1795–1796 abbiamo due note diverse (una<br />

in Indice, una in «Giornale dei Teatri di Venezia»: di<br />

entrambe dà conto Giardi, pp. 36–39, che dà anche<br />

il repertorio al San Cassiano). Nell’autunno 1807 la<br />

compagnia Menichelli era a Padova (B. Brunelli,<br />

cit., p. 371). Infi ne, Antonio Colomberti ci permette<br />

di ricavare alcune informazioni su Menichelli in tarda<br />

età: nel 1817 «il già sessagenario Menichelli» era infatti<br />

in società con il padre di Colomberti e con Giuseppe<br />

Bosio. In questa compagnia «sosteneva ancora<br />

molto bene il posto di caratterista. Egli era solo ed<br />

erasi allevato un fi glio d’anima chiamato Luigi <br />

e che amava immensamente». In seguito alla<br />

morte di Fortunato nei moti napoletani del 1821,<br />

Nicola morì nello stesso anno di disperazione. Colomberti<br />

ne mette in rilievo le alterne fortune: «Chi<br />

[…] avrebbe riconosciuto in quel povero vecchio di<br />

Menichelli, il fi glio unico di uno fra i primi capi<strong>comici</strong><br />

del secolo passato che venne chiamato con la<br />

sua Compagnia a Vienna […] e la cui ricchezza era<br />

tale ch’egli con i suoi genitori, viaggiava con proprio<br />

legno da posta ed era stato allevato in mezzo a tutti<br />

i comodi e servito come un gran signore, mentre nel<br />

tempo di cui parlo appena aveva da cuoprirsi?»<br />

(A. Colomberti, Memorie, cit., p. 26).<br />

Livia Cavaglieri<br />

MENICHELLI NICCOLA 1 . Comico di<br />

buon fondamento nelle cose dell’arte improvvisa,<br />

il quale si esercita nella Maschera<br />

dell’Arlecchino infaticabilmente, rappresentando,<br />

fra le altre, una Commedia intitolata:<br />

Arlecchino fi nto Scimiotto 2 , in cui vedesi eseguire<br />

diverse forze sopra una cordicella volante.<br />

Fu egli con Pietro Rossi, con Onofrio

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