Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf
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422 – Giovanna Sparacello<br />
Del Signor Ercole Marliani.<br />
Altri tra squadre in fero campo armate<br />
{pag. 163}<br />
Note<br />
1. Flaminio Scala fu fi glio di un Don Giacomo di<br />
Roma, forse membro dell’aristocrazia. Dato l’interesse<br />
della critica sullo Scala e la sua drammaturgia,<br />
limito le indicazioni bibliografi che ai principali e ai<br />
più recenti contributi. BIBLIOGRAFIA: Quadrio,<br />
V, pp. 208, 237–238; Rasi, III, pp. 512–520; Enc.<br />
Spett., VIII, coll. 1552–1553; S. Flaminio, Il teatro<br />
delle favole rappresentative, a c. di F. Marotti, Milano,<br />
Il Polifi lo, 1976, pp. XLV–XLVII; Commedie dei<br />
Comici dell’Arte, a c. di L. Falavolti, Torino, Utet,<br />
1981, pp. 217–19; V. Valenti, Vita e teatro nelle lettere<br />
inedite di Flaminio Scala a Don Giovanni de’ Medici:<br />
(1612–1621), Palermo, Conte Gras. S., 1986.<br />
Sulla drammaturgia di Scala: C. Jannaco, Stesura e<br />
tendenze letterarie della commedia improvvisa in due<br />
prologhi di Flaminio Scala, Firenze, Olschki, 1961;<br />
R.Tessari, Lo sperimentalismo di Flaminio Scala, in<br />
Id., La commedia dell’arte nel Seicento. Industria e arte<br />
giocosa della civiltà barocca, Firenze, Olschki, 1969,<br />
pp. 109–135; R. Kerr, Th e actress as androgyne in the<br />
Commedia dell’Arte scenarios of Flaminio Scala, Ann<br />
Arbor, UMI, 1993; R. Gaudenti, Flaminio Scala,<br />
in La commedia dell’arte, scelta e introduzione di C.<br />
Molinari. Apparati di R. Gaudenti, Roma, Istituto<br />
Poligrafi co e Zecca dello Stato, 1999, pp. 67–71; F.<br />
Malara, Lettura delle Favole rappresentative di Flaminio<br />
Scala, in Studi teatrali dal Cinque al Novecento,<br />
Torino, DAMS Università degli Studi di Torino,<br />
2002, pp. 37–101; Q. Galli, Gli scenari di Flaminio<br />
Scala: lingua e teoria teatrale, Salerno, Laveglia, 2005;<br />
Archivio Herla, Scala.<br />
2. Garzoni, p. 1183, cita le compagnie dei Gelosi e<br />
dei Confi denti, ma non nomina Flaminio Scala.<br />
3. Benché dia per certa l’amicizia di Scala con Francesco<br />
e Isabella Andreini, Marotti dubita dell’appartenenza<br />
di Scala alla compagnia dei Gelosi.<br />
4. Scala fu in Francia con la compagnia degli Accesi<br />
e Desiosi nel 1600–1601, su invito di Enrico IV. Recitò<br />
a Parigi e a Lione, dove stampò la commedia il<br />
Postumio, comedia del signor I. S. posta in luce da F. S.<br />
© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano<br />
Comico Acceso, Lione, 1601, con un sonetto di Diana<br />
Ponti. La sua tournée continuò forse anche nelle<br />
Fiandre.<br />
5. Ridolfo Campeggi dei conti di Dozza (1565–<br />
1624), bolognese, drammaturgo, poeta e librettista,<br />
è noto soprattutto per la favola pastorale Filarmindo<br />
(Accademia dei Gelati, 1605). Fu inoltre autore dei<br />
libretti dell’Andromeda (1610) e di Proserpina rapita<br />
(1613), della tragedia Tancredi (1615) e del dramma<br />
musicale Il Reno sacrifi cante (1617). Fra le liriche, il<br />
poema in sedici canti Le lacrime di Maria Vergine, gli<br />
idilli La morte di Procri, La morte di Florigella, La Lettera,<br />
e il poemetto postumo La distruzione di Gerusalemme<br />
(1628). Cfr. Enc. Spett., II, coll. 1593–1594.<br />
6. Claudio Achillini (1574–1640), bolognese, letterato<br />
e giurista, fu tra i più noti lirici marinisti. Fu<br />
autore di due libretti per musica di Monteverdi: Teti<br />
e Flora, prologo all’esecuzione dell’Aminta di Tasso al<br />
Teatro della Pilotta di Parma il 13 dicembre 1628, e<br />
Mercurio e Marte (21 dicembre 1628). Le musiche<br />
sono andate perdute. Cfr. Enc. Spett., I, coll. 57–58.<br />
7. L’edizione critica è F. Scala, Il teatro delle favole<br />
rappresentative, a c. di F. Marotti, cit. Una scelta degli<br />
scenari è stata recentemente ripubblicata ne I canovacci<br />
della commedia dell’arte, a c. di A. M. Testaverde,<br />
Torino, Einaudi, 2007, pp. 3–176.<br />
8. Secondo Falavolti e poi Galli, nello stesso anno<br />
Scala lascia Mantova, dove era, secondo una testimonianza<br />
del Bertolotti, dal 1606, e passa alla direzione<br />
dei Confi denti, al servizio di Don Giovanni de’ Medici.<br />
Per Marotti invece Scala dirige la compagnia a<br />
partire dal 1615, il che sembra più plausibile alla luce<br />
della dichiarazione del Bartoli. Attore, profumiere<br />
e uomo di fi ducia del Medici e di sua moglie Livia<br />
Vernazza, Scala restò presso Don Giovanni de’ Medici<br />
fi no alla morte del suo protettore, nel 1621. In<br />
seguito alla morte violenta della Vernazza per mano<br />
dei Medici, Scala abbandonò la direzione dei Confi -<br />
denti e chiese di essere nuovamente accolto dal Duca<br />
di Mantova. Assunto come profumiere, egli giunse a<br />
Mantova nel 1624 dove, colto da febbre, morì il 9<br />
dicembre del 1624 a settantasette anni.<br />
9. Fragmenti di alcune scritture della signora Isabella<br />
Andreini Comica Gelosa et Accademica Intenta. Raccolti<br />
da Francesco Andreini Comico Geloso, detto il Capitano<br />
Spavento, e dati in luce da Flamminio Scala Comico,