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Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf

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12 – Giovanna Sparacello<br />

anzi si integrino facilmente con essi: ad esempio nel riconoscimento dei meriti di quelli che<br />

furono gli esecutori materiali (gli attori e i capo<strong>comici</strong>) delle pur diverse e contrapposte poetiche<br />

teatrali dei due autori, cogliendo il tratto distintivo della grande stagione settecentesca<br />

nella collaborazione, per quanto problematica e anche confl ittuale, fra attori e letterati.<br />

3. Se si utilizzano con pazienza le <strong>Notizie</strong> <strong>istoriche</strong> è possibile ricavare, oltre un quadro<br />

più complesso della storia teatrale italiana, anche elementi di notevole interesse e rilievo soprattutto<br />

laddove Bartoli fornisce notizie di prima mano.<br />

Al di là dell’arricchimento dell’aneddotica relativa alla compagnia Sacchi (con tratti<br />

che possono sembrare romanzeschi 26 e novellistici, ma sono resi ancor più intriganti dal fatto<br />

che Bartoli è testimone e in parte protagonista delle vicende che racconta, come quelle di<br />

Teodora Ricci), sono interessanti alcuni particolari contenuti nella sua voce autobiografi ca.<br />

Ad esempio, a proposito della favola del Corvo, che dice di aver scritto rielaborando<br />

un canovaccio del repertorio della compagnia di Onofi o Paganini. Credo non sia ricordata<br />

a caso, anche se Bartoli non la mette direttamente in relazione con la favola di Gozzi. È una<br />

citazione “obliqua”, che potrebbe far pensare ad un precedente della favola gozziana già utilizzato<br />

dai <strong>comici</strong>, e quindi da Sacchi, suggerendo un maggiore coinvolgimento degli attori<br />

nella riproposta del repertorio “fantastico”, come dimostrano altri documenti (e come ha<br />

mostrato Giovanna Sparacello per il Théâtre italien di Parigi 27 ).<br />

Altra notizia interessante è quella del dramma spagnolesco che avrebbe scritto per la<br />

compagnia Sacchi, che potrebbe ricondurre anche in questo caso ad un ruolo più decisivo<br />

degli attori nella scelta di questo tipo di repertorio, coinvolgendo anche altri membri della<br />

compagnia, comunque non limitabile al solo rapporto Gozzi–Sacchi, some suggeriscono, a<br />

senso unico, le dichiarazioni del conte drammaturgo.<br />

Ma il contributo davvero importante che le <strong>Notizie</strong> <strong>istoriche</strong> possono dare è senz’altro<br />

nell’ambito della storia della recitazione settecentesca e della sociologia del professionismo<br />

attorico.<br />

Da un lato Bartoli sottolinea la persistenza della tecnica dell’improvvisazione, sia<br />

ricordando quegli attori che la posseggono ancora in termini di eccellenza (Sacchi, Fiorilli,<br />

il Pantalone Garelli, Francesco Sgarri, il Tabarrino Giambattista Menghini) fornendo anche<br />

una bella galleria di scene di improvvisazione, sia considerandola una forma di training indispensabile<br />

anche alla recitazione premeditata, sulla linea di Riccoboni 28 (è questo il grande<br />

merito che attribuisce – e lo stesso farà Gozzi – a Sacchi come direttore di compagnia).<br />

Molto chiara, dall’altro lato, è la rilevazione dell’affermarsi di una nuova recitazione<br />

basata sulla naturalezza, sul realismo dei caratteri, sul rilevo delle passioni, sul pathos dei sentimenti,<br />

di cui si fanno carico soprattutto le attrici e soprattutto quelle goldoniane: Teodora<br />

Medebach, Caterina Bresciani, ecc.... 29 .<br />

26 Cfr. F. ARATO, cit., p. 406<br />

27 G. SPARACELLO, Aux origines du magique chez Gozzi: les canevas de Carlo Antonio Veronese à la Comédie Italienne de<br />

Paris (1744–1759), negli Atti del Convengo Internazionale Carlo Gozzi entre dramaturgie de l’auteur et dramaturgie de<br />

l’acteur: un carrefour artistique européen (Paris, 23–25 novembre 2006), in «Problemi di critica goldoniana», vol. 13,<br />

numero speciale a c. di Andrea Fabiano, Ravenna, Longo, 2007, pp. 255–265.<br />

28 L. RICCOBONI, Histoire, cit., p. 62.<br />

29 A questo proposito rimando a quanto ho già scritto in Raccontare gli attori: invito alla rilettura delle <strong>Notizie</strong><br />

<strong>istoriche</strong> de’ <strong>comici</strong> <strong>italiani</strong> di Francesco Bartoli, in Naturale e artifi ciale in scena nel secondo Settecento, a c. di A. Beniscelli,<br />

© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano

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