Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf
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Maestà colla Compagnia ai proprj servigi.<br />
Antonio Sacco essendo allora impegnato con<br />
la Casa Grimani di far uso del Teatro a San<br />
Giovanni Grisostomo in Venezia, non avrebbe<br />
potuto abbandonare la prima impresa per<br />
appigliarsi alla seconda; Ma consideratone il<br />
sommo vantaggio, che venivagli off erto; rifl<br />
ettuto che i Teatri di Sant’Angelo, e di San<br />
Luca erano in qualche auge; dato uno sguardo<br />
a’ Parenti suoi, e alla sua propria famiglia;<br />
e visto che il portarsi a servire un Monarca<br />
procuravagli, oltre il guadagno più profi cuo,<br />
ancora un onor segnalato; dopo d’aver passata<br />
la Primavera in Milano, si trasferì a Genova,<br />
ed ivi facendo alcune recite per aspettare<br />
l’imbarco, venuto il tempo di far vela, coraggioso<br />
colla sua Truppa partì, giungendo<br />
felicemente in Lisbona sul cadere dell’anno<br />
1753 7 . Fu la Compagnia assai bene accolta,<br />
e il suo modo di recitare piacque moltissimo<br />
alla Reale Famiglia, ed a tutta la Corte. Non<br />
contento il Sacco di produrre il suo proprio<br />
divertimento, altro cerconne per maggiormente<br />
rendere gradita la di lui servitù. E ciò<br />
eseguì col fare apprendere a’ piccoli fanciulli<br />
fi gliuoli de’ Comici suoi alcune Commedie<br />
del Goldoni, le quali erano da essi, benchè di<br />
tenera età, meravigliosamente eseguite 8 . L’attenzione<br />
del Sacco fu in buon grado accolta,<br />
e generosamente premiata da sua Maestà.<br />
Passavano intanto i Comici tranquillamente<br />
i suoi giorni in Lisbona, accumulando ricchezze,<br />
e facendo una vita comoda, e doviziosa.<br />
Insorse allora la fatalissima disgrazia<br />
del Terremoto, che rovinando quasi tutta la<br />
Città, pose in ispavento gli abitanti, e per tale<br />
fortissimo motivo fu la Compagnia licenziata,<br />
ma nel tempo istesso riconosciuta liberalmente<br />
dal Re. Tornò di nuovo il Sacco in<br />
Italia 9 , e rivedendo Venezia, prese in proprio<br />
uso un’altra volta il Teatro di San Samuele,<br />
ed in esso riproducendo le sue Commedie<br />
dell’arte, ed esponendo Agostino Fiorilli col<br />
suo faceto Personaggio del Tartaglia, fece per<br />
alcuni anni il piacere degli uditori, e ne traeva<br />
per la Compagnia una suffi ciente utilità. Ma<br />
Francesco Bartoli – 407<br />
crescendo a dismisura il grido delle moderne<br />
Commedie del Goldoni, e del Chiari, ed<br />
essendo gli amatori del Teatro divisi in due<br />
fazioni, l’una a favore di questo, e l’altra dichiarata<br />
parziale di quello, attendevano solo<br />
a frequentare i recinti dove le Commedie di<br />
essi due Poeti si rappresentavano, ed il Teatro<br />
del Sacco rimaneva quasi del tutto abbandonato.<br />
Volle la buona sorte di questo Capo<br />
Comico, che il suo merito fosse conosciuto,<br />
e stimato dal Nobile Signor Conte Carlo<br />
Gozzi, anche prima che partisse per Lisbona;<br />
onde vedutolo dopo il suo ritorno col Teatro<br />
in decadenza, pensò di prestargli un opportuno<br />
ajuto. Scrisse un informe abbozzo<br />
di Commedia, il di cui argomento fu tolto<br />
dalla favola puerile intitolata: Le tre Melarancie.<br />
Era questa una solenne ridicola Parodia<br />
allusiva alle Commedie in versi Martelliani<br />
tanto allora apprezzate, e fu posta in Teatro<br />
la sera de’ 25. Gennaro l’anno 1761. più per<br />
deridere i due Poeti Goldoni, e Chiari, che<br />
per allettare realmente gli uditori. L’intenzione<br />
dell’Autore fu questa, ma l’eff etto riuscì<br />
diversamente, perchè piacque molto la<br />
novità d’un genere non più veduto, e la fi aba<br />
nota fi no ai fanciulli, destò fanatismo, e rivolta,<br />
con discapito degli altri Teatri, e con<br />
sommo profi tto del Sacco, che replicolla per<br />
sette sere consecutive 10 . Veduto il buon esito<br />
di questo mostro Teatrale, il Nobile Autore<br />
pensò a scrivere diversamente, e diedesi con<br />
ponderazione a scegliere alcuni favolosi argomenti,<br />
ed intrecciandovi le Maschere ad<br />
onta degli altri Autori da lui sul Teatro sostenute,<br />
prestò l’ingegno a questo genere di<br />
rappresentazioni, che essendo tutte sparse<br />
d’una instruttiva morale, di nobili, e frizzanti<br />
motteggi, ed insieme fornite di sorprendenti<br />
illusioni, e di metamorfosi assai vaghe, furono<br />
la risorsa d’Antonio Sacco, e fecero rivivere<br />
il suo Teatro, già vicino a notabilmente<br />
languire. Con questi favolosi capricci, e con<br />
l’altre sceniche azioni tratte dagli Autori più<br />
celebri che scrissero Commedie per la Nazione<br />
Spagnola, fu soccorso il Sacco per il corso<br />
© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano