Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf
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esatta attenzione 15 . Compiuto il sest’anno da<br />
che il Lapy aveva ottenuto in uso il predetto<br />
Teatro Sant’Angelo, e che dovè cederlo a Girolamo<br />
Medebach, la Gavardina passò colla<br />
Battaglia nell’altro Teatro di San Giovanni<br />
Grisostomo 16 , in progresso tornò col Lapy 17 ;<br />
ed oggi fi nalmente trovasi colla Truppa di<br />
Luigi Perelli, ed ha in quest’anno 1781 fatta<br />
la sua comparsa di Prima Donna in Bologna,<br />
in Piacenza, in Trieste, ed in Padova 18 . La sua<br />
bella presenza, i suoi modi gentili, ed una<br />
cortesia senza pari la rendono gradevolissimo<br />
oggetto a tutti quelli che di conoscerla<br />
hanno occasione. La sua intelligenza per le<br />
cose Teatrali, il saper insegnare a’ suoi stessi<br />
Compagni la vere, e sicure situazioni de’<br />
Scenici colpi, l’approvazione del Pubblico,<br />
che tutto giorno l’applaude, e la favorisce;<br />
la sua capacità di scrivere assai bene i suoi<br />
sentimenti al Tavolino, sono tutti suoi meriti<br />
acquistati coll’applicazione, e lo studio; i<br />
quali la rendono a’ giorni nostri una Comica<br />
provetta, e ben degna di quelle lodi, che un<br />
odierno scrittore restrinse degnamente per<br />
lei nel seguente<br />
Sonetto<br />
Spiegar col labbro in misurati accenti<br />
I diletti d’Amore, oppur le pene,<br />
Qual fra le gioje, o tra gl’infausti eventi<br />
Un tenerello cor prova, e sostiene:<br />
Te veggiam, Margherita, assai contenti,<br />
Quando saggia aff atichi in sulle Scene;<br />
E sì n’alletti, che ciascun pur senti<br />
Te innalzar fra le bionde Dee Camene 19 .<br />
Di tua virtude il luminoso fregio,<br />
Di tua beltà l’impareggiabil vanto<br />
Ben accrescono in te trionfo, e pregio.<br />
Sciolga ogni Vate in tuo favore il canto,<br />
Se al leggiadro tuo dir pronto, ed egregio<br />
Applaude l’Adria, il Reno, Adige, e Manto.<br />
Note<br />
1. Bibliografia: Rasi, II, pp. 1004–1005; Enc.<br />
Spett., V, col. 994; Giardi, passim; A. Piazza, Il<br />
Francesco Bartoli – 263<br />
Teatro, ovvero Fatti di una Veneziana che lo fanno conoscere,<br />
Venezia, Giambattista Costantini, 1777, senza<br />
nome dell’autore (edizione moderna: L’attrice, a c. di<br />
R. Turchi, Napoli, Guida, 1984); A. Piazza, Commedie<br />
di Antonio Piazza, Venezia, Modesto Fenzo, 1786,<br />
2 t. ; C. Curiel, Il Teatro San Pietro di Trieste (1690–<br />
1801), Milano, Archetipografi a, 1937; L. Giari, Carlo<br />
Gozzi in guerra con le traduzioni del teatro francese<br />
moderno, ovvero i sentimenti nascosti sotto le idee, in<br />
Carlo Gozzi entre dramaturgie de l’auteur et dramaturgie<br />
de l’acteur: un carrefour artistique européen (Atti<br />
del Convegno Internazionale Parigi, 23–25 novembre<br />
2006), «Problemi di critica goldoniana», numero<br />
speciale a c. di A. Fabiano, Ravenna, Longo Editore,<br />
XIII, 2007, pp. 195–208.<br />
2. Capocomico fi orentino che, nella voce dedicatagli<br />
dallo stesso Bartoli, risulta essere stato esperto nella<br />
rappresentazione di caratteri caricati (v. ad vocem in<br />
queste <strong>Notizie</strong>).<br />
3. Primo teatro pubblico di Livorno, nato col nome<br />
di Teatro delle Commedie nel 1658, ebbe sin da subito<br />
una ricca stagione di prosa e musicale operistica che<br />
rese famosa al tempo la città. Ubicato nei pressi della<br />
chiesa di San Sebastiano e dunque chiamato anche teatro<br />
di San Sebastiano, dovette avere una sala (dapprima<br />
con pianta ad U allungata, poi trasformata in ferro<br />
di cavallo) composta da palcoscenico, platea e tre ordini<br />
di palchi suddivisi in 41 stanzini. Fu poi ampliato<br />
con l’aggiunta di ulteriori 24 palchi e la sopraelevazione<br />
di un quarto ordine di legno, fi no a raggiungere<br />
il numero complessivo di 87 palchetti. Dal 1662 fu<br />
sede dell’Accademia dei Dubbiosi. Fu frequentato anche<br />
da Carlo Goldoni che vi fece rappresentare per<br />
la prima volta La donna di garbo (1747). Nel 1779,<br />
ormai non più suffi ciente per capienza e per servizi,<br />
il teatro fu destinato ad essere ristrutturato in «vani<br />
per civile abitazione», e sostituito con un nuovo edifi<br />
cio teatrale da edifi care in «altra parte della città» (F.<br />
Venturi, L’opera lirica a Livorno 1658–1847, vol. I,<br />
Livorno, Circolo Musicale Galliano Masini, 1999;<br />
L. Spinelli, Luoghi e fi gure dello spettacolo livornese.<br />
Gli impresari, i principi, le accademie nel Seicento, in<br />
«Nuovi studi livornesi», Livorno, Mediaprint, 2006,<br />
vol. XIII; Enc. Spett., VI, p. 1568).<br />
4. L’inizio dell’apprendistato della Gavardina si basa<br />
dunque sulla lettura e sulla memorizzazione dei testi<br />
© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano