Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf
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senza maschera. Dopo averlo osservato sulla scena e<br />
fuori, il drammaturgo scrive per lui il Momolo Cortesan:<br />
«Composi adunque una Commedia a lui principalmente<br />
appoggiata, col titolo di Momolo Cortesan<br />
[…] Il Gollinetti la sostenne con tutta la desiderabile<br />
verità», cit. Goldoni, I, p. 739. Nel tomo XVI egli<br />
racconta che Gollinetti «ha voluto ancora arrogarsi il<br />
merito dell’invenzione delle scene e del dialogo» (cit.<br />
Goldoni, I, p. 742); per castigarlo, Goldoni scrisse<br />
il Prodigo sulla Brenta, fornendo agli attori il solo<br />
canovaccio. In scena Gollinetti ebbe grandi diffi coltà;<br />
dopo tre sere Goldoni ritirò la commedia e fornì<br />
ai <strong>comici</strong> la versione interamente scritta, allestendo<br />
una rappresentazione che ebbe pieno successo. Gollinetti<br />
«confessò il suo torto, riacquistò il suo credito<br />
di buon Attore, senza usurparsi quello di Autore», cit.<br />
Goldoni, I, p. 742. Nella primavera del 1741 Goldoni<br />
scrisse per lui Il mercante fallito, pubblicato con<br />
il titolo La bancarotta.<br />
4. Il suo nome fi gura tra i membri della compagnia<br />
Imer ancora nel 1746, a Mantova (Collineti). Passò<br />
in seguito nella compagnia al servizio di Augusto III<br />
elettore di Sassonia e re di Polonia. Nella compagnia<br />
dei Bertoldi sostituì Antonio Piva nel 1748. Nel carnevale<br />
del 1749 appare nella parte di Pantalone in<br />
Amor non ha riguardi, accanto a Camillo Canzachi,<br />
Antonio Bertoldi, Bernardo Vulcano, Pietro Moretti,<br />
Giovan Battista e Isabella Toscani, Zanetta Casanova,<br />
Marta Bastona. Gli furono assegnate le parti di Momolo<br />
e del Paronzin veneziano. Fu in auge a Varsavia<br />
e Dresda fi no al 1751, quando fu sostituito da Cesare<br />
D’Arbes. In una panoramica della compagnia apparsa<br />
a Stoccarda nel 1750 Collinetti viene descritto come<br />
«un uomo alto e ben tagliato. Il suo ruolo era quello<br />
del Pantalone che rappresentava nel modo più naturale:<br />
pure sosteneva con egual valentia un giuocatore<br />
o un buontempone. Era di carnagione bianca e di lineamenti<br />
fi nissimi. Aveva appena quarant’anni», cit.<br />
Rasi, cit., p. 680.<br />
Giovanna Sparacello<br />
COLLUCCI CECILIA, conosciuta assai<br />
meglio sotto la denominazione della Romana<br />
1 . Fu moglie di Filippo Collucci Capo<br />
Francesco Bartoli – 183<br />
Comico, di cui si parlerà. Questa fu una<br />
Commediante di sommo grido 2 , e nelle<br />
Commedie all’improvviso, e nelle studiate<br />
portavasi con molto valore 3 . Faceva talvolta<br />
delle Scene con suo Marito, le quali conduceva<br />
con eleganza, con brio, e le spargeva<br />
di sali frizzanti, che il Popolo ascoltava con<br />
gran piacere, impartendole de’ sinceri encomj.<br />
Ella fu di bella presenza, e di graziosa<br />
avvenenza fornita, quindi è, che i pregi suoi<br />
naturali uniti ai meriti della propria virtù la<br />
resero piacevolissimo spettacolo sui Teatri 4 .<br />
Onorata dunque d’applausi godé una Sorte<br />
tranquilla per molti anni, fi no che pagando<br />
il comune tributo alla Natura, lasciò di vivere<br />
dopo il 1750.<br />
Note<br />
1. L’attrice era nota anche con il nome di Diana. BI-<br />
BLIOGRAFIA: C. Goldoni, Mémoires et Id., Prefazioni<br />
dell’edizione Pasquali, tomo XIII, in Goldoni, I,<br />
p. 714 sgg.; Rasi, II, pp. 680–681; A. Gentile, Carlo<br />
Goldoni e gli attori, Trieste, Libreria Cappelli, 1951,<br />
p. 14; Enc. Spett., IV, col. 637 (alla voce Diana).<br />
2. Secondo le annotazioni di Loehner ai Mémoires di<br />
Goldoni (cfr. Rasi, cit.) la Collucci aveva recitato a<br />
Vienna nei primi anni del secolo con la compagnia a<br />
cui appartenevano Gaetano e Gennaro Sacchi. Essa fu<br />
con il marito al Teatro di San Luca dal 1710 al 1713,<br />
come testimoniano i documenti custoditi nell’Archivio<br />
Vendramin a Casa Goldoni. Cfr. C. Alberti, La<br />
scena veneziana nell’età di Goldoni, Roma, Bulzoni,<br />
1990, p. 230.<br />
3. Goldoni conobbe l’attrice quando, cinquantenne,<br />
era stata assunta come Prima Donna nella compagnia<br />
di Giuseppe Imer per il Teatro di San Samuele (1734).<br />
All’epoca l’attrice non viveva più col marito e aveva<br />
ripreso il nome da nubile. Il giudizio che Goldoni<br />
espresse nella prefazione al tomo XIII dell’edizione<br />
Pasquali (Goldoni, I, p. 714) è il seguente: «Ella<br />
non valeva gran cosa nelle Commedie dell’Arte; ma<br />
era eccellente nelle parti tenere delle Tragedie, conservando<br />
ancora una grazia e una delicatezza nel gesto,<br />
nella voce e nell’espressione, che la faceano piacere e<br />
applaudire». La vocazione patetica della Collucci trova<br />
conferma qualche pagina dopo, quando Goldoni<br />
© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano