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Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf

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326 – Giovanna Sparacello<br />

saggio di Vazzoler), Il cavaliere e la dama, La famiglia<br />

dell’antiquario, Pamela, La fi nta ammalata, Le femmine<br />

puntigliose. Tale abilità gli sarà riconosciuta da Goldoni<br />

stesso ne L’autore a chi legge premesso alla Donna<br />

Vendicativa: «Teodora, chiamata sulle scene Rosaura,<br />

giovane di ottimi costumi, e nei caratteri dolci, amorosi<br />

e gentili graziosissima attrice, che ha fatto piangere<br />

parecchie volte nella tenerezza delle passioni toccanti<br />

il cuore», cit. Goldoni, IV, p. 1005. Goldoni<br />

ringraziava poi l’attrice per l’accoglienza pronta e docile<br />

che ella aveva riservato alle sue commedie, per la<br />

loro buona esecuzione, per il piacere che ella aveva nel<br />

recitarle. Per quanto riguarda i ricordi di Goldoni affi<br />

dati ai Mémoires, Vazzoler osserva come inizialmente<br />

essi evochino un quadro familiare e onesto volto<br />

a sottolineare la moralità degli attori e il loro inserimento<br />

nella società civile. L’incontro fra la Medebach<br />

e Goldoni in teatro fu altrettanto profi quo. In onore<br />

di Goldoni la Medebach recitò a Livorno nel 1747 la<br />

Griselda e La donna di garbo. Fu attraverso la Griselda<br />

che Goldoni poté ammirare «sa douceur naturelle,<br />

sa voix touchante, son intelligence, son jeu». Queste<br />

caratteristiche la rendevano agli occhi del commediografo<br />

«un objet intéressant, une Actrice estimable, au–<br />

dessous de toute celles que je connoissois» (Mémoires,<br />

I, LII, in Goldoni, I, p. 233). E tuttavia il suo giudizio<br />

non fu infi ne benevolo, Goldoni lamentandone<br />

l’irrimediabile debolezza di carattere: «Madame Medebac<br />

étoit toujours malade [si riferisce alla fi ne del<br />

1752]; ses vapeurs devenoient toujours plus gênantes<br />

et plus ridicules; elle rioit et elle pleuroit tout–à–la<br />

fois; elle faisoit des cris, des grimaces, des contorsions.<br />

Les bonnes gens de sa famille la croyoient ensorcillée;<br />

ils fi rent venir des exorcistes; elle étoit chargée de reliques,<br />

et jouoit et badinoit avec ces monumens pieux<br />

comme un enfant de quatre ans. Voyant la première<br />

Actrice hors d’état de s’exposer sur la scène, je fi s, à<br />

l’ouverture du Carnaval, une Comédie pour la soubrette.<br />

Madame Medebac se fi t voir debout et bien<br />

portante le jour de Noël; mais quand elle sut qu’on<br />

avoit affi ché pour le lendemain la Locandiera, Pièce<br />

nouvelle faite pour Coraline [Maddalena Marliani],<br />

elle alla se remettre dans son lit, avec des convulsions<br />

de nouvelle invention, qui faisoient donner au diable<br />

sa mère, son mari, ses parens, et ses domestiques»<br />

(Mémoires II, XVI, Goldoni, I, p. 312). A questo<br />

© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano<br />

ricordo, che diventerà un cliché, è legata l’immagine<br />

dell’attrice nella storiografi a teatrale.<br />

3. Nel saggio citato Ginette Herry fa notare come<br />

il sostituirsi della Marliani alla Medebach come centro<br />

ispiratore della creatività goldoniana determini<br />

l’assegnazione frequente di ruoli di giovane donna<br />

sottomessa alla Medebach.<br />

4. La Pastorella fedele del Chiari (di derivazione tassesca<br />

e guariniana) andò per la prima volta in scena a<br />

Modena nell’agosto 1754.<br />

5. Secondo C. Musatti, Girolamo Medebach e il suo<br />

matrimonio con la Scalabrini, in «Ateneo Veneto»,<br />

XXX/II, novembre–dicembre 1907, la Raffi morì il<br />

27 febbraio di quell’anno all’età non di quaranta ma<br />

di quarantacinque anni. Ginette Herry aff erma invece<br />

che la donna aveva all’incirca trentotto anni. Riguardo<br />

alla morte dell’attrice ella aggiunge che forse c’era<br />

del vero nelle convulsioni della Medebach se queste<br />

causarono la sua morte otto anni dopo la partenza di<br />

Goldoni dal Sant’Angelo, dove recitava la compagnia.<br />

Goldoni nei Mémoires mostra di non aver perdonato<br />

a Teodora e condanna i suoi malori come capricci da<br />

Prima Donna, frutto della gelosia nei confronti della<br />

Marliani.<br />

Franco Arato<br />

MENGHINI GIOVANNI BATTISTA Bolognese.<br />

Bravo, e grazioso Commediante,<br />

che recitò in Bologna nel ridicolo personaggio<br />

di Tabarrino con alcuni Accademici sulle<br />

Scene del Teatro Malvezzi oggi distrutto, e<br />

con molte Comiche Compagnie in altri Teatri<br />

della sua Patria, ed in quello del Marchese<br />

Rangone nella Città di Modena. Era egli<br />

d’una statura alquanto piccola, pingue oltre<br />

il dovere, con faccia rotonda di sembianze geniali,<br />

con un gran ventre, e due gambe grossissime,<br />

ma tutte uguali, a cui s’appiccavano<br />

picciolissimi piedi. Rappresentava per lo più<br />

un uomo del ceto mercantile vestito di nero<br />

in abito da collare, detto altrimenti da Città,<br />

con calze bianche, e due liste di color rosso<br />

nelle estremità laterali del suo tabarro. Aveva<br />

la chioma divisa in due parti, che pendevagli

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