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Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf

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246 – Giovanna Sparacello<br />

Tu sola sei, che i luoghi ermi, e solinghi<br />

mi movi a ricercar; nè fi a che privo<br />

del tuo spirto gentil, che tutto accolgo,<br />

t’implori invan. Come or di te son pago,<br />

tal fa’ che ognor lo sia... grato io ti sono.<br />

(Si sente un moto dentro più sensibile, e s’alza).<br />

Ma non m’inganno. In mezzo a quelle piante<br />

qualche fi era si asconde, e ne dà segno<br />

lo strepito, che ascolto. Essa non fugga<br />

(Impugna il Dardo).<br />

Vola, mirabil dardo, e di ferire<br />

sempre sicuro. Apri al vital suo spirto<br />

larga la via colla ferita.<br />

Voce di dentro, Io moro.<br />

Cef. Voce umana, che geme! Ah che mai feci<br />

che orror? Sogno, od è ver?<br />

Scena quarta<br />

Il Paggio, e detto.<br />

Pag. Da Atene un servo<br />

a te reca, o Signor, che per seguirti<br />

Procri è venuta in queste selve.<br />

Cef. Oh Sorte!<br />

Deh! Che fi a mai! Voi m’assistete, o Dei.<br />

Che vuol dir questo palpito?... O mio fi do<br />

meco ricerca questa selva, e scopri,<br />

se Fiera, od uom colà ferro traffi sse<br />

(entra nella Selva).<br />

Pag. Qual lo investe furor? Quale del Prence<br />

pria il volto colorò pallor mortale?<br />

Sospeso io son, nè intendo... Ma s’adempia<br />

il suo comando. Or seguo i passi suoi.<br />

(parte).<br />

Note<br />

1. Più correntemente Camillo Federici, pseudonimo<br />

di Giovan Battista Viassolo: nato in realtà a Garessio<br />

Poggiolo (Cuneo) il 9 aprile 1749 e morto a Padova il<br />

23 dicembre 1802. Secondo alcuni lo pseudonimo gli<br />

deriverebbe da un amore giovanile per l’attrice Camilla<br />

Ricci: Federici varrebbe ‘fedele alla Ricci’; secondo altre<br />

testimonianze, sarebbe invece memoria di un dramma<br />

giovanile di successo che aveva come tema l’amicizia,<br />

Camillo e Federico. BIBLIOGRAFIA: De Tipaldo, V,<br />

© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano<br />

pp. 346–352 (N. Mayr); Rasi, II, pp. 943–944; Enc.<br />

Spett., V, coll. 113–114. Fortunatissimo sino a metà<br />

Ottocento, il vasto repertorio larmoyant di Federici<br />

scomparve poi dalle scene; un curioso tentativo di riproposta<br />

nell’edizioncina primonovecentesca allestita<br />

da un discendente: E. Federici, Due esumazioni dalle<br />

opere teatrali di Camillo Federici da Garessio, Venezia,<br />

Premiata Tipografi a Emiliana, 1908 (ristampa la tragedia<br />

Cansignorio e la commedia «democratica» La<br />

fi glia del fabbro). V. anche P. Baretta, C.F. e il suo teatro,<br />

Vicenza, Raschi, 1903.<br />

2. V. Giardi, pp. 154–155, 163–164.<br />

3. Broccardo latino (con la variante «quod non speratur<br />

in anno») di cui, pare non, è traccia nella tradizione<br />

classica: diff uso sin dal medioevo soprattutto in area<br />

germanica (cfr. H. Walther, Proverbia sententiæque<br />

latinitatis Medi Ævii, Göttingen, Vandenhoeck und<br />

Ruprecht, 1963, n° 242), è familiare al Settecento italiano<br />

(torna per esempio ne Il servitore di due padroni<br />

goldoniano, in bocca al dottore, I. 3).<br />

4. Nel 1777 si sposò con Antonia Spaghi, che gli diede<br />

due fi gli, Carlo e Giuseppe.<br />

5. Il testo del Cefalo (con qualche variante rispetto<br />

al passo qui riprodotto) si legge in Collezione di tutte<br />

le opere teatrali del Signor Camillo Federici, Firenze,<br />

Ducci, 1827, tomo XIV. Il passo riportato riprende<br />

abbastanza fedelmente l’episodio ovidiano del geloso<br />

Cefalo, che involontariamente uccide con un giavellotto<br />

l’amata Procri, nascosta nel bosco perché a sua<br />

volta gelosa avendo equivocato intorno all’invocazione<br />

«Aura, venias» (Metam., VII, 796–865).<br />

Franco Arato<br />

FRILLI GIORGIO Fiorentino 1 . Recitò<br />

da Innamorato nell’età sua più giovanile<br />

insieme con Giovanni Roffi nel Teatro del<br />

Cocomero di Firenze 2 . Oggi si adatta a far<br />

altre parti più gravi, e non amorose, e le eseguisce<br />

valorosamente, essendo anche adesso<br />

encomiata la sua abilità nel Piemonte, nella<br />

Liguria, e in Lombardia, come non meno<br />

fu applaudita nella sua Patria per lunga serie<br />

d’anni, di cui ne fanno chiara fede i suoi<br />

meriti istessi 3 .

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