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Notizie istoriche de' comici italiani - irpmf

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308 – Giovanna Sparacello<br />

MANZANI FRANCESCO, Comico 1 , che<br />

fi oriva intorno il 1655. Recitava egli nel carattere<br />

a quei tempi usato di Capitano milantatore,<br />

facendosi appellare il Capitan Terremoto.<br />

Una grande statura, e una gran voce diedero<br />

l’impulso a questo Comico di chiamarsi con<br />

tal nome in Teatro. Oltre la sua bravura nella<br />

Professione, applicossi anche a scrivere talvolta<br />

qualche Scenico componimento. Tradusse<br />

dalla lingua Spagnuola, che possedeva assai<br />

bene, una Tragedia in prosa Italiana, intitolata:<br />

A gran danno gran rimedio 2 ; e fu impressa<br />

in Torino per Bartolommeo Zapata l’anno<br />

1661. in forma di dodici; e videsi altre due<br />

volte ristampata, trovandosene un’edizione<br />

senza luogo, Stampatore, ed anno; ed altra<br />

impressa in Bologna per Giovanni Recaldini<br />

l’anno 1678 3 . Ebbe il Manzani qualche inclinazione<br />

alla Poesia, leggendosi nell’ultima<br />

Scena della sua traduzione un epitaffi o in versi,<br />

che qui riporteremo per un piccolissimo<br />

saggio del di lui stile.<br />

Epitaffi o<br />

Federico è costui. Chi lo recise<br />

{pag. 20}<br />

Note<br />

1. BIBLIOGRAFIA: Rasi, III, p. 68.<br />

2. Probabilmente traduzione di A gran daño gran<br />

remedio di Jerónimo de Villayzán o di un’opera dallo<br />

stesso titolo di Fernández de Vargas. Cfr. N. L.<br />

D’Antuono, La comedia española en la Italia del siglo<br />

XVII: la commedia dell’arte, in La comedia española y<br />

el teatro europeo del siglo XVII, a c. di H. W. Sullivan,<br />

R. A. Galoppe, M. L. Stoutz, Londra, Tamesis, 1999,<br />

p. 30.<br />

3. Fonte del Bartoli è probabilmente la Drammaturgia<br />

di Leone Allacci nell’edizione del 1755, dove si<br />

dà notizia dell’edizione torinese e di quella bolognese.<br />

Non è data invece notizia dell’edizione senza luogo né<br />

data segnalata dall’autore. Cfr. L. Allacci, Drammaturgia,<br />

Venezia, Pasquali, 1755, p. 424.<br />

Giovanna Sparacello<br />

© IRPMF, 2010 – Les savoirs des acteurs italiens, collection dirigée par Andrea Fabiano<br />

MANZONI CATERINA. Sposolla Giovanni<br />

Battista Manzoni in Padova di lei Patria,<br />

togliendola da un ritiro, dove custodita viveva.<br />

Incominciò ad esporla nella Compagnia<br />

di Pietro Rossi in parti di poco peso; e da si<br />

lievi principj diede sicuro indizio di dover<br />

fare col tempo de’ progressi felici. Eccola per<br />

tanto l’anno 1762. colla Compagnia di Onofrio<br />

Paganini ad avanzarsi qualche passo nella<br />

Comica Professione. Giovinetta qual era, avvenente<br />

e graziosa, il Popolo l’applaudiva, e<br />

tali applausi meritar ben sapevali, esprimendo<br />

le cose che rappresentava con una naturalezza<br />

assai vera, e mostrando un ingegno aperto,<br />

e dall’ignoranza lontano. Faceva il Paganini<br />

qualche volta fra la settimana de’ Musicali<br />

intermezzi, e la giovane Manzoni vi cantava<br />

da seconda Donna con dello spirito, e con<br />

qualche buon gusto. Crescevano le lodi per<br />

lei, e cresceva l’invidia nell’animo di chi, benchè<br />

degnamente, avea trapassati quegli anni,<br />

che in una Comica s’hanno più in pregio.<br />

La Manzoni era una pianta, che germogliava<br />

gagliardamente, e che stendeva i suoi rami a<br />

far ombra a chi del Sole voleva al par di lei<br />

godere ancora i benefi ci eff etti. Il direttore<br />

della Compagnia, che compiacer voleva chi<br />

nell’arte sua era provetta, non curò di ristabilire<br />

nella sua società la Manzoni, la quale<br />

col Marito passò di nuovo nella Truppa del<br />

mentovato Rossi. Qui ebbe campo di esercitarsi<br />

in miglior modo, ed in Livorno l’Autunno<br />

dell’anno 1766. recitò egregiamente<br />

una Tragedia dell’avvocato Martini intitolata:<br />

La Susanna. L’anno appresso in Verona, ed<br />

in Parma si fece distinguere per esperta Attrice,<br />

recitando pure nelle cose all’improvviso<br />

con aggiustato discorso; e pervenuto il grido<br />

de’ meriti suoi anche in Venezia, fu chiamata<br />

dal Lapy nel Teatro a San Luca, di quella<br />

Dominante. V’andò la Manzoni nell’Autunno<br />

dell’anno 1768. e producendosi su quelle<br />

Scene, vi destò uno strepito sì grande, che il<br />

Popolo non voleva contentarsi d’applaudirla<br />

solo recitando, ma con lieti evviva voleva<br />

accompagnarla ogni sera dal Teatro alla sua

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