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Harry Potter and the Deathly Hallows.pdf - I due volti della vita: il ...

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216<br />

<strong>Harry</strong> <strong>Potter</strong> e i Cimeli <strong>della</strong> Morte<br />

<strong>Harry</strong> non riusciva a restare disteso senza altra<br />

compagnia che pensieri amari. Alla disperata ricerca di<br />

qualcosa da fare per distrarsi, sgusciò fuori dal sacco a<br />

pelo, raccolse la bacchetta e scivolò s<strong>il</strong>enziosamente fuori<br />

dalla stanza. Sul pianerottolo sussurrò, “Lumos,” e<br />

cominciò a salire i gradini alla luce <strong>della</strong> bacchetta.<br />

Sul secondo pianerottolo si trovava la stanza da letto<br />

nella quale lui e Ron avevano dormito l’ultima volta che<br />

erano stati in quella casa. Diede un’occhiata all’interno.<br />

Lo sportello dell’armadio era aperto e le lenzuola erano<br />

strappate. <strong>Harry</strong> ricordò <strong>della</strong> gamba di troll rovesciata al<br />

piano di sotto. Qualcuno aveva perquisito la casa dopo che<br />

l’Ordine l’aveva lasciata. Piton? O forse Mundungus, che<br />

aveva rubacchiato molto da quella casa sia prima che dopo<br />

la morte di Sirius? Lo sguardo di <strong>Harry</strong> vagò sul ritratto<br />

che a volte conteneva Phineas Nigellus Black, <strong>il</strong> bis-bis<br />

nonno di Sirius, ma era vuoto e mostrava null’altro che<br />

una distesa di sfondo scuro. Phineas Nigellus passava la<br />

notte nello studio del preside ad Hogwarts, ovviamente.<br />

<strong>Harry</strong> continuò a salire le scale fino a raggiungere <strong>il</strong><br />

pianerottolo più alto, dove c’erano solo <strong>due</strong> porte. Quella<br />

di fronte a lui portava una targhetta con scritto Sirius.<br />

<strong>Harry</strong> non era mai entrato prima nella stanza del suo<br />

padrino. Aprì la porta, tenendo alta la bacchetta per<br />

diffondere la luce <strong>il</strong> più lontano possib<strong>il</strong>e.<br />

La stanza era spaziosa e, una volta, doveva essere<br />

stata molto bella. C’era un gr<strong>and</strong>e letto con la testata di<br />

legno intagliato, un’alta finestra oscurata da lunghe tende<br />

di velluto ed un c<strong>and</strong>eliere coperto da fitta polvere, con<br />

mozziconi di c<strong>and</strong>ela ancora nei portac<strong>and</strong>ele, gocce di<br />

cera solidificata ancora sospese come perle di ghiaccio.

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