Harry Potter and the Deathly Hallows.pdf - I due volti della vita: il ...

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Harry Potter e i Cimeli della Morte
“Egli ha fallito nell’ucciderti con la mia bacchetta,”
Silente corresse Harry. “Io penso che possiamo
concordare sul fatto che non sei morto… benché
sicuramente,” egli aggiunse temendo di essere stato
scortese. “non sminuisco le tue sofferenze, che sono sicuro
siano state grandi.”
“Mi sento bene adesso però,” riprese Harry,
guardandosi le mani pulite e perfette. “Dove siamo,
esattamente?”
“Bene, stavo proprio per chiedertelo,” disse Silente,
guardandosi intorno. “Dove diresti che siamo?”
Finché Silente non lo ebbe chiesto, Harry non aveva
capito. Ora, comunque, sentiva di avere una risposta da
dare.
“Mi sembra,” disse lentamente, “simile alla stazione
di King Cross. Sebbene sia molto più pulita, e vuota, e
non ci siano treni, per quel che riesco a vedere.”
“La stazione di King Cross!” ridacchiò Silente senza
ritegno. “Santo cielo, davvero?”
“Bene, dove pensa, lei, che siamo?” chiese Harry, un
po’ sulla difensiva.
“Mio caro ragazzo, non ne ho la più pallida idea.
Questa è, come si dice, casa tua.”
Harry non aveva idea di cosa volesse intendere,
Silente stava diventando irritante. Lo guardò di traverso,
poi ricordò una domanda molto più importante del
chiedersi dove fossero.
“I Cimeli della Morte,” disse, e fu felice nel veder
sparire il sorriso dal volto di Silente a quelle parole.
“Ah sì,” disse. Sembrava persino un po’ preoccupato.
“Ebbene?”