Harry Potter and the Deathly Hallows.pdf - I due volti della vita: il ...

J. K. Rowling
Per la prima volta da quando Harry aveva incontrato
Silente, gli sembrava meno vecchio, molto meno. Lo vide
per un attimo come un bambino colto in fallo.
“Puoi perdonarmi?” disse. “Puoi perdonarmi per non
essermi fidato di te? Per non avertelo detto? Harry,
temevo soltanto che tu potessi fallire come avevo fallito
io. Io tremavo al pensiero che tu potessi ripetere i miei
stessi errori. Ti chiedo perdono, Harry. So, e da molto
tempo, ormai, che tu sei un uomo migliore di me.”
“Di cosa sta parlando?” chiese Harry, meravigliato dal
tono di Silente e dal vedere improvvise lacrime nei suoi
occhi.
“I Cimeli, i Cimeli,” mormorò Silente. “Il sogno
disperato di un uomo!”
“Ma sono reali!”
“Reali, e pericolosi, e una tentazione per gli sciocchi,”
disse Silente. “E io sono stato uno di quegli sciocchi. Ma
lo sai, non è vero? Io non ho più segreti per te adesso. Tu
lo sai.”
“Che cosa so?”
Silente si girò completamente per fronteggiare Harry,
e le lacrime scintillavano ancora nei suoi brillanti occhi
blu.
“Padrone della Morte, Harry, padrone della Morte!
Sono stato così migliore di Voldemort, a conti fatti?”
“Ma certo che lo è stato,” disse Harry. “Certo… come
può chiederlo? Lei non ha ucciso nessuno, potendo
evitarlo!”
“Vero, vero,” disse Silente, e sembrava un bambino in
cerca di rassicurazione. “Comunque anch’io ho cercato un
modo per vincere la morte, Harry.”
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