Harry Potter and the Deathly Hallows.pdf - I due volti della vita: il ...

J. K. Rowling
“Io ero più al sicuro a Hogwarts. Penso di essere stato
un buon insegnante…”
“Lei è stato il migliore…”
“…sei molto gentile, Harry. Ma mentre io mi
impegnavo ad insegnare ai giovani maghi, Grindelwald
stava arruolando il suo esercito. Si diceva che mi temesse,
e forse era vero, ma meno di quanto io temevo lui, credo.”
“Oh, non la morte,” disse Silente, in risposta allo
sguardo interrogativo di Harry. “Non quello che lui
potesse farmi con la magia. Sapevo che eravamo ad armi
pari e che io ero, forse, leggermente più abile. Era la verità
che temevo. Vedi, io non seppi mai chi di noi, in
quell’ultima terribile lite, avesse veramente scagliato la
maledizione che uccise mia sorella. Puoi chiamarmi
codardo e avresti ragione, Harry. Io temevo soprattutto di
venire a sapere che ero stato io a causare la morte di
Ariana, non semplicemente per la mia arroganza e
stupidità, ma che fossi stato effettivamente io a scagliare il
colpo che l’aveva uccisa.”
“Penso che lui lo sapesse, penso che sapesse cosa mi
spaventava. Rinviai l’incontro finché, alla fine, sarebbe
stato troppo disonorevole aspettare oltre. La gente moriva
ed egli sembrava inarrestabile: dovevo fare quello che
potevo.”
“Bene, adesso sai cosa accadde dopo. Io vinsi il
duello. E vinsi la bacchetta.”
Un altro silenzio. Harry non chiese se Silente avesse
mai scoperto chi avesse colpito a morte Ariana. Non
voleva saperlo, e ancor meno voleva costringere Silente a
dirglielo. Finalmente capì che cosa vedeva Silente, quando
guardava nello Specchio delle Brame, e perché Silente
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