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Harry Potter e i Cimeli della Morte
Silente sorrise. La notizia che gli rimaneva meno di un
anno di vita sembrava una questione di poca o nessuna
importanza, per lui.
“Sono fortunato, estremamente fortunato, ad avere te,
Severus.”
“Se solo mi avessi chiamato un poco prima, sarei
forse stato in grado di fare di più per te, guadagnare più
tempo!” esclamò Piton furente.
Abbassò lo sguardo sull’anello rotto e sulla spada,
“Pensavi che spezzare l’anello avrebbe infranto anche la
maledizione?”
“Qualcosa del genere… stavo delirando, indubbiamente…”
sospirò Silente. Con sforzo si raddrizzò sulla
sedia.
“Bene, in realtà, questo rende le cose molto più
semplici.”
Piton sembrava totalmente confuso. Silente sorrise.
“Mi riferisco al piano di Lord Voldemort che mi
riguarda. Il piano di farmi uccidere dallo sventurato
giovane Malfoy.”
Piton si sedette sulla sedia che così spesso Harry
aveva occupato, dall’altra parte della scrivania. Harry
capiva che voleva dire di più sulla questione della mano
maledetta di Silente, ma questi mantenne un cortese rifiuto
a discutere ulteriormente l’argomento.
Accigliato, Piton disse: “L’Oscuro Signore non si
aspetta che Draco ci riesca veramente. È semplicemente
una punizione per il recente fallimento di Lucius. Una
lenta tortura per i genitori di Draco, mentre lo vedono
fallire e pagarne il prezzo.”