Harry Potter and the Deathly Hallows.pdf - I due volti della vita: il ...

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Harry Potter e i Cimeli della Morte
“È Neville Paciock mio Signore! Il ragazzo che ha
dato tanti problemi ai Carrow! Il figlio di quegli Auror,
ricorda?”
“Ah, sì, mi ricordo,” disse Voldemort, guardando in
basso verso Neville, che nel frattempo cercava di rialzarsi,
disarmato e non protetto, a metà della terra di nessuno tra i
Mangiamorte ed i sopravvissuti. “Ma tu sei un
Purosangue, vero, mio coraggioso ragazzo?” Voldemort
chiese a Neville, che gli stava di fronte con le dita strette a
pugno.
“E allora?” disse forte Neville.
“Stai dimostrando spirito e coraggio, e vieni da un
nobile ceppo. Diventeresti un Mangiamorte davvero
valido. Abbiamo bisogno di gente come te Neville
Paciock.”
“Mi unirò a voi, quando si gelerà l'inferno,” disse
Neville. “Esercito di Silente!” urlò, e si sentì
un'acclamazione dalla folla all'ingresso del castello che
nemmeno l'Incantesimo di Silenzio di Voldemort poté
arrestare.
“Molto bene,” disse Voldemort, ed Harry avvertì
molto più pericolo in quelle parole suadenti che nella più
potente maledizione. “Se questa è la tua scelta, Paciock,
ritorneremo al piano originale. Che ricada tutto su di te,”
disse con calma.
Sbirciando ancora attraverso le ciglia, Harry vide
Voldemort agitare la sua bacchetta. Un istante dopo, da
una delle finestre rotte del castello, qualcosa che
somigliava ad un uccello deforme volò nella pallida luce
del mattino, atterrando sulla mano di Voldemort. Lui agitò