Harry Potter and the Deathly Hallows.pdf - I due volti della vita: il ...

J. K. Rowling
“Perché,” esclamò Piton senza alcun preambolo,
“perché ti sei infilato al dito quell’anello? Porta con sé una
maledizione e dovevi averlo sicuramente capito anche tu.
Perché anche solo toccarlo?”
L’anello di Orvoloson Gaunt giaceva sulla scrivania
davanti a Silente. Era spezzato e la spada di Grifondoro
era stesa a lato.
Silente fece una smorfia.
“Io… sono stato uno stupido. Dolorosamente
tentato…”
“Tentato da cosa?”
Silente non rispose.
“È un vero miracolo che tu sia riuscito a tornare qui!”
esclamò Piton, furibondo. “Quell’anello conteneva una
maledizione di straordinaria potenza: l’unica cosa che
possiamo sperare di fare è di riuscire a contenerla: per ora
l’ho intrappolata in una mano…”
Silente sollevò la mano annerita e inutilizzabile e la
esaminò con l’espressione di uno cui viene mostrata una
rarità.
“Sei stato veramente molto in gamba, Severus. Quanto
tempo credi che mi rimanga?”
Il tono di Silente era quello di una normale
conversazione: avrebbe anche potuto domandare delle
previsioni del tempo per l’indomani. Piton esitò, quindi
disse, “Non posso dirlo con certezza. Forse un anno. Non
c’è modo di fermare quella maledizione per sempre. Alla
fine si estenderà al resto del corpo: è il tipo di maledizione
che diventa più forte col passar del tempo.”
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