Harry Potter and the Deathly Hallows.pdf - I due volti della vita: il ...

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Harry Potter e i Cimeli della Morte
“È morto!” Narcissa Malfoy disse a tutti quelli che
stavano guardando.
A quel punto esplosero, iniziarono ad urlare di trionfo
ed a battere i piedi per terra, attraverso le palpebre, Harry
vide nell'aria esplosioni di luce rossa ed argento in segno
di festa.
Ancora a terra simulando di esser morto, capì.
Narcissa sapeva che l'unica maniera che aveva per entrare
a Hogwarts e trovare suo figlio, era facendo parte
dell'esercito vincitore. Non le importava più che
Voldemort vincesse o meno.
“Vedete?” stridette Voldemort sovrastando il tumulto.
“Harry Potter è morto per mano mia e nessun altro uomo
al mondo sarà più una minaccia adesso! Guardate!
Crucio!”
Harry se l'aspettava, sapeva che al suo corpo non
sarebbe stato permesso di rimanere indisturbato sul
terreno della foresta, doveva essere soggetto ad
umiliazioni che provassero la vittoria di Voldemort.
Venne sollevato in aria, e ci volle tutta la sua
determinazione per rimanere inerte, tuttavia il dolore che
si aspettava non arrivò. Fu scagliato una, due, tre volte in
aria. Gli occhiali gli volarono via e sentì la bacchetta
scivolare un po' fuori dai vestiti, ma lui continuò a
rilasciare i muscoli, come fosse morto: quando cadde a
terra per l'ultima volta, nella radura riecheggiarono urla di
gioia e di scherno.
“Adesso,” disse Voldemort, “andiamo al castello, e
mostriamo quello che è stato del loro eroe. Chi trascinerà
il corpo? No... Aspettate...”