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Harry Potter e i Cimeli della Morte
“Non nel modo in cui l’ha fatto lui,” disse Harry.
Dopo tutta la rabbia verso Silente, com’era strano sedersi
lì, sotto gli alti soffitti a cupola, e difendere Silente da se
stesso. “Cimeli, non Horcrux.”
“Cimeli,” mormorò Silente, “non Horcrux. Precisamente.”
Ci fu una pausa. La creatura sotto di loro piagnucolava,
ma Harry non si guardava più intorno.
“Anche Grindelwald li cercava?” chiese.
Silente chiuse gli occhi per un attimo e annuì.
“È stato quello, soprattutto, che ci fece avvicinare,”
disse quietamente. “Due ragazzi brillanti e arroganti con
un’ossessione condivisa. Lui voleva andare a Godric
Hollow, come sono sicuro avevi immaginato, per via della
tomba di Ignotus Peverell. Voleva esplorare il posto dove
il terzo fratello era morto.”
“Così è vero?” chiede Harry. “Tutto? I fratelli
Peverell…”
“…erano i tre fratelli della favola,” disse Silente
scuotendo la testa. “Oh sì, Penso di sì. Se abbiano davvero
incontrato la Morte su una strada solitaria… Io credo
piuttosto che i fratelli Peverell fossero semplicemente
maghi dotati e pericolosi, che riuscirono a creare questi
oggetti potentissimi. La storia che quelli fossero i Cimeli
della Morte stessa, mi sembra una sorta di leggenda che
può ben essere scaturita intorno a creazioni di tal genere.
“Il Mantello, come sai adesso, viaggiò attraverso i
secoli, da padre in figlio, da madre a figlia, da Ignotus
dritto fino all’ultimo discendente vivente, nato, come
Ignotus, nel villaggio di Godric Hollow.”
Silente sorrise a Harry.