miguel de unamuno frente al modernismo religioso - Gredos ...

nella tappa di fine secolo qualche analogia con il socialismo cristiano più o meno
opinabile, abbraccia la questione con diligente prudenza ermeneutica. Nel
frattempo, qualcosa era cambiato nel panorama della critica spagnola e ispanista.
Il modernismo letterario, che era stato giudicato frettolosamente una
degenerazione intellettuale, in quanto, in un momento di crisi politica ed
economica, l'ultima cosa di cui aveva bisogno la Spagna era un'iniezione di
fiducia che provenisse dal culto estetico dell'arte, riscuoterà sempre maggiori
consensi in virtù di una revisione critica che lo depurò da quell'accezione negativa
da cui sorse il termine. E gli studiosi presero ad avvertire che il modernismo
letterario era stato uno de tratti distintivi della letteratura spagnola e
ispanoamericana della prima metà del Novecento. Ma mancava qualcosa per
conferirgli la pienezza di un movimento completo, di pensiero, e proprio nella
speculazione teologica e filosofica, che animava i dibattiti altrove, si individuò il
punto debole e l'ancestrale carenza spagnola. Di qui gli intenti di José Luis
Abellán (Madrid 1989) e di Luis de Llera (Madrid 1994) – che si rifanno agli
studi di Federico de Onís (Madrid 1934-1955) e Ricardo Gullón (Madrid 1963-
1969) – di demolire un bersaglio facile come le convenzioni letterarie per
dimostrare la presenza in suolo spagnolo di un fermento rinnovatore di matrice
religiosa e considerare Unamuno, il gigante della Generazione del '98, il massimo
rappresentante del movimento. Si intuì che l'originalità di un'impostazione critica
non era quella di riconoscere l'impossibilità di classificare il pensiero umanista
unamuniano, ma cercare di incollargli un'etichetta pur sapendo che si
contravveniva al suo lascito scritto. Si arrivò, quindi, a conclusioni palesemente
forzate e si perse di vista che la comunione del basco con il modernismo religioso
teorizzata negli anni '40 da padri gesuiti o francescani, maturò da un giudizio
fazioso e interessato, sorse dalla volontà, in altre parole, di assoggettare la sua
meditazione religiosa alla Pascendi e dal compiacimento, quasi perverso, di
fomentare la messa all'Indice della sua opera. Così anche le parole di Botti furono
portate a estreme conseguenze e si omise il suo tono moderato. L'ultima
storpiatura di tale invenzione critica e storiografica è lo sciagurato testo
pubblicato dalla BAC nel 2002 di Juan Cózar Castañar, Modernismo teológico y
Modernismo literario. Cinco ejemplos españoles.
Solo di recente si è forse intuito l'errore e la critica si è limitata a riconoscere la
simpatia e l'interesse di don Miguel per il dibattito modernista, escludendone però
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