miguel de unamuno frente al modernismo religioso - Gredos ...

all'immanentismo della sua fede di certo non aiutano a situarlo nel movimento.
L'apporto presuntamente teologico della poetica di Juan Ramón Jiménez al
modernismo religioso, che è stato insinuato qua e là, è un'idea che dovrebbe far
rabbrividire ogni studioso di buon senso. Tutt'al più potrebbe parlarsi del fascino
che il poeta di Moguer subì per alcune tematiche del movimento, a partire dalla
sua esperienza in casa del dottor Simarro dove entrò in contatto per la prima volta
con l'opera di Loisy. Considerando, però, le scarse conoscenze che possedeva sul
movimento in questione, come dimostrano le sue lezioni del '53 raccolte da
Gullón, sarebbe più appropriato parlare di influenza nella sua poesia di panteismo
krausista. E se non val la pena spendere molte parole sui faziosi, sporadici e vani
tentativi compiuti da certa critica di affiliare al modernismo religioso figure come
Azorín o Felipe Trigo, sicuramente merita una maggior attenzione il caso di
Miguel de Unamuno.
L'indagine sulla critica che ne ha rinvenuto qualche parallelo, anche tramite
allusioni di sole poche righe, dimostra che nella prima metà del Novecento alcuni
padri gesuiti e francescani – Oromí (Madrid 1943), Iturrioz (Razón y fe, 1944),
Quintín Pérez (Santander 1946), Caminero (Santander 1948) o Cirarda (Vitoria
1948) – associarono il basco al movimento con la tacita intenzione di fomentare la
messa all'Indice di alcune sue opere. Nella seconda metà del Novecento, invece, si
accolse di buon grado tale intuizione, omettendone però la faziosità, e la critica
culturalmente interessata, una volta avvertita la portata del modernismo letterario
e la sua carenza in ambito filosofico, fece delle istanze moderniste – letterarie e
religiose – un unico insieme di cui Unamuno risulterebbe massimo portavoce
spagnolo.
Tale critica, particolarmente allettata dall'idea di dimostrare la presenza in
Spagna di un dibattito che coinvolse il resto d'Europa, individuò alcune tematiche
in comune fra la speculazione del movimento religioso e quella unamuniana.
Lungi dal voler negare la simpatia e l'interesse del basco per la polemica
modernista, sarà opportuno, però, precisare che si tratta di inclinazioni
aprioristiche, di una mera suggestione per l'aspetto squisitamente formale
determinata da una generale attrattiva per quella volontà di rinnovamento
culturale e istituzionale della Chiesa. Mai, però, si tradurranno in un'adesione
ideologica, in una dichiarata propensione per l'aspetto contenutistico, come
testimoniano alcuni passaggi della sua opera e del suo carteggio palesemente ostili
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