miguel de unamuno frente al modernismo religioso - Gredos ...

“Ed ecco allora il divincolarsi affannoso e la fatica di Sisifo. Perché nasce di qui, da questo
confuso tormento la storia della religione e la storia del pensiero […] Ma nella storia della
filosofia, per non avere preoccupazioni sociali e pratiche, il pensiero dimentica, va diritto secondo
le sue intime leggi e par libero, e pare e si crede nella sua universatilità vittorioso […] Il pensiero
religioso sente, in conclusione, e più nettamente del pensiero laico confessa la sua originale
impossibilità: Dio ha in esso dominio pieno e vi si erge come in un paese conquistato la fortezza
del conquistatore” 34 .
Esto no significa que razón y sentimiento no puedan convivir; al contrario
parecen ser, en el mismo escrito, elementos inseparables. Como en el caso de
Unamuno, la contradicción íntima entre estas dos componentes que se necesitan la
una con la otra se refleja también en su sensibilidad poética y, como deduce Mario
Costanzo, hay un pasaje de la «Prefazione al Monologio di s. Anselmo. La ferita
non chiusa» donde se observa el empleo de un lenguaje lírico que bien puede
constituir un primer esbozo de su obra póstuma Frantumi 35 . Aquí va el pasaje en
cuestión:
“Tra due grandissime paci, come due soli sull'orizzonte, ma due ingannevoli paci. Perché l'una, la
contemplazione serena e sicura che la ragione promette, è come la sterminata bonaccia d'un mare
senza onde liscio, su cui riscintilli a torrenti il sole; l'altra, la pacificazione pienissima a cui attinge
la fede, come la vita d'un popolo acquietato e nutrito che attenda all'opere sue ordinate sotto il
comando di un re. Ed entrambe parendo eterne e perfette, l'una è soltanto brevissima tregua che ha
l'abisso al di sotto ed il tumulto dei venti ai confini; e l'altra s'allieta, inconscia, di ciò che
sordamente la va soffocando: la tirannia” 36 .
Esta actitud de conferir a sus ensayos críticos un tono poético se halla en
especial en sus escritos de 1911 y 1912. En la imposibilidad de encontrar un
acuerdo entre razón y sentimiento, entre filosofía y religión, buscará en el arte una
posible solución al problema: “arte, psicologia più che filosofia” 37 afirma en
«Esperienza religiosa» de 1911. La oposición entre componentes antitéticos se
34 G. Boine, «Prefazione al Monologio di s. Anselmo. La ferita non chiusa», 1911, consultado en
L'esperienza religiosa e altri scritti di filosofia e di letteratura, edición de G. Benvenuti y F. Curi,
Bologna, Pendragon, 1997, pp. 71-77, cit. p. 75.
35 Cfr. M. Costanzo, Giovanni Boine. Note critiche, Roma, Edizioni dell'Ateneo, 1951, p. 12.
Véase también O. Macrì, «Giovanni Boine», en Letteratura, enero-abril, 1940.
36 G. Boine, «Prefazione al Monologio di s. Anselmo. La ferita non chiusa», cit., pp. 72-73.
37 G. Boine, «Esperienza religiosa», 1911, edición consultada de G. Benvenuti y F. Curi,
L'esperienza religiosa e altri scritti di filosofia e di letteratura, cit., pp. 99-138, cit. p. 104.
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