miguel de unamuno frente al modernismo religioso - Gredos ...

positivismo – per inquadrare nel contesto spagnolo quel fermento che chiama
modernismo senza alcuna distinzione onomastica. Successivamente attacca un
bersaglio facile, come le convenzioni letterarie, al fine di demolire le fragili
barriere che separano il modernismo letterario dalla Generazione del '98, e fare di
quegli intellettuali un unico gruppo sotto la definizione di modernismo letterario.
Solo così può compiere il passo successivo e amalgamare modernismo letterario e
modernismo religioso in un unico insieme. Conclude poi la sua approssimativa
disquisizione collocando il basco nel movimento modernista in ogni sua
accezione, giacché se il “gigante” della sua generazione si conformava in tutto e
per tutto con il modernismo – letterario e religioso –, allora il criterio potrebbe
estendersi a tutti i suoi coetanei e potrebbe altresì affermarsi che la Spagna vantò
autorevoli esponenti del movimento. Il modernismo è, quindi, per de Llera una
tendenza che raccoglie un po' di tutto e non raccoglie niente.
Altra posizione critica e storiografica che deve essere confutata per non
incorrere in ulteriori equivoci è quella che riguarda la visione del krausismo come
succedaneo del modernismo religioso. Il punto di partenza è stato evidenziare la
sostanziale debolezza in Spagna di un cattolicesimo liberale incline a rinnovare
con vigore la Chiesa cattolica e la difficoltà di trarre una conclusione univoca o di
rifugiarsi in comode semplificazioni sulla connessione fra krausismo e
cattolicesimo liberale spagnolo. Ad alludere al tema del krausismo come forma di
premodernismo furono, in ordine cronologico, Pierre Jobit (Paris 1936), Eduard
Valentí i Fiol (Barcelona 1973), Teresa Rodríguez de Lecea (en Antonio Heredia
Soriano, Salamanca 1983), Elena María de Jongh (Michigan 1985) e Gilbert
Azam (Barcelona 1989). Il risultato sarà il processo storiografico seguito da José
Luis Abellán (Madrid 1989) che, a mio giudizio, riflette un metodo
eccessivamente generico e ambiguo: prima di tutto appoggia la critica
antigenerazionista per conseguire una coesione di produzioni essenzialmente
differenti, quella filosofico-teologica e quella estetica; da qui passa a sostenere
che tale sistema di inquietudini già aveva un tradizione decennale in Spagna,
quella cioè proveniente dal cattolicesimo liberale; poi presenta un contesto in cui
krausismo e cattolicesimo liberale svolsero in Spagna il ruolo che in altri paesi
aveva svolto il modernismo religioso; infine, segue servilmente lo studio di Botti
La Spagna e la crisi modernista per dimostrare l'incidenza del fenomeno in suolo
spagnolo e portare a estreme conseguenze la prudente condotta del critico e
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