miguel de unamuno frente al modernismo religioso - Gredos ...

degli orientamenti teologici e filosofici e delle discipline a servizio
dell'investigazione, portarono a conclusioni eterogenee sull'essenza del
cattolicesimo, sempre mantenendo il sentimento di fedeltà alla Chiesa cattolica
come comune punto di riferimento. Se siamo disposti, inoltre, a identificare il IV
capitolo de Del sentimiento con lo scritto che restò inedito nella rivista milanese,
sarebbe opportuno anche ricordare, invece di ometterlo, che qui Unamuno arriva a
criticare l'evoluzionismo dogmatico e a giustificare la condanna di Loisy,
rarissimo caso in cui prende apertamente le difese della Chiesa cattolica.
E se l'esperienza con il gruppo de Il Rinnovamento non è molto indicativa in
questo senso, ancor meno lo sarà quell'altra con il Cœnobium. La rivista italo-
svizzera, con sede a Lugano e uffici amministrativi a Milano, a differenza degli
altri organi di propaganda modernista, non presupponeva nessun tipo di aderenza
con il cattolicesimo e, oltre che essere totalmente aconfessionale, si dichiarò
sostenitrice del sincretismo religioso. Di qui il suo carattere multidisciplinare,
l'assortimento delle problematiche affrontate, tanto religiose quanto squisitamente
filosofiche o politiche o letterarie, e la diversità dei collaboratori, dai modernisti
più genuini agli antimodernisti come Giovanni Gentile. Se poi si prescinde da
meri episodi circostanziali – come la presenza di Unamuno nel comitato
scientifico che avrebbe premiato il miglior saggio sul tema scienza-fede,
testimonianza evidente, secondo Luis de Llera (Madrid 1994), della fama di
modernista religioso di cui godeva anche oltre la frontiera – e si leggono i due
suoi più cospicui interventi ai dibattiti proposti dalla rivista – «Gesù o Cristo?» e
le risposte al «Questionnaire» –, apparirà chiaro il distacco dalle posizioni
moderniste. Qui, infatti, don Miguel non riesce a concepire il Gesù della storia e il
Cristo della fede come entità distinte, non considera, ancora una volta, conciliabili
fede e scienza, si dichiara non interessato alle relazioni fra Chiesa e Stato e, più
semplicemente, ritiene che Loisy non avesse ancora sottoposto la sua concezione
della storia a una critica sufficientemente penetrante.
Si è detto che la Spagna non fu molto recettiva nei confronti del messaggio
modernista e che se qualche eco ci fu, penetrò la solida barriera dei Pirenei solo
dopo la condanna del 1907. Prova di ciò, e non di zelante attenzione al fenomeno
come vorrebbe mistificare certa storiografia, sono le precoci traduzioni di due
opere fondamentali del modernismo religioso italiano: La politica clericale e la
democrazia di Romolo Murri e Il Santo di Antonio Fogazzaro. La prima fu
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