miguel de unamuno frente al modernismo religioso - Gredos ...

CONCLUSIONI
Da sempre la fede religiosa di Miguel de Unamuno è stata oggetto di studio.
Disparate le conclusioni tratte a riguardo, ma nessuna di esse mette tuttora
d'accordo la critica. È stato detto che di fondo fu cattolico, anche se non volle
riconoscerlo; che fu, più in generale, cristiano; che fu protestante, nonostante
riconoscesse l'impossibilità di tradurre la riforma luterana nei paesi di cultura
latina; che fu ateo, perché essenzialmente non arrivò mai a credere; che fu, più
semplicemente, un eretico; che fu un agnostico, per negare alla ragione ogni via
d'acceso alla trascendenza; che fu l'anello di congiunzione fra tendenze opposte,
un ritschliano cattolico dirà di lui Nelson Orringer (Madrid 1985); ma è stato
anche detto che non fu nemmeno un pensatore religioso, così si è pronunciato José
María Sánchez Ruiz (Zürich 1964). In tale guazzabuglio di definizioni non poteva
mancare quella di modernista religioso, nonostante la refrattarietà del Nostro alle
etichette e malgrado il suo costante sforzo di appartenere a una “especie única”.
Certo è che, fra tutte, proprio quest'ultima sembra la più stravagante, in quanto
le ripercussioni di modernismo religioso in Spagna furono davvero evanescenti.
All'interno dello stesso ambito ecclesiastico ci fu sì un moderato accoglimento
dell'evoluzionismo da parte di Arintero, una nuova preoccupazione per la filosofia
cristiana da parte di Amor Ruibal, un disappunto con la teologia tradizionale da
parte di Marín Sola, piccoli episodi di tensione con l'autorità, come nei casi di
Matías García e Alonso Getino, lievi segnali di riformismo religioso in Pedro
Martínez y Vélez e Graciano Martínez e alcune istanze di apertura alla modernità
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