miguel de unamuno frente al modernismo religioso - Gredos ...

Illustre Signore,
6 gennaio 1907
ho tardato a rispondere perché ho dovuto andar su, in un paese della Brianza. Ci
sono andato quasi unicamente per cercarvi i libri di Towianski che vorrei ch’ella
leggesse. V’è lassù un piccolo cenobio di anime che vivono interamente la vita di
Dio. Ed hanno assai libri del grande polacco. Ma per certi contrattempi inutili a
raccontarsi bisognerà ch’Ella attenda qualche poco ancora.
Ho letto agli amici la sua lettera ed ho tradotto loro qualche pagina della sua
Vida de D. Quijote y Sancho. Lo ringraziano infinitamente dell’offerta di
collaborazione e m’incaricano di notificarle che ogni lavoro pubblicato sulla
nostra rivista sarà, come di dovere, pagato.
Per conto mio, mi offro come traduttore, se vi sarà bisogno di traduzione. Vi
sono riviste italiane che pubblicano senza tradurre lavori di tedeschi ed inglesi.
«Chi conosce la lingua, bene, altrimenti non legga». In Italia pochi hanno studiato
il castigliano poiché tutti capiscono quello delle lettere commerciali. Ma ad
esempio questo suo della Vida de D. Quijote, i miei amici non lo capivano.
In ogni modo, vedremo. L’avviso che al terzo numero incluso la rivista è al
completo.
Nel terzo numero, se Ella permette, io recensisco la sua Vida (di cui la ringrazio
molto) e gli articoli ch’ella m’ha indicati. Questo lo credo necessario anche per
render conto ai lettori nostri della posizione sua. Poiché la suggestiva «notizia» di
Papini non basta. E la ragione è questa, che il Leonardo non arriva ai 100 (cento)
abbonati, e fra questi un gran numero non è d’Italiani. È un sintomo, questo, della
nostra miseria spirituale.
Badi ch’io non mi sono ingannato affatto scrivendole. Cattolico o no, io
scrivevo all’uomo religioso. S’ella fosse stato, poniamo, un ateo, io non mi sarei
dato briga di pigliar la penna, quand’anche avessero parlato di lei tutte le bocche
di tutti gli uomini.
Del resto il mio stato interiore è tale da unirmi più a uomini come lei che non
ad anime che hanno trovato una forma a cui adattarsi.
Io, difatti, non posso dire nemmeno d’essere cristiano: voglio esserlo ma non lo
sono: che se fossi cristiano sarei anche cattolico. Poiché la Chiesa è per me e per
tutti noi lo stretto legame che unisce tutte le anime, è la «comunione dei fedeli» da
cui nessun anatema potrebbe cacciarmi tranne il peccato. Ora, Cristo ha predicata
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